THE LURE

THE LURE

Risalente al 2015, presentato nella sezione Wild Roses – Registe in Europa del Trieste Film Festival 2021, The Lure è un horror/musical affascinante ma incompiuto, in cui la regista Agnieszka Smoczynska prova a raccontare la Varsavia anni ‘80 attraverso la (non) integrazione nel tessuto urbano di due giovani sirene.

Sirene a Varsavia

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Mancava ancora il fantasy/horror – nelle sue varie declinazioni – tra i generi che hanno animato questa trentaduesima edizione del Trieste Film Festival, ormai ufficialmente giunta a conclusione. La “lacuna” viene colmata con questo The Lure, film polacco risalente al 2015, diretto dalla regista Agnieszka Smoczynska; il film viene presentato all’interno della speciale sezione Wild Roses – Registe in Europa, che quest’anno propone un focus sulla Polonia. Ed è una storia prevalentemente al femminile, quella proposta dalla regista polacca, sospesa tra horror e musical, ambientata tra le luci al neon, le feste notturne e i locali di striptease della Varsavia degli anni ‘80. Un setting spazio-temporale che farà da sfondo all’inquietante scoperta della propria stessa sessualità – e del peso della propria diversità – di due giovanissime sirene.

Hanno nomi dal sapore simbolico, le due protagoniste, Golden e Silver; le due, col loro canto, adescano su una spiaggia una famiglia di musicisti, che pensa subito di sfruttarne il talento canoro e l’aspetto sexy. Le due sirene vengono portate a Varsavia e messe a esibirsi come cantanti di supporto e spogliarelliste in un night club; il successo è praticamente immediato, ma mentre Golden non riesce a resistere alla sua natura di predatrice – nutrendosi periodicamente di carne umana – Silver finisce per innamorarsi del giovane bassista Mietek. L’attrazione tra i due finirà per mettere in crisi il rapporto tra le due sorelle, ma anche per costituire un fattore di rischio per la stessa famiglia di musicisti, impossibilitati a gestire la natura selvaggia delle due ragazze.

È principalmente un reimaging in chiave erotico-dark della fiaba di Hans Christian Andersen La sirenetta, questo The Lure; una nuova versione che scinde in due parti – ben distinguibili anche caratterialmente – il personaggio originale della fiaba, e ne cala le vicende in un contesto kitsch, non esente da povertà e violenza, come quello della Varsavia anni ‘80. Silver e Golden vengono fatte oggetto di sfruttamento per il proprio corpo – capace di assumere temporaneamente forma umana con il contatto con l’acqua – e per la propria voce; mentre Golden tenterà di conciliare la nuova vita, che le vede in una condizione inevitabilmente subordinata e sottomessa, con la sua natura, Silver cercherà di abbracciare la condizione umana in un difficile, forse impossibile amore. Una scelta che la creatura porterà fino alle estreme conseguenze.

Il binomio Eros/Thanatos è ben presente nel soggetto di The Lure, scisso e distribuito in misura diversa in ognuna delle due protagoniste, calato nel sordido microcosmo del night club, in un’ambientazione perennemente notturna. La carica sessuale trasmessa dalle due sirene va a braccetto col loro lato bestiale, diremmo vampiresco; le stesse parentesi musical di cui il film è costellato, con balli collettivi e canti tra le grandi sale del locale e le strade della città, mostrano un che di funereo. L’idea di morte – da dare e potenzialmente da subire – accompagna i corpi di Silver e Golden nel loro offrirsi allo sguardo degli esseri umani, e a volte anche alla loro azione. Sono vittime e carnefici nella stessa misura, le due sirene, da una parte sfruttate e dall’altra messe ai margini, interdette proprio nel più umano dei sentimenti (l’amore), e capaci di reagire alla loro condizione con la vendetta più nichilista, oppure col difficile tentativo di integrazione.

Non tutto funziona alla perfezione, nella struttura di The Lure, con un soggetto in sé piuttosto esile (i 92 minuti del film potevano essere, paradossalmente, ancor meno) il cui ritmo viene oltremodo diluito e reso zoppicante dalle sequenze musical. Se il film di Agnieszka Smoczynska possiede un fascino intrinseco nelle immagini, e i personaggi delle due ragazze funzionano complessivamente abbastanza bene (con buone prove attoriali da parte delle protagoniste), il racconto si disunisce a più riprese nel corso del film, riempiendosi di parentesi oscure e di personaggi superflui (il cantante Triton, con tutta la sottotrama che lo riguarda). Il contesto storico in cui la storia è ambientata non viene sfruttato a sufficienza dalla sceneggiatura, che coi dovuti aggiustamenti poteva anche svolgersi ai giorni nostri. Il film della regista polacca si configura così come un prodotto imperfetto, dalla buona presa visiva ma incapace di entrare realmente sottopelle, troppo narrativamente spezzettato per far davvero empatizzare con la vicenda delle due protagoniste.

The Lure (2015) poster locandina

Scheda

Titolo originale: Córki dancingu
Regia: Agnieszka Smoczynska
Paese/anno: Polonia / 2015
Durata: 92’
Genere: Horror, Drammatico, Musical, Fantastico
Cast: Kinga Preis, Paulina Galazka, Andrzej Konopka, Dariusz Wnuk, Grzegorz Stelmaszewski, Iwona Bielska, Jakub Gierszal, Janina Wronska, Joanna Niemirska, Józef Mika, Katarzyna Herman, Katarzyna Sawczuk, Krzysztof Chmielewski, Maciej Lubienski, Magdalena Cielecka, Marcin Kowalczyk, Marta Malikowska, Marta Mazurek, Michalina Olszanska, Piotr Skiba, Roma Gasiorowska, Zbigniew Buczkowski, Zygmunt Malanowicz
Sceneggiatura: Robert Bolesto
Fotografia: Jakub Kijowski
Montaggio: Jaroslaw Kaminski
Musiche: Ballady i Romanse
Produttore: Piotr Sikora, Piotr Sobkowicz, Tomasz Czajkowski, Wlodzimierz Niderhaus, Jaroslaw Sawko
Casa di Produzione: Polski Instytut Sztuki Filmowej, Wytwórnia Filmów Dokumentalnych i Fabularnych (WFDiF), Platige Image, Telewizja Polska

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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