IL COLPO DEL CANE

IL COLPO DEL CANE

Con Il colpo del cane, Fulvio Risuleo ha ancora una volta confermato la sua voglia di dar vita a qualcosa di nuovo, non importa quanto fuori dagli schemi. E anche se, ripensando al precedente Guarda in alto, il presente lavoro ci appare leggermente sottotono, bisogna riconoscergli la non sempre scontata capacità di svincolarsi dai rigidi dettami produttivi nostrani. Almeno nei limiti del possibile.

Bulldog francesi in tutine rosa

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Folli avventure sui tetti romani. Una storia che, man mano che si procede con la messa in scena, ha sempre più del surreale. E, non per ultima, una regia fresca e pulita. Ecco, se tutti questi fattori hanno fatto sì che il lungometraggio Guarda in alto – opera prima del giovane regista Fulvio Risuleo – abbia avuto un’accoglienza da parte di pubblico e critica complessivamente accettabile, probabilmente si otterranno (quasi) le stesse reazioni in seguito alla visione di Il colpo del cane, secondo lungometraggio del regista.

Anche in questo caso, infatti, ci troviamo di fronte a una storia del tutto nuova, con la medesima voglia di scardinarsi da ogni qualsivoglia cliché riguardante la maggior parte delle produzioni cinematografiche nostrane e senza la benché minima pretesa di mettere in scena temi “importanti”, con tanto di poco graditi moralismi finali.

Sulla scia del boom, sui social, di fotografie di cagnolini e gattini vestiti dai loro padroni nei modi più impensabili, la vicenda prende il via proprio da un simpatico bulldog francese, vestito con una tutina rosa: il bulldog affidato alla giovane Marti, la quale, al fine di potersi pagare gli studi, lavora a tempo pieno come dog sitter. Durante un pomeriggio al parco, tutto sembra andare per il meglio, finché la giovane non incontrerà un sedicente veterinario interessato a far accoppiare il suo cane con un’altra cagnolina, in cambio di un’ingente somma di denaro. L’uomo, tuttavia, finirà ben presto per rapire il cane.

Al via, dunque, una serie di rocambolesche peripezie e situazioni ai limiti del surreale, al fine di recuperare la bestiola. A tal proposito, l’elemento di maggiore interesse di un lavoro come il presente Il colpo del cane è proprio la particolare struttura narrativa adottata dal regista. Una struttura bipartita in due nette sequenze: la prima riguarda appunto le vicende della giovane Marti, mentre la seconda si concentra esclusivamente – tramite un flashback – sul background del rapitore stesso, lasciandoci capire cosa, in realtà, lo abbia spinto a comportarsi in un determinato modo. Il tutto, infine, va a convergere in un finale che – sebbene nel complesso risulti tutto sommato azzeccato e in parte anche evocativo – si presenta immediatamente come una soluzione piuttosto banale e alquanto prevedibile.

Un rischio, quello della prevedibilità, da tenere di certo in conto, tradotto in un finale che, al termine della visione, ci appare quasi frettoloso, come se il regista stesso non avesse avuto idea di come concludere il tutto altrimenti.

Eppure, malgrado le numerose imperfezioni presenti al suo interno (prima fra tutte, oltre al suddetto scontato finale, la stessa caratterizzazione di Marti e della sua compagna, a seguito della quale i personaggi stessi tendono a restare anonimi, facendo sì che lo spettatore non riesca mai realmente a empatizzare con loro), Il colpo del cane i suoi pregi li ha. E sono da riscontrarsi principalmente in una regia fresca e dinamica, che ben sa gestire anche le scene di maggiore azione, oltre che nell’idea stessa che ha fatto sì che l’intera vicenda prendesse il via.

Con questo suo secondo lungometraggio, dunque, Fulvio Risuleo ha ancora una volta confermato la propria voglia di dar vita a qualcosa di nuovo. Non importa quanto fuori dagli schemi. E anche se, ripensando al precedente Guarda in alto, questo Il colpo del cane ci appare leggermente sottotono, bisogna a ogni modo riconoscergli la non sempre scontata capacità di svincolarsi dai rigidi dettami produttivi nostrani. Almeno nei limiti del possibile.

Scheda

Titolo originale: Il colpo del cane
Regia: Fulvio Risuleo
Paese/anno: Italia / 2019
Durata: 93’
Genere: Commedia
Cast: Edoardo Pesce, Anna Bonaiuto, Federico Tocci, Daphne Scoccia, Silvia D’Amico, Silvana Bosi, Giulia Salvarini, Sabrina Marchetta, Vittorio Viviani
Sceneggiatura: Fulvio Risuleo
Fotografia: Juri Fantigrossi
Montaggio: Ilenia Zincone
Musiche: Robert Aiki Aubrey Lowe
Produttore: Donatello Della Pepa, Annamaria Morelli
Casa di Produzione: Revok Film, TimVision
Distribuzione: Vision Distribution

Data di uscita: 19/09/2019

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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