ADDIO A GENE REYNOLDS, CO-CREATORE DI M.A.S.H.
È morto a 96 anni lo sceneggiatore e regista americano Gene Reynolds, noto per la serie ad ambientazione bellica M.A.S.H., e per show quali Room 222 e Lou Grant.
È morto nella giornata di lunedì, a Burbank in California, Gene Reynolds, regista, sceneggiatore e attore statunitense. A dare l’annuncio della scomparsa dell’artista, che aveva 96 anni, il Sindacato dei Registi, di cui lo stesso Reynolds era stato due volte presidente.
Reynolds, nato a Cleveland il 4 aprile del 1923, aveva praticamente dedicato una vita al cinema e alla televisione. Il suo debutto come attore arriva infatti quand’è solo un bambino, nel 1934, nel film con Stanlio e Ollio Nel paese delle meraviglie. Per tutto il decennio successivo, Reynolds continua a recitare in piccoli ruoli, inseguendo il suo sogno di lavorare dietro le quinte.
Nel 1957 scrive e dirige diversi episodi della serie Tales of Wells Fargo, ma la vera svolta arriva nel 1969: in quell’anno, Reynolds contribuisce a creare e a produrre la serie Room 222, incentrata sulle vicende del personale e degli studenti di una scuola americana. Nel 1972 arriva il grande salto con M.A.S.H., commedia ad ambientazione bellica creata insieme a Larry Gelbart. La serie andrà in onda per 11 stagioni e stabilirà un record, nella sua puntata finale, per il programma più visto negli Stati Uniti (record superato solo nel 2010); la serie otterrà inoltre 14 Emmy e 7 Golden Globe.
Reynolds continua a lavorare a M.A.S.H. fino al 1977, per poi creare, produrre e dirigere diversi episodi della serie Lou Grant, che sarebbe andata in onda dal 1977 al 1982. Successivamente, Reynolds continua a lavorare per il piccolo schermo, scrivendo e dirigendo diversi episodi di serie successive: tra queste, sono da ricordare Una famiglia come le altre, Lois & Clark – Le nuove avventure di Superman e Il tocco di un angelo.
Il presidente del Sindacato dei Registi, Thomas Schlamme, lo ha ricordato così: “L’influenza di Gene è stata significativa e duratura. Lavorava con passione per il sindacato, e durante i suoi due mandati col ruolo di presidente si è impegnato per renderlo più inclusivo. Ha spinto il settore ad affrontare il tema delle diversità, e ha fatto in modo di permettere ai filmaker con budget ridotti di ottenere dei benefici”.
