MANCINO NATURALE

MANCINO NATURALE

La vera peculiarità di Mancino naturale è l’ottima performance di Claudia Gerini. A lei il compito di reggere sulle sue spalle quasi l’intero lavoro. A lei il compito di impersonare una donna provata dalla vita e dai sensi di colpa in modo sottile e mai sopra le righe. La sua Isabella è una donna umana, non priva di macchia, ma indubbiamente di buon cuore. Il suo intenso volto è il vero fiore all’occhiello di questo imperfetto lungometraggio di Salvatore Allocca.

Verso un futuro migliore

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Cosa non si farebbe per i figli? E ancora, cosa non si farebbe pur di smettere di fare sacrifici, di cambiare finalmente casa, di smettere di doversi preoccupare di non riuscire ad arrivare a fine mese? Lo sa bene Isabella (impersonata da Claudia Gerini), protagonista del lungometraggio Mancino naturale, ultima fatica del giovane regista Salvatore Allocca, in cui, appunto, viene messo in scena il dramma di una madre che fa di tutto affinché suo figlio possa avere un futuro roseo e di successo, senza dover far fronte alle mille difficoltà economiche in cui la donna stessa è cresciuta.

Sogni e aspettative

Isabella, dunque, è vedova da tre anni e vive insieme al figlio Paolo (Alessio Perinelli) nella periferia di Latina. Al fine di poter permettere a suo figlio di prendere parte a un importante provino che dovrebbe garantirgli una promettente carriera in ambito calcistico, la donna si divide tra due lavori e, al contempo, è costretta a chiedere prestiti in denaro ad amici e parenti. Ma diventare un famoso calciatore è davvero il sogno di suo figlio?

Ieri come oggi?

Mancino naturale, il giovane protagonista Alessio Perinelli
Mancino naturale, il giovane Alessio Perinelli, protagonista del film di Salvatore Allocca

La Isabella di Mancino naturale fa immediatamente pensare alla grandissima Anna Magnani di Bellissima (Luchino Visconti, 1951). Entrambe cercano in tutti i modi di assicurare un futuro ai propri figli. Entrambe rischiano di perdere di vista i reali bisogni e desideri dei loro bambini. Entrambe, nella loro disperazione, cercano di cogliere il lato positivo da ogni occasione. Eppure, se pensiamo al capolavoro di Visconti, le differenze tra i due lungometraggi si notano eccome. Ma andiamo per gradi.

L’altra faccia della medaglia

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In Mancino naturale, il regista ha optato innanzitutto per un approccio registico che si rifà appieno ai canoni del pedinamento zavattiniano, seguendo costantemente la protagonista nella sua quotidianità. Allo stesso modo, possiamo vedere come suo figlio vive la situazione, tra frequenti allenamenti di calcio, lezioni scolastiche e primi, timidi amori. Paolo è un ragazzino introverso ed estremamente sensibile. Al fine di accontentare sua madre e di far sì che i suoi sacrifici vengano ricompensati, non batte ciglio ogni qualvolta si vede costretto a rinunciare allo studio o a una festa a casa di amici, pur di prendere parte ai vari allenamenti.

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Vicini ma lontani

Mancino naturale, Claudia Gerini spettatrice
Mancino naturale, Claudia Gerini spettatrice nel film di Salvatore Allocca

Particolarmente degno di nota, a tal proposito, è proprio il delicato rapporto madre-figlio al centro del discorso. Isabella e Paolo sono molto legati e, pur trascorrendo insieme soltanto poche ore al giorno, trovano sempre il momento per condividere sogni e risate. Ma possono dire, i due, di conoscersi davvero? L’estrema empatia di Paolo si contrappone fortemente alla cieca disperazione di Isabella e sembra essere, al contempo, l’unica chiave per poter sanare il divario tra i due.

Scivoloni

Nonostante tali interessanti premesse, tuttavia, il presente Mancino naturale non sempre convince. E ciò è dovuto soprattutto a un taglio prettamente televisivo conferito all’intero lungometraggio e a diverse “cadute di stile” (su tutte, ad esempio, il momento in cui Isabella, osservando solitaria un piccolo campo di calcio, rivede suo figlio giovanissimo allenarsi insieme a suo padre). Scelte registiche atte a commuovere lo spettatore, ma che, purtroppo, altro non fanno che rivelarsi ridondanti e pericolosamente pacchiane.

Un’intensa protagonista

Di fianco a tali imperfezioni, tuttavia, la vera peculiarità di questo lungometraggio di Allocca è proprio l’ottima performance di Claudia Gerini. A lei il compito di reggere sulle sue spalle quasi l’intero lavoro. A lei il compito di impersonare una donna provata dalla vita e dai sensi di colpa in modo sottile e mai sopra le righe. La sua Isabella è una donna umana, non priva di macchia, ma indubbiamente di buon cuore. Il suo intenso volto è il vero fiore all’occhiello di questo imperfetto Mancino naturale.

Mancino naturale, la locandina del film di Salvatore Allocca

Scheda

Titolo originale: Mancino naturale
Regia: Salvatore Allocca
Paese/anno: Italia / 2021
Durata: 106’
Genere: Commedia, Drammatico
Cast: Claudia Gerini, Francesco Colella, Federico Tocci, Massimo Ranieri, Alessandro Bressanello, Alessio Vassallo, Francesca De Martini, Giandomenico Cupaiuolo, Alessio Perinelli, Katia Ricciarelli, Paolo Gasparini, Stefano Scandaletti
Sceneggiatura: Salvatore Allocca, Emiliano Corapi, Massimo De Angelis, Simone Lenzi
Fotografia: Francesco Di Pierro
Montaggio: Lorenzo Peluso
Musiche: Francesco Cerasi
Produttore: Daniele Esposito, Stella Savino, Federica Sosso
Casa di Produzione: Emma Film
Distribuzione: Adler Entertainment

Data di uscita: 31/03/2022

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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