ADDIO A KIM KI-DUK, MORTO IN LETTONIA IL REGISTA SUDCOREANO

ADDIO A KIM KI-DUK, MORTO IN LETTONIA IL REGISTA SUDCOREANO

Il regista di L’isola e Ferro 3 si trovava in Lettonia quando è stato colto da complicazioni legate al Covid-19. Aveva 59 anni.

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Il regista Kim Ki-duk, tra i principali esponenti del cinema sudcoreano contemporaneo, è morto in Lettonia all’età di 59 anni. Il regista era arrivato nel paese baltico il 20 novembre scorso, probabilmente per acquistare una casa nella località marittima di Jurmala, ma dall’inizio di dicembre il suo entourage aveva perso tutti i contatti. Il regista sarebbe deceduto a causa di complicazioni legate al Covid-19.

Nato a Bonghwa il 20 dicembre del 1960, Kim Ku-duk si trasferisce con la famiglia a Seul a 9 anni; all’età di 20 anni si arruola in marina per un periodo di cinque anni; in quel periodo è colto da una crisi religiosa, e matura l’intenzione – poi non seguita – di diventare predicatore.

Nel 1990 lascia la Corea per trasferirsi a Parigi, dove coltiva la passione per la pittura e si avvicina successivamente al cinema. Muove i primi passi come sceneggiatore negli anni ‘90; nel 1993 lo script di A Painter and a Criminal Condemned to Death gli porta il premio dell’Educational Institute of Screenwriting.

La prima regia è datata 1996, col film Coccodrillo, a cui fanno seguito l’anno dopo Wild Animals e nel 1998 Birdcage Inn. Queste prime opere rivelano già la personalità dell’autore, che mescola i temi della violenza a quello del sesso usato come strumento di comunicazione; la consacrazione arriva tuttavia nel 2000 con L’isola, che viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e ottiene notevoli riscontri a livello internazionale.

Nello stesso anno gira anche Real Fiction, opera sperimentale, per poi dirigere nel 2001 Indirizzo sconosciuto, film parzialmente autobiografico e legato ai ricordi della sua città d’origine. Negli annui successivi dirige Bad Guy (2001) e The Coast Guard (2002), opere in cui vengono di nuovo evidenziati i temi della rabbia, della violenza e della follia autodistruttiva.

Nel 2003, con Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera, ottiene per la prima volta una distribuzione cinematografica in Italia, dopo essere stato nel cartellone del Festival di Locarno; il film è meno duro dei precedenti, e mostra reminiscenze della crisi religiosa vissuta dal regista in gioventù.

Nel 2004 esce La samaritana, che si aggiudica l’Orso d’Argento per la miglior regia al Festival di Berlino; il film arriva tuttavia nelle sale italiane solo a giugno 2005. Nello stesso 2004, con Ferro 3 – La casa vuota, vince il Leone d’Argento per la miglior regia alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre l’anno dopo dirige L’arco, che sarà presentato al Festival di Cannes 2005.

Dopo aver diretto nel giro di pochi anni i film Time (2006), Soffio (2007) e Dream (2008), ed essere stato testimone di un incidente sul set di quest’ultimo che causa quasi la morte di un’attrice, il regista interrompe il ritmo elevato che finora aveva contraddistinto le sue regie, con tempi di lavorazione raramente superiori al mese di riprese.

Torna alla regia nel 2011 con il documentario Arirang, opera progettata proprio dopo l’incidente sul set del film precedente, ottenendo il premio Un Certain Regard al Festival di Cannes; il 2012 è l’anno di Pietà, che gli porta il prestigioso riconoscimento del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Torna al Lido nel 2013, fuori concorso, con Moebius, e l’anno successivo nelle Giornate degli Autori con One on One; nel 2015 esce il dramma incentrato sul disastro di Fukushima Stop, rimasto inedito in Italia.

È ancora a Venezia nel 2016 con Il prigioniero coreano, che apre la nuova sezione del festival denominata Cinema del Giardino. Le sue due successive regie, Human, Space, Time and Human (2018) – opera corale e teorica sui temi della moralità – e Dissolve (2019) – dramma girato in Kazakistan e paragonato al precedente La samaritana – sono rimaste al momento inedite.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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