LUPIN – PARTE 2

LUPIN – PARTE 2

La seconda parte del primo ciclo di questo Lupin aggiornato mantiene, seppure con qualche caduta narrativa, le promesse dei primi cinque episodi. Disponibile su Netflix.

Di Lupin al mondo uno ce n'è… oppure no

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A gennaio, quando ha esordito la prima parte – strategia con cui Netflix mantiene viva più a lungo la conversazione attorno a determinati titoli, centellinando la stagione classica – di Lupin, non sono mancate le polemiche in rete da parte di chi, senza aver guardato attentamente il trailer o almeno dato un’occhiata alla sinossi ufficiale, pensava che la serie fosse l’ennesimo esempio della fantomatica “dittatura del politicamente corretto”. Ciò non ha impedito alla nuova produzione della piattaforma di riscontrare un successo più che discreto, nei limiti di quello che ci è dato sapere su queste produzioni (Netflix, come tutti i servizi streaming, non divulga mai dati concreti sul numero di persone che hanno guardato questo o quel titolo): stando a Variety, i primi cinque episodi sono stati visti in circa 70 milioni di case nel primo mese di disponibilità, il che renderebbe quella prima metà di stagione la produzione originale Netflix più vista tra quelle non in lingua inglese. Complice, forse, anche un efficace cliffhanger che ha aumentato l’attesa per il secondo blocco, con un ulteriore ciclo di episodi già in lavorazione.

Vendetta transalpina

Lupin - Parte 2 recensione

La seconda parte di Lupin riprende la vicenda di Assane Diop (Omar Sy), che si rifà al personaggio ideato da Maurice LeBlanc per vendicare la morte del padre, impiccatosi in prigione dopo essere stato arrestato per un furto che non aveva commesso. Questo lo mette in conflitto con il magnate Hubert Pellegrini (Hervé Pierre), che aveva inscenato il tutto per frode assicurativa a causa di bancarotta imminente; avevamo lasciato il nostro eroe proprio mentre uno scagnozzo di Pellegrini gli sequestrava il figlio. Ora Assane può contare sull’aiuto del poliziotto Youssef Guédira (Soufiane Guerrab), anch’egli grande appassionato dei testi di LeBlanc, ma la rete di corruzione attorno a lui si fa sempre più stretta, dato che Pellegrini ha diversi contatti importanti e ha già dimostrato di essere praticamente intoccabile dopo aver fatto uccidere la giornalista Fabienne Bériot, l’alleata più significativa del giovane ladro.

Brodo leggermente allungato

Lupin - Parte 2 recensione

Come nei primi cinque episodi, l’atmosfera è gradevole, il montaggio efficace, la prestazione di Sy dotata del giusto carisma per aggiornare al secolo attuale le gesta di una figura di culto della letteratura europea, come già fatto in Giappone con il popolarissimo Lupin III (recentemente tornato in pista con un nuovo lungometraggio). Viene però a mancare quella volontà di riscrivere il mito, sostituita da una più classica – e a tratti banale – trama di vendetta senza il lato postmoderno. C’è anche il sentore di qualche obbligo produttivo, un diktat dall’alto di confezionare una stagione di almeno dieci episodi (il nuovo standard per molte produzioni streaming dopo gli iniziali tredici, un retaggio della televisione via cavo), quando ne sarebbero tranquillamente bastati sei sulla base di ciò che ci viene mostrato. O anche cinque, limando alcuni punti della prima parte per completare quel racconto e porre le basi per una seconda parte autoconclusiva, ma anch’essa impostata sulla nozione del diventare il nuovo Lupin nella Parigi di oggi. Ammesso che ciò abbia effettivamente senso, perché alla luce dell’idea di base della serie – ciò che spinge Assane a darsi al crimine in modalità gentleman – viene da chiedersi se non fosse più logico optare per il formato della miniserie. Molto probabilmente i prossimi capitoli chiariranno quel dubbio, ma al momento la sensazione è quella: che un’idea forte da sfruttare in modo limitato ma efficace si ritrovi annacquata in nome delle logiche da franchise.

Lupin - Parte 2 poster locandina

Scheda

Titolo originale: Lupin – Dans l’ombre d’Arsène
Regia: Marcela Said, Ludovic Bernard, Hugo Gélin, Louis Leterrier
Paese/anno: Francia / 2021
Durata: 43-52’
Genere: Commedia, Azione, Poliziesco
Cast: Hervé Pierre, Ludivine Sagnier, Omar Sy, Johann Dionnet, Nicole Garcia, Nicolas Wanczycki, Soufiane Guerrab, Vincent Garanger, Adama Niane, Antoine Gouy, Christian Gazio, Clotilde Hesme, Eric Paul, Etan Simon, Fargass Assandé, Jocelyne Vignon, Léo Boucry, Mamadou Haidara, Marie Barraud, Moussa Sylla, Shirine Boutella, Vincent Londez, Xavier Lemaître, Adrian Valli De Villebonne
Sceneggiatura: Tigran Rosine, Eliane Montane, George Kay, François Uzan, Marie Roussin, Florent Meyer, Anne Cissé
Fotografia: Christophe Nuyens, Martial Schmeltz
Montaggio: Audrey Simonaud, Jean-Daniel Fernandez-Qundez, Richard Marizy
Musiche: Mathieu Lamboley
Produttore: George Kay, Isabelle Degeorges, Roxanne Pinheiro, Sidonie Dumas, Nathan Franck, Christophe Riandee
Casa di Produzione: Netflix, Gaumont Television
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 11/06/2021

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Trailer

Dagli stessi registi o sceneggiatori

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Giornalista e traduttore freelance, collabora con varie testate in Italia e Svizzera e con festival come Locarno e la Berlinale. Ama la sala, ma non disdegna le piattaforme.

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