BARBARA SHELLEY, ADDIO ALL’ATTRICE ICONA DELL’HORROR BRITANNICO
L’attrice inglese, volto di punta della produzione della Hammer Film, è morta oggi all’età di 88 anni. Da dicembre era ricoverata in ospedale dopo aver contratto il Covid-19.
È morta all’età di 88 anni, dopo un ricovero in ospedale a causa del Covid-19, Barbara Shelley, attrice icona dell’horror britannico e principale volto femminile della Hammer Film Productions. L’attrice, stando a quanto riportato dal suo agente Thomas Bowington, sarebbe morta non a causa del virus, ma per l’aggravarsi di patologie preesistenti.
Nata il 13 febbraio 1932 col nome di Barbara T. Kowin, Barbara Shelley iniziò la sua carriera in Italia, con titoli come Ballata tragica (1954), Luna nova (1955), Mio figlio Nerone (1956) e Totò, Peppino e i fuorilegge (1956). Nel 1957 recitò nel suo primo ruolo di protagonista nell’horror inglese Cat Girl (1957) ispirato al classico di Jacques Tourner Il bacio della pantera.
È tuttavia solo con l’approdo alla Hammer che l’attrice raggiunse la notorietà internazionale: nel 1964 prende parte a Lo sguardo che uccide di Terence Fisher, mentre nel 1966 recita a fianco di Christopher Lee in Dracula, principe delle tenebre, sempre diretto da Fisher. Nel 1967 è la protagonista femminile de L’astronave degli esseri perduti di Roy Ward Baker; ma il film per cui viene maggiormente ricordata risale a qualche anno prima, precisamente al 1960: si tratta de Il villaggio dei dannati, diretto da Wolf Rilla sulla base di un romanzo di John Wyndham.
Dopo la fine degli anni ‘60 diradò molto le sue apparizioni sul grande schermo, alternandole a ruoli per la televisione (dove già si era messa in evidenza con le serie Il santo e The Avengers), quali quello nel serial Planet of Fire della serie Doctor Who, e quello nella celebre soap della BBC EastEnders (1988).
