LE SORELLE MACALUSO

LE SORELLE MACALUSO

Emma Dante ritorna in concorso alla Mostra di Venezia 2020 con Le sorelle Macaluso, seconda regia cinematografica e adattamento della sua omonima pièce del 2014. Storia di cinque sorelle (e dodici attrici), della loro vita insieme e di un legame modellato dal tempo. È proprio sul racconto del tempo che il film perde efficacia nella seconda parte. Non vedrete mai più al cinema così tanti colombi tutti in una volta.

Il passato, il presente e il futuro

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Secondo passaggio in Laguna dopo l’esordio (alla regia cinematografica) con Via Castellana Bandiera, Coppa Volpi 2013 a Elena Cotta per la Migliore Attrice, Emma Dante torna alla Mostra di Venezia 2020 con Le sorelle Macaluso. Adattamento per il cinema della sua omonima, apprezzatissima, pièce teatrale del 2014; tra le altre cose vincitrice di due Premi UBU (Miglior Regia e Spettacolo) che in ambito teatrale figurano tra i riconoscimenti più importanti. Date simili premesse, sorgono quasi naturalmente aspettative pesanti intorno al prospetto di una “ridefinizione” del bel successo dell’attrice, regista e drammaturga siciliana. Specialmente in un’edizione come quest’ultima del Festival in cui il peso specifico del cinema italiano in concorso, non fosse altro che per difetto della controparte straniera, aumenta sensibilmente. E dunque?

A teatro Le sorelle Macaluso sono sette, e i genitori visibili. Al cinema papà e mamma spariscono, c’è la casa che a teatro mancava e le sorelle ridotte (si fa per dire) a cinque. Distribuite su dodici attrici perché nelle intenzioni della Dante il tempo è chirurgo plastico, testuale. E il suo modo di procedere – del tempo cioè ma l’autrice concorda – agire sui corpi irrobustendoli e dilatandoli, donando in egual misura e in momenti diversi rughe e freschezza, non andava d’accordo con l’escamotage del trucco che invecchia o ringiovanisce i corpi e i volti in base alle necessità del momento. E così, a diversa età, diversa attrice.

Che la donna sia perno e fine ultimo della riflessione artistica, corpo e spirito, di Emma Dante non è una novità; il matriarcato messo in scena a teatro e al cinema con Le sorelle Macaluso è radicale e in quanto tale sovversivo e politico per la meravigliosa spudoratezza del suo intento. La presenza maschile è del tutto marginale e accessoria, utile a soddisfare esigenze materiali e consumata rapidamente senza un briciolo di nostalgia per gli spazi bianchi. La casa è il guscio che racchiude e intrappola plasticamente i sogni e i traumi delle cinque sorelle, che sono un corpo solo, le une con le altre e in comunione con l’abitazione. Un bellissimo mostro a cinque teste sottoposto alla prova del tempo, cui risponderà andando e venendo, a bassa voce e urlando.

Le ragazze Macaluso sono di casa in un condominio popolare alla periferia di Palermo, vivono di un allevamento di colombi affittati per matrimoni, battesimi etc. (la colombaia tra l’altro è dentro casa, il caos totale). Si chiamano Maria, Pinuccia, Lia, Katia e Antonella, e delle dodici interpreti e protagoniste (!) è di Donatella Finocchiaro il nome e il volto più conosciuto, menzionato qui a titolo complessivo. Di queste bambine, donne e ragazze si apprezza il temperamento, una certa carica sensuale e una poesia fisica, carnale. Entrano e escono dalla casa che è il filo conduttore della loro vita, cambiando in continuazione ma sempre tornando, in molti modi diversi. Come i colombi, che della condizione delle ragazze sono specchio e allegoria.

Emma Dante modella la vita come un gioco d’equilibrismo battezzato dal tempo. È un peccato che il film non riesca a tradurre in materia plastica, in immagini, una premessa tanto forte. Perché Le sorelle Macaluso dopo un inizio promettente si smarrisce nella seconda metà fallendo proprio nel tentativo di rendere tridimensionale il senso del tempo che passa. Funziona bene il racconto del legame fisico e viscerale tra le cinque ragazze, ma il cambiamento è reso in maniera troppo meccanica, frammentaria e frettolosa. Un modo molto pretenzioso di dirlo (e un po’ ridicolo) è questo: il film racconta bene il corpo del tempo, ma non ne coglie l’anima. E nel senso di questa mancanza, nel divario scavato tra quello che il film offre e la potenza dell’ispirazione originale, sta il senso di questa operazione. Interessante, imperfetta.

Le sorelle Macaluso poster locandina

Scheda

Titolo originale: Le sorelle Macaluso
Regia: Emma Dante
Paese/anno: Italia / 2020
Durata: 94’
Genere: Drammatico
Cast: Donatella Finocchiaro, Eleonora De Luca, Anita Pomario, Maria Rosaria Alati, Simona Malato, Alissa Maria Orlando, Ileana Rigano, Laura Giordani, Rosalba Bologna, Serena Barone, Susanna Piraino, Viola Pusateri
Sceneggiatura: Emma Dante, Giorgio Vasta, Elena Stancanelli
Fotografia: Gherardo Gossi
Montaggio: Benni Atria
Produttore: Marica Stocchi
Casa di Produzione: Minimum Fax Media, Rai Cinema, Rosamont
Distribuzione: Teodora Film

Data di uscita: 10/09/2020

Trailer

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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