18 REGALI

18 REGALI

Francesco Amato dirige con 18 regali la drammatica e commovente storia d’amore tra Elisa Girotto e Alessio Vicenzotto, nelle sue infinite sfaccettature, intime e indiscrete. Scena dopo scena, semina parole che rievocano una gamma di emozioni difficili da spiegare. Lo fa con dolcezza e una carica profondamente violenta di sensazioni primordiali.

Un faticoso viaggio alla ricerca di se stessi

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Elisa vedeva la vita per quello che era e la affrontava sempre con il sorriso sulle labbra. Non perdendosi mai d’animo e godendo di ogni secondo che le veniva concesso. Spero che la storia di mia moglie aiuti le persone a riflettere sull’importanza dell’amore verso la vita, che va sempre vissuta a pieno, anche nei momenti di difficoltà”.

Alessio Vicenzotto

Un viaggio introspettivo psicoanalitico, soprattutto propositivo. 18 regali è tutto quello che vorremmo metabolizzare del nostro passato, presente e futuro, un film che sprona lo spettatore a vivere con maggiore intensità il tempo, senza covare rimpianti, guardando verso quello che verrà e quello che saremo grazie alle nostre radici. Dopo Ma che ci faccio qui, Cosimo e Nicole e Lasciati andare, Francesco Amato torna al cinema il 2 gennaio con una nuova e commovente prova registica. Il film racconta la drammatica storia d’amore tra Elisa Girotto e Alessio Vicenzotto (Vittoria Puccini ed Edoardo Lei nei panni dei rispettivi moglie e marito): una storia vera, resa celebre in tutto il mondo, dalla cronaca e dagli innumerevoli video di commozione e solidarietà sul web. 18 regali racconta l’ultimo periodo di vita di Elisa e la sua decisione di rimanere in qualche modo vicina ai suoi cari nel tempo, attraverso lettere nascoste nella sua abitazione e con dei regali speciali per la figlia. Elisa Girotto è stata così rinominata da tutti “Mamma Coraggio” dopo aver scoperto, durante la sua gravidanza, di avere un tumore al seno incurabile. Da quel momento decide di non perdersi d’animo, lasciando anzi diciotto regali per i futuri compleanni della figlia che non potrà veder crescere.

18 regali parte da questo fatto, che sconvolge per sempre la quotidianità dei futuri genitori della piccola Anna (interpretata da Benedetta Porcaroli). Francesco Amato si serve però di espedienti tecnici e narrativi assolutamente d’impatto per raccontare nel migliore dei modi possibili una storia semplicemente vera, e allo stesso tempo ricca di poeticità, saggezza e rigore. Il regista torinese rompe le regole del tempo e quello che reputiamo spesso tangibile, attraverso un meccanismo stilistico che abbatte l’inesorabile distacco tra due donne: una madre, Elisa, stacanovista nel suo lavoro sociale, amante e compagna di Alessio, e una figlia, Anna, che nel futuro avrà le sembianze di una giovane donna, piuttosto arrabbiata, apparentemente problematica e in procinto di compiere quei diciotto anni a lei troppo stretti. Passato e futuro convergono all’improvviso attraverso un piccolo incidente automobilistico che coinvolge Elisa e Anna; si abbracciano, si mescolano tra loro, confondendo il piano di realtà con quello che più della fantasia sembrerebbe essere quello dei sogni e della speranza; quello che vorremmo a volte accadesse e che di solito ritroviamo solo nei sogni notturni.

Francesco Amato dirige una terza dimensione che respira al di là di quella onirica e reale; è qualcosa di mistico e trascendentale, metacinematografico, che riesce a far riaffiorare la forza cosmica di questa storia d’amore. È grazie al viaggio in questa terza parete così soleggiata, tra la casa dei coniugi, un ospedale, una camera d’hotel, una piscina, poi un negozio di abbigliamento, la cameretta da ristrutturare, la frittura degli spicchi di mele e l’ufficio della mamma, che madre e figlia si conoscono, spingendosi ben oltre il loro talento attoriale, perdendosi forse a loro volta nell’energia che la storia stessa trasmette. Il legame tra le due donne è qualcosa di indissolubile, questo sembra volerci ricordare Amato attraverso l’opera cinematografica in uscita il 2 gennaio.

Lodevole l’interpretazione delle due attrici, ma anche quella di Edoardo Leo nel ruolo di padre, in perfetta sinergia con Vittoria Puccini, e dei personaggi secondari che hanno dei ruoli fondamentali nella storia di Elisa Girotto, e che riescono ad alleggerire, dove possibile, i toni tragici della vicenda, come nel caso del papà di Elisa (il simpaticissimo Marco Messeri).
18 regali è un viaggio introspettivo della psiche umana, in cui chiunque potrà ritrovare frammenti di se stesso attraverso le parole accurate e sincere; fotogramma dopo fotogramma, si resta rapiti da una travolgente storia di perdita e di rinascita che sembra parlare in modo intimo a tutti noi, toccando punti nevralgici diversi, tenuti nascosti o a malapena espressi in modo plateale. La carica emotiva, che strizza l’occhio ai toni tipici del melodramma anglosassone, ricorda quella di pellicole come Wonder e Le pagine della nostra vita.

18 regali ha un’apprezzabile ambientazione che non ci lega in particolar modo a nessun territorio, tuttavia ricorda la malinconica atmosfera che si percepisce nelle bellissime angolazioni a piombo del cult American Beauty; cult, quest’ultimo, che parlava intimamente anch’esso allo spettatore toccando corde molto profonde. Parafrasando la voce fuori campo di Kevin Spacey nei panni di Lester Burnham: “È difficile rimanere arrabbiati quando c’è troppa bellezza nel mondo, a volte è come se la vedessimo tutta insieme ed è troppa. Il cuore ci si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi ci ricordiamo di rilassarci, e smettiamo di cercare di tenercela stretta. E dopo scorre attraverso noi come pioggia, e non possiamo provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della nostra stupida, piccola, vita”.

18 regali poster locandina

Scheda

Titolo originale: 18 regali
Regia: Francesco Amato
Paese/anno: Italia / 2020
Durata: 115’
Genere: Drammatico
Cast: Edoardo Leo, Benedetta Porcaroli, Marco Messeri, Vittoria Puccini, Alessandra Carrillo, Sara Lazzaro, Alessandro Giallocosta, Betti Pedrazzi
Sceneggiatura: Davide Lantieri, Alessio Vicenzotto, Massimo Gaudioso, Francesco Amato
Fotografia: Gherardo Gossi
Montaggio: Claudio Di Mauro
Musiche: Andrea Farri
Produttore: Andrea Occhipinti, Mattia Guerra, Stefano Massenzi, Serena Sostegni
Casa di Produzione: Vision Distribution, 3 Marys Entertainment, Sky Italia, Rai Cinema, Lucky Red
Distribuzione: Lucky Red

Data di uscita: 02/01/2020

Trailer

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Nasco nel 1990 a Roma in un tranquillo 12 aprile. Sono cresciuta a pizza da asporto e videocassette di genere horror grazie al supporto di un padre cultore del tema. Dopo una maturità classica presso il Liceo Benedetto Da Norcia nel quartiere Prenestino Labicano, mi iscrivo alla Facoltà di Lettere e filosofia di Roma Tor Vergata, laureandomi in Discipline delle arti, della musica e dello Spettacolo con il prof.ssor Giovanni Spagnoletti. Successivamente mi specializzo in Scienze dello Spettacolo e Produzione Multimediale con 110 e lode. Le mie tesi sperimentali parlano chiaro: mi piace la saggistica specializzata in Storia, analisi e critica del cinema, soprattutto americano. Ho analizzato il concetto di nostalgia esteso nel campo cinematografico, trattando il caso dei remake e dei reboot. Mi sono specializzata poi nel concetto di "Idolo, Icona e Divo contemporaneo". Curo questa passione sebbene sia difficile farne una professione, ma non demordo e nel frattempo mi sono specializzata nel campo dell'educazione e della pedagogia infantile. Nel tempo libero scatto fotografie e corro. Film preferiti: Donnie Darko, American Beauty, L'attimo Fuggente, Big Fish, L'esorcista, La Casa, Shining. Horror contemporanei da non perdere: Midsommar, The Witch, Hereditary, Get Out, Us. Motto per la vita: "La fortuna aiuta gli audaci".

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