Paul Thomas Anderson

Una foto di Paul Thomas Anderson

Nato a Los Angeles il 26 giugno 1970, Paul Thomas Anderson esordisce nel cinema come assistente alla produzione, subito dopo aver lasciato il college. Nel 1993 realizza il suo primo cortometraggio, Cigarettes & Coffee, mostrato nel Programma Corti del Sundance Film Festival; successivamente, grazie all’accordo con la Rysher Entertainment, riesce a dirigere il suo primo lungometraggio, Sydney (reintitolato nella versione inglese Hard Eight). Il film esce in sala con un montaggio voluto dalla produzione e non approvato dal regista; questi tuttavia riesce a recuperare il suo montaggio dai negativi, presentandolo al Festival di Cannes del 1996 nella sezione Un Certain Regard. In questa versione, il film ottiene ottimi consensi di critica, lanciando la carriera di Anderson.

Il secondo film di Paul Thomas Anderson è Boogie Nights – L’altra Hollywood, pellicola ambientata nella Golden Age del porno, interpretata da Mark Wahlberg: il film, prodotto dalla New Line Cinema, consolida la fama del regista e ottiene buoni risultati di pubblico e il consenso della critica, rilanciando inoltre la carriera del co-protagonista Burt Reynolds. Proprio Reynolds, per questo film, viene candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista; il film riceve inoltre altre due nomination, quella per la migliore attrice non protagonista (Julianne Moore), e quella per la miglior sceneggiatura non originale.

Il successo del secondo film di Paul Thomas Anderson fa sì che la New Line gli lasci un controllo pressoché totale sul suo successivo progetto. Il risultato è Magnolia (1999), film corale che racconta le storie di diversi individui che vivono nella San Fernando Valley. Il film, con le musiche di Aimee Mann, ottiene anch’esso tre candidature agli Oscar: quella per il miglior attore non protagonista (Tom Cruise), quella per la migliore canzone originale (Save Me, della stessa Mann), e quella per la miglior sceneggiatura originale. Dopo l’uscita di Magnolia, Anderson dichiara: “Quello che sento è che Magnolia, nel bene e nel male, resterà il miglior film che io abbia mai fatto”.

Il successo di Magnolia porta Anderson al desiderio di dirigere un film più piccolo, sia nelle dimensioni della storia che nella durata (il film del 1999 aveva un metraggio di 189 minuti): il risultato è Ubriaco d’amore (2002), film che vede protagonista Adam Sandler affiancato da Emily Watson. Il film porta a Sandler l’elogio della critica per un ruolo lontano da quelli usuali, improntati alla commedia mainstream; il film risulta inoltre un grande successo al Festival di Cannes 2002, dove viene presentato in concorso; qui Anderson ottiene il premio per la miglior regia.

Paul Thomas Anderson cambia di nuovo registro col film successivo, che è datato 2007: Il petroliere, liberamente ispirato al romanzo Petrolio! di Upton Sinclair, è un duro period drama, che segue la storia di un minatore d’argento che si fa imprenditore senza scrupoli del petrolio nella California di inizio ‘900. Con un budget di 25 milioni di dollari, il film ne guadagna oltre 76, ricevendo ben otto candidature agli Oscar: tra queste ci sono quelle per il miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale. Pur mancando le statuette principali, il film porta a casa quella per Daniel Day-Lewis come attore protagonista, e quella per il direttore della fotografia, Roger Elswit. La critica, da par suo, acclama Il petroliere come uno dei migliori film del decennio.

Nel 2012 esce The Master, film derivato da un vecchio progetto di Anderson, inerente un “intellettuale carismatico” che fonda una nuova religione negli anni ‘50. Il film, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, presenta un plot basato sul rapporto tra un veterano della Seconda Guerra Mondiale, con problemi di alcolismo, e il leader di una setta religiosa nota come “La Causa”. La critica nota subito la similitudine col movimento Scientology, nonostante il film non vi faccia alcun riferimento; The Master è comunque un nuovo successo per Anderson, aggiudicandosi altre tre nomination agli Oscar: miglior attore protagonista per Joaquin Phoenix, miglior attore non protagonista (Philip Seymour Hoffman) e miglior attrice non protagonista (Amy Adams).

La lavorazione del film successivo di Paul Thomas Anderson inizia nel 2013: si tratta di un adattamento del romanzo Inherent Vice, scritto da Thomas Pynchon e pubblicato nel 2009. Vizio di forma, uscito infine in sala a dicembre 2014, segna la prima volta in cui Pynchon permette che una sua storia venga adattata per il grande schermo: il film, un noir ambientato nella Los Angeles anni ‘70, può contare su un cast guidato di nuovo da Joaquin Phoenix, con le presenze di Owen Wilson, Reese Witherspoon, Jena Malone, Martin Short, Benicio Del Toro, Katherine Waterston e Josh Brolin. Vizio di forma ottiene due candidature agli Academy Award 2015: quella per la miglior sceneggiatura non originale, scritta dallo stesso Anderson, e quella per i migliori costumi.

Nel 2015, Anderson dirige Junun, documentario sull’album musicale omonimo realizzato dal chitarrista dei Radiohead Jonny Greenwood, dal produttore Nigel Godrich, dal compositore israeliano Shye Ben Tzur e da un gruppo di musicisti indiani. Il ritorno al lungometraggio di fiction, per il regista, data al 2017 con Il filo nascosto: una storia ambientata nell’industria della moda di Londra del 1954, che presenta una love story tra un eccentrico stilista (interpretato da Daniel Day Lewis, in quello che è il suo ultimo ruolo) e la sua ambigua fiamma, col volto di Vicky Krieps. Il film, targato Focus Features e distribuito dalla Universal, ottiene sei nomination agli Oscar, aggiudicandosi quello per i migliori costumi.

Il film successivo di Paul Thomas Anderson, Licorice Pizza, segna il ritorno del regista a un’ambientazione nella Los Angeles dei primi anni ‘70, presentando un cast guidato dai due giovani Alana Haim e Cooper Hoffman (figlio dello scomparso Philip Seymour Hoffman), comprendente anche Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper, Benny Safdie e Maya Rudolph. Il film, un dramedy adolescenziale basato sulla storia d’amore tra i due giovani protagonisti, esce a fine 2021 (marzo 2022 in Italia) ottenendo il plauso pressoché unanime della critica. Licorice Pizza ottiene inoltre tre candidature agli Oscar: miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura originale.