ADDIO A GIGI PROIETTI, L’ATTORE COMPIVA OGGI 80 ANNI

ADDIO A GIGI PROIETTI, L’ATTORE COMPIVA OGGI 80 ANNI

Il grande attore romano è scomparso in una clinica della capitale, proprio nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Una carriera lunga più di mezzo secolo, la sua, divisa tra teatro, televisione e cinema.

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È morto proprio il giorno del suo ottantesimo compleanno, in una clinica romana, Gigi Proietti, attore, drammaturgo, regista e direttore artistico. L’artista era ricoverato da alcuni giorni per problemi cardiaci, poi ieri sera è stato colpito da infarto ed è stato trasferito in terapia intensiva. Il decesso è avvenuto nella notte, con la famiglia al suo fianco.

Artista poliedrico, cantante e attore, Proietti ottiene i primi successi negli anni ‘60 in una cantina di Prati, in cui recita Brecht, e poi col Gruppo Sperimentale 101, sotto la direzione di Antonio Calenda, attraverso il quale ottiene diversi ruoli da protagonista in vari spettacoli messi in scena al Teatro Stabile de L’Aquila.

Al cinema aveva debuttato già nel 1955 con una comparsa nel film Il nostro campione di Vittorio Duse, ma il vero esordio arriva nel 1966 con Le piacevoli notti di Armando Crispino e Luciano Lucignani. A dargli il primo ruolo da protagonista, il regista Tinto Brass, che lo fece recitare nel suo film L’urlo (1968) presentato in concorso al Festival di Cannes. L’esordio sul piccolo schermo arriva nel 1964 con lo sceneggiato I grandi camaleonti di Edmo Fenoglio, seguito da Il circolo Pickwick (1967) tratto dall’omonimo romanzo di Charles Dickens; ma il vero successo giungerà nel 1970, quando viene chiamato a sostituire Domenico Modugno nella commedia di Garinei e Giovannini Alleluja brava gente.

Sul palcoscenico, Proietti capisce presto di dover tentare la strada solista per non rimanere ingabbiato in ruoli da comprimario, così stringe un sodalizio nel 1976 con lo scrittore Roberto Lerici, assieme al quale scrive e dirige i suoi spettacoli più famosi: tra questi, A me gli occhi, please (1976) – riportato in scena varie volte nei decenni successivi – Come mi piace (1983), Leggero leggero (1991) e, per il piccolo schermo, Attore amore mio (1982) e Io, a modo mio (1985). In questi spettacoli, Proietti si trasforma in un vero e proprio one-man show, in tour de force attoriali che lo vedono nei ruoli di monologhista, cantante, imitatore e ballerino. Il sodalizio con Lerici, fondamentale per la carriera di Proietti, durerà fino alla morte dello scrittore, avvenuta nel 1992; successivamente, l’attore porterà in scena e dirigerà altri due spettacoli solisti, Prove per un recital (1996) e Io, Tòto e gli altri (2002).

Al cinema, recita da protagonista in film come Gli ordini sono ordini (1970), Meo Patacca (1972), Conviene far bene l’amore (1975), Languidi baci, perfide carezze (1976), passando con grande disinvoltura dal ruolo grottesco a quello più impegnato, dal dramma alla commedia; la consacrazione arriverà tuttavia nel 1976, col ruolo dello scommettitore Mandrake nella commedia di Steno Febbre da cavallo. Il film, inizialmente accolto freddamente dalla critica e poco considerato dal pubblico, diviene un vero e proprio cult nei decenni successivi, anche grazie ai vari passaggi televisivi. Nel decennio, Proietti lavorerà ancora per il piccolo schermo con Ugo Gregoretti per Sabato sera dalle nove alle dieci (1974), fusione televisiva tra varietà e sceneggiato; in questi anni, ottiene inoltre un grande successo alla radio nella trasmissione Gran Varietà, coi ruoli di Avogadro il ladro e di un improbabile conquistatore femminile, nelle stagioni 1973-1974 e 1975-1976.

Nel 1978 assume la direzione del Teatro Brancaccio di Roma insieme a Sandro Merli, e fonda un suo Laboratorio di Esercitazioni sceniche per giovani attori. Grande rilevanza, in questo periodo, ha anche il suo lavoro nel doppiaggio, attraverso il quale presta la voce a star del grande schermo come Robert De Niro, Sylvester Stallone, Richard Burton, Dustin Hoffman e Charlton Heston.

Dopo Febbre da cavallo, le sue interpretazioni rilevanti al cinema si diradano, vedendolo partecipare principalmente a film di scarso successo e in ruoli di secondo piano. Le cose vanno meglio sul piccolo schermo, dove ottiene grande successo con la serie Un figlio a metà (1992), seguita dal sequel Un figlio a metà – Un anno dopo (1994), dirette da Giorgio Capitani; il trionfo arriverà tuttavia nel 1996 con l’inaspettato successo de Il maresciallo Rocca, ancora di Capitani, serie che arriva a registrare il record di 16 milioni di spettatori e gli consente di vincere il Premio TV come personaggio maschile dell’anno, originando in seguito cinque stagioni e una miniserie conclusiva.

Nel 2002 riprende il suo ruolo di Mandrake nel sequel di Febbre da cavallo realizzato da Carlo Vanzina, Febbre da cavallo – La mandrakata, che l’attore definirà “un ritorno sul luogo del delitto”. Nel 2003 fonda a Roma il teatro shakespeariano Silvano Toti Globe Theatre, di cui diviene direttore e nell’ambito del quale dirige uno spettacolo (Romeo e Giulietta) e recita infine nel 2017 (nel dramma Edmund Kean di Raymund FitzSimons). Gli anni 2000 lo vedranno di nuovo spesso presente sul grande schermo, nella commedia Le barzellette (2004), firmata ancora dai fratelli Vanzina, e in pellicole poco fortunate come Un’estate al mare (2008) e Un’estate ai Caraibi (2009). Nel 2010 prende parte al film di Carlo Vanzina La vita è una cosa meravigliosa, affiancato da Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Nancy Brilli e Luisa Ranieri.

Gli anni ‘10 del nuovo secolo lo vedono di nuovo interprete televisivo di successo, in fiction come Preferisco il Paradiso (2010), dove interpreta il ruolo di San Filippo Neri, Il signore della truffa (2011) e Una pallottola nel cuore (2014). Nel corso del decennio, si alterna tra grande e piccolo schermo, per arrivare nel 2017 alla conduzione del varietà di Rai 1 Cavalli di battaglia (suo ritorno alla conduzione di uno show televisivo dopo il precedente Club ‘92, del 1991); qui, Proietti ripropone i suoi sketch più famosi, dando anche la possibilità ai vari ospiti che si susseguono di presentare a loro volta i loro “cavalli di battaglia”. Nel 2013 esordisce nella scrittura, con l’autobiografia Tutto sommato qualcosa mi ricordo, in cui l’artista ripercorre tutta la sua vita personale e professionale; nel 2015, pubblicherà invece Decamerino. Novelle dietro le quinte, raccolta di racconti, aneddoti e poesie nati nel camerino, dietro le quinte del teatro. La sua ultima apparizione cinematografica è in Pinocchio (2019) di Matteo Garrone, in cui interpreta il ruolo di Mangiafuoco.

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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