THE FATHER – NULLA È COME SEMBRA

THE FATHER – NULLA È COME SEMBRA

Originalità della struttura e un grande cast: il successo di The Father – Nulla è come sembra sta tutto qui. Merito al regista e co-sceneggiatore Florian Zeller, che vince l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Adatta per lo schermo il suo omonimo lavoro teatrale lavorando sul tempo e lo spazio in maniera davvero efficace. E merito, non ce ne vogliano gli altri (Olivia Colman su tutti), di un grande Anthony Hopkins al secondo Oscar, il più anziano della storia. Il suo ritratto di una vecchiaia sofferente è semplicemente indimenticabile. Dal 20 maggio in sala.

Il mosaico

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Una delle regole d’oro, quando si adatta per il cinema dal teatro, nulla di scolpito nella pietra per carità ma andatelo a raccontare a Hitchcock, “suggerisce” di non disperdere per quanto possibile l’esplosività indotta dall’unità di luogo e azione. Valutando al massimo grado le potenzialità emotive e narrative offerte dalla concentrazione degli spazi e dei tempi. Sembra facile. Il cinema claustrofobico richiede abilità coreografica, capacità plastica di lavorare sul quotidiano, gusto per la bella parola e senso innato del ritmo; incastrare tali e tante abilità in un solo profilo è complicato. Ora, che c’entra tutto questo con The Father – Nulla è come sembra, dal 20 maggio al cinema?

C’entra eccome, perché la lezione offerta dal regista e autore della pièce da cui il film è tratto, il francese Florian Zeller, è di quelle da tener bene a mente. Il suo film, un devastante e miracoloso ritratto di un’identità (fisica e spirituale) in declino, sgretolata, non soltanto evita le trappole ruffiane del cinema della malattia, ma gioca con i limiti e le possibilità offerte dall’unità di spazio e tempo. Vuole raccontare con coerenza, senso etico e una spettacolarità misurata, qualcosa di molto importante. Sull’uomo, i sentimenti e il tempo che passa.

Del tempo che passa, e dei danni che fa

The Father - Nulla è come sembra recensione

Non c’è sinossi che tenga. Il racconto della vecchiaia, della malattia, del decadimento, non lega con un’esposizione lineare. Non si sperimenta mai il mondo in maniera perfettamente razionale, a maggior ragione se la sofferenza è, involontariamente, la stella polare. The Father – Nulla è come sembra è molto semplicemente la storia di un padre, Anthony Hopkins, secondo Oscar per lui, di una figlia, Olivia Colman, di tutta una serie di personaggi che oscillano ambigui (Imogen Poots, Olivia Williams, Rufus Sewell, Mark Gatiss). La storia di un brutto male, di uno spaesamento ostinato, che rimuove ogni punto di riferimento. Non c’è un prima e un dopo, non più la sicurezza di un nome e di un volto, ogni frammento di vita e verità va messo in discussione, rimodulato, indagato.

Un mosaico sfilacciato dal tempo, e lo sforzo è impari, perché non c’è modo di rimettere a posto tutte le tessere, alcune sono perse per sempre. Il massimo che si può fare è ricostruire l’immagine per quanto è possibile. Quel tanto di consapevolezza che ne deriverà basterà a concentrarsi sul necessario: un bisogno d’amore, conforto, comprensione. The Father – Nulla è come sembra arriva a dama con un finale di particolare intensità.

Un paio di miracoli

The Father - Nulla è come sembra recensione

Il successo di The Father – Nulla è come sembra, la qualità della confezione, la potenza dell’emozione, si misurano nell’analisi di un paio di miracoli, l’esagerazione va accolta con leggerezza, che ne caratterizzano la struttura.

Il primo miracolo è il senso drammaturgico di Florian Zeller, che col suo esordio cinematografico ha pure vinto un Oscar in coabitazione con Christopher Hampton. Il film e lo spettatore riescono a ritrovarsi contemporaneamente dentro e fuori la malattia del protagonista, lucidi e spaesati. È il retaggio felice di un’istintiva comprensione delle cose e della vita che permette all’autore (autori) di lavorare creativamente sullo spazio e sul tempo. E nei limiti di un oggetto, uno sguardo, pochi metri quadrati, rintracciare profondità sentimentali e concettuali importanti. Il tutto conciliando senso dello spettacolo e rispetto per la malattia.

Il secondo miracolo, senza dimenticare il notevole cast di contorno, sta nell’eccellenza dell’arte di Anthony Hopkins, giustamente premiato. Infondere barlumi di poesia, nerissima ma pur sempre poesia, persino nel ritratto di un tizio che va in giro a mangiarsi la gente bastava a chiarire lo spettro delle possibilità espressive di questo straordinario attore inglese. The Father – Nulla è come sembra in questo senso non è che aggiunga chissà cosa al prestigio pregresso, a parte la gratificazione dei riconoscimenti, e non è poco. Pure, è commovente sperimentare ancora una volta l’abilità grazie a cui Hopkins, navigando nella confusione, gli sbalzi d’umore, lo spazio e il tempo che si deformano continuamente nell’intimità del suo padre doloroso, semplicemente riesce. Riesce, aggrappandosi a un bisogno d’amore e comprensione che è proprio dell’uomo, ogni uomo in ogni momento, a rendere leggibile il dolore, la malattia, l’amore e la vita.

The Father - Nulla è come sembra poster locandina

Scheda

Titolo originale: The Father
Regia: Florian Zeller
Paese/anno: Francia, Regno Unito / 2020
Durata: 97’
Genere: Drammatico
Cast: Olivia Colman, Anthony Hopkins, Mark Gatiss, Olivia Williams, Rufus Sewell, Imogen Poots, Adnan Kundi, Ayesha Dharker, Evie Wray, Ray Burnet, Roman Zeller, Scott Mullins
Sceneggiatura: Florian Zeller, Christopher Hampton
Fotografia: Ben Smithard
Montaggio: Yorgos Lamprinos
Musiche: Ludovico Einaudi
Produttore: Jean-Louis Livi, Christophe Spadone, David Parfitt, Cleone Clarke, Alice Dawson, Simon Friend, Philippe Carcassonne, Victor Livi
Casa di Produzione: Trademark Films, F Comme Film, Embankment Films, Les Films du Cru, Film4, Cine@, Viewfinder, Canal+, Ciné+, Orange Studio
Distribuzione: BiM Distribuzione

Data di uscita: 20/05/2021

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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