AVA DUVERNAY LANCIA LA ARRAY CREW, PER PROMUOVERE L’INCLUSIONE NEL CINEMA

AVA DUVERNAY LANCIA LA ARRAY CREW, PER PROMUOVERE L’INCLUSIONE NEL CINEMA

La regista e produttrice si è unita a Peter Roth per lanciare la Array Crew, una divisione della Array Alliance pensata per favorire l’inclusione di donne e persone di colore nel mondo del cinema.

Pubblicità

La regista Ava DuVernay, da sempre attenta ai temi dell’inclusione e del razzismo latente nell’ambiente hollywoodiano, si è unita a Peter Roth, ex chairman della Warner Bros. Television, per lanciare la Array Crew: si tratterà di una divisione della già esistente Array Alliance, pensata come una sorta di database per mettere in luce i talenti che hanno più difficoltà a farsi spazio nell’ambiente cinematografico.

I due hanno annunciato il loro progetto in un’intervista al Los Angeles Times, rivelando che il lancio dell’etichetta è tuttora nella fase iniziale, ma che diversi studios hollywoodiani hanno già investito nel progetto, tra cui Sony, Netflix e Disney. La compagnia avrà lo scopo di mettere in contatto le aziende di produzione cinematografica con i lavoratori del cinema appartenenti alle minoranze, che si tratti di attori o maestranze.

Nella sua genesi, il progetto era molto più piccolo di com’è poi diventato”, ha detto DuVernay. “E Peter ha molto a che fare con questa evoluzione. Nelle prime due settimane, avevamo una lista di 500 persone su un foglio elettronico. Dopo un po’, sono diventate 750, poi 1000, e ora le persone chiamano dopo averne sentito parlare, ed è diventato qualcosa di importante. Ma a questo punto non è più solo un foglio elettronico… è una compagnia, con un direttore tecnico e uno staff. È stato Peter che mi ha convinto a coinvolgere gli studios, in modo di far recepire il progetto come se fosse loro”.

Ava DuVernay ha poi fatto riferimento al suo Nelle pieghe del tempo, che ha goduto di un casting e di una scelta della crew il più inclusivi possibile. “Non dico che tu debba per forza assumere donne o persone di colore, ma devi almeno intervistarla, una donna o una persona di colore”, ha spiegato DuVernay. “Non puoi portarti tutti i tuoi amici, tutti bianchi, dai film precedenti. Devi mostrarmi che per ogni singola posizione nel tuo staff e nel tuo dipartimento, hai cercato qualcun altro rispetto a quelli con cui avevi lavorato prima”.

La regista ha aggiunto che la pandemia di Covid-19 non fermerà i suoi progetti, ma che anzi questo è proprio il momento per agire, e mettere in contatto i talenti con i manager del mondo del cinema. “È questo il momento giusto. Siamo nel gap, il nostro scopo è fornire questo servizio, e no, non ci fermeremo”.

Pubblicità
Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.