MOON KNIGHT 1X05
Preparandosi al finale (di stagione?), Moon Knight fa la sua annunciata parentesi all’interno della mente del protagonista, da cui riemergono traumi, ricordi e rivelazioni. Un episodio, questo Asylum, che mostra buon ritmo ed equilibrio, pur nell’ovvia particolarità della sua struttura rispetto agli altri segmenti della serie Disney+.
Verso l’approdo
Come annunciato dall’ultima frazione dell’episodio precedente, e da un finale che appariva quantomeno enigmatico, questa nuova puntata di Moon Knight cambia radicalmente tono e atmosfere rispetto alle precedenti della serie Marvel/Disney+. Cambia anche, soprattutto, l’ambientazione del racconto: non più un luogo fisico (nella fattispecie la tomba egiziana della dea Ammit, dove il personaggio di Marc/Steven aveva apparentemente trovato la sua morte) ma la mente stessa del protagonista, trasfigurata nella forma di un ospedale psichiatrico. Un espediente non certo nuovo per cinema e televisione (viene in mente una svolta analoga in un episodio della rimpianta serie di Sam Raimi, Ash vs. Evil Dead), che tuttavia permette qui agli sceneggiatori della serie di esplorare finalmente a fondo il passato del personaggio, solo accennato nelle frazioni precedenti. Una scelta che porta in un certo senso a compimento il percorso a ritroso iniziato nell’episodio precedente – che invece si concentrava sul background di Layla – e che sfuma ancor più il carattere “supereroistico” del soggetto: il costume del personaggio, qui, viene brevemente mostrato solo in una scena-flashback (ma l’episodio si articola praticamente tutto in sequenze analoghe), mentre a essere messi in primo piano sono l’origine della sua scissione di personalità, e il percorso che l’ha portato al punto in cui l’abbiamo incontrato a inizio serie.
La traghettatrice e la bilancia
Avevamo lasciato Marc e Steven, riunitisi nei corridoi dell’ospedale psichiatrico in cui il primo si era misteriosamente risvegliato, a fronteggiare una misteriosa figura con la forma di un ippopotamo antropomorfo. L’episodio ci svela che il personaggio è in realtà la dea Taweret, traghettatrice delle anime verso l’aldilà secondo gli antichi egizi: Marc/Steven è morto, e potrà raggiungere i campi di Iaru, equivalente del paradiso, solo se i suoi due cuori, pesati su una simbolica bilancia insieme a una piuma, si mostreranno in equilibrio. I due personaggi, dall’ospedale, si ritrovano in compagnia della dea a bordo di una nave, che viaggia su un oceano di sabbia in cui si agitano le anime in disequilibrio di chi che non ce l’ha fatta. La loro bilancia, tuttavia, continua a oscillare senza fermarsi: il loro equilibrio non è raggiunto a causa dei traumi irrisolti del passato. Così, i due dovranno ripercorrere episodi e ricordi rimossi, a partire da un doloroso evento dell’infanzia, da cui il loro disagio ebbe inizio. Nel frattempo, le sabbie iniziano a popolarsi di anime che vengono giudicate prima che arrivi il loro tempo: è il risultato dell’azione di Harrow. In qualche modo, Marc e Steven dovranno cercare una via di ritorno nel mondo dei vivi.
Un sogno (non) lucido
Se l’atipicità (all’interno della serie) di questo Asylum era ampiamente annunciata, l’episodio colpisce comunque per la buona inventiva tematica e visiva, e soprattutto per la convincente gestione del riemergere dei ricordi nella mente del protagonista. Così come i sogni, per loro natura, non sono mai lineari, così anche la venuta a galla delle memorie di Marc/Steven (ora incarnato fisicamente da due personaggi, entrambi efficacemente resi da Oscar Isaac) non segue un percorso cronologico: piuttosto, lo svelamento salta senza soluzioni di continuità dall’infanzia all’adolescenza, poi indietro coinvolgendo la figura della madre del personaggio, e poi ancora avanti, di molti anni, fino alla soglia del punto in cui lo abbiamo incontrato. In mezzo, c’è il già anticipato episodio che ha visto Marc rendersi responsabile (indirettamente) della morte del padre di Layla, e la sua stessa trasformazione nel Moon Knight del titolo, avatar del dio Khonshu. Dio che peraltro – come pure era largamente intuibile – i due dovranno tentare di liberare dalla prigionia impostagli dalle altre divinità che non avevano creduto al ritorno di Ammit. Viene da immaginare che proprio su questo tentativo, nonché sullo scontro con l’Harrow interpretato da Ethan Hawke – qui presente per gran parte dell’episodio nell’insolito ruolo dello psichiatra – si concentrerà il sesto e (per ora?) ultimo segmento della serie.
Una serie che arriverà allo Iaru?
In questo Asylum, pur non originalissimo a livello tematico, la serie continua comunque a mostrare un buon ritmo e una buona densità narrativa, soffrendo meno – anche a causa della particolare natura della storia – dei disequilibri che avevano caratterizzato alcune delle puntate precedenti. Concentrata com’è nella mente del protagonista, la sceneggiatura non deve qui preoccuparsi troppo della gestione dei vari subplot del presente, “messi in pausa” in attesa dell’episodio conclusivo, che sarà chiamato a tirare le fila del tutto. Cionondimeno, questa quinta puntata di Moon Knight si rivela, nel suo complesso, decisamente piacevole: sia in un ritmo che resta costante (e alto) a dispetto dei cambi di luogo e tempo – e della natura in realtà “statica” (virgolette d’obbligo) del racconto –, sia in un’intelligente gestione delle rivelazioni che la sceneggiatura, pezzo dopo pezzo, dà in pasto allo spettatore. Si può certo soprassedere su una resa non proprio ottimale del mare di sabbia digitale su cui i “due” protagonisti sono imbarcati, nonché su una scena action, verso la fine dell’episodio, non proprio accattivante in termini di resa visiva. Il nuovo cliffhanger, che pare suggerire una decisiva svolta (anche) per il protagonista, prepara al meglio alla conclusione di una serie che finora, sulla sua simbolica bilancia, sembra aver raggiunto un soddisfacente equilibrio.
Scheda
Titolo originale: Moon Knight
Creata da: Jeremy Slater
Regia: Mohamed Diab
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 52’
Genere: Avventura, Azione, Fantastico
Cast: Ethan Hawke, Oscar Isaac, F. Murray Abraham, May Calamawy, Díana Bermudez, Ann Akinjirin, Antonia Salib, David Ganly, Fernanda Andrade, Rey Lucas, Sofia Danu
Sceneggiatura: Rebecca Kirsch, Matthew Orton
Fotografia: Andrew Droz Palermo
Montaggio: Joan Sobel
Musiche: Hesham Nazih
Produttore: Kevin Feige, Louis D'Esposito, Victoria Alonso, Mohamed Diab, Oscar Isaac, Brad Winderbaum, Jeremy Slater
Casa di Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: Disney+
Data di uscita: 27/04/2022