SHIA LABEOUF: I SUOI AVVOCATI RESPINGONO LE ACCUSE DI FKA TWIGS

SHIA LABEOUF: I SUOI AVVOCATI RESPINGONO LE ACCUSE DI FKA TWIGS

L’attore era stato citato in giudizio dalla sua ex fidanzata, la cantante FKA twigs, per aggressione, molestie sessuali e abusi psicologici. La memoria difensiva del team legale dell’attore ha respinto le accuse

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Dopo le pesanti accuse della sua ex fidanzata, la cantante FKA twigs, risultate in una causa civile per aggressione, molestie sessuali e abusi psicologici, Shia LaBeouf va al contrattacco. Lo fa attraverso un documento legale dei suoi avvocati, in cui tutte le accuse vengono respinte, “in modo sia generale che specifico per ogni fatto contestato”. Il documento, presentato alla corte lo scorso 5 febbraio, afferma anche che l’accusa di molestie sessuali è ingiustificata in quanto “nessuno degli atti contestati era basato sul sesso”.

Il procedimento civile in questione è stato intentato lo scorso dicembre da FKA twigs, col suo vero nome di Tahliah Barnett; nelle accuse si fa richiesta di risarcimento per danni non meglio specificati, dovuti a molestie, aggressione e stress emotivo. La relazione tra i due è durata circa un anno (tutto il 2019) durante il quale la donna avrebbe subito continui abusi psicologici. La causa fa riferimento in particolare a un episodio del mese di febbraio, in cui i due erano in auto con LaBeouf alla guida; l’uomo avrebbe guidato in modo spericolato, minacciando di andarsi a schiantare se la cantante non avesse detto che lo amava. La coppia aveva fatto un viaggio nel deserto fuori Los Angeles, durante il quale, secondo le accuse della donna, l’attore avrebbe tentato di strangolarla nel sonno.

In un’intervista al New York Times, FKA Twigs aveva definito la sua storia con Shia LaBeouf come “la peggior cosa che ho attraversato in tutta la mia vita”, e aveva detto di voler mettere in guardia le altre donne “dalle tattiche che gli abusanti utilizzano per controllarti e portarti via la tua capacità di agire”. LaBeouf, successivamente, aveva risposto al Times che “gran parte di queste accuse non sono vere”, ma aveva aggiunto di dover concedere a Tahliah Barnett e a Karolyn Pho – altra donna che lo accusa di azioni simili – “l’opportunità di affermare pubblicamente le proprie accuse, e [per me] di accettare la responsabilità per le cose che ho davvero fatto”.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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