TERRY GILLIAM CONTRO I CINECOMIC MARVEL: “MANCANO DI PROFONDITÀ. BLACK PANTHER L’HO ODIATO”
Il regista americano, ultimo di una lunga serie di personalità del mondo cinematografico, si è espresso contro i cinecomic Marvel, accodandosi così a Martin Scorsese e agli altri critici.
Dopo Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Ken Loach e John Woo, anche Terry Gilliam ha voluto esprimersi (negativamente) sui cinecomic dei Marvel Studios. Mentre il regista di The Irishman, lo ricordiamo, aveva detto di considerare tali film “più parchi a tema che cinema”, e il collega Coppola era arrivato a definirli “spregevoli”, Gilliam sostiene ora che i film dello studio americano sono privi di profondità e ripetitivi. Suo bersaglio è soprattutto uno dei più noti e discussi del gruppo, ovvero Black Panther di Ryan Coogler.
Terry Gilliam si è espresso sull’argomento durante un’intervista alla webzine IndieWire, con parole molto nette: “Se sei così potente, dovresti occuparti della realtà un po’ più spesso. Quello che non mi piace è il fatto che dovremmo essere tutti supereroi per fare qualcosa di degno. Questa cosa mi fa diventare matto. È questo ciò che questi film dicono ai giovani. E questo non significa confrontarsi con la realtà della condizione umana. Non posso criticarli per lo spettacolo, tranne per il fatto che sono ripetitivi. Devono sempre far saltare in aria un’altra città”.
Gilliam se la prende poi, nello specifico, col film di Coogler del 2018. “Ho odiato Black Panther”, ha detto. “Mi fa diventare pazzo. Dà ai ragazzini neri l’idea che lì ci sia qualcosa in cui credere. Stronzate, sono tutte stronzate. Penso che le persone che l’hanno fatto non siano mai state in Africa; sono semplicemente andate lì e hanno assunto qualche stilista per riprodurre qualche paesaggio e gli edifici locali. Quel film l‘ho odiato, in parte perché i media continuavano a insistere sull’importanza di quelle stronzate. Mi fa ribollire il sangue”.
