MOON KNIGHT 1X06

MOON KNIGHT 1X06

Moon Knight si chiude (per ora?) con un episodio più convenzionale rispetto al precedente, ma caratterizzato da un buon climax, da una regia solida e da un ritmo abbastanza sostenuto. Non mancano le scelte, visive e narrative, che lasciano perplessi, ma arrivati al finale possiamo dire che la serie Disney+ ha mantenuto, nella sostanza, ciò che aveva promesso.

Resa dei conti umana e divina

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Dopo un episodio (il precedente Asylum) che si svolgeva praticamente tutto nella mente del protagonista, Moon Knight torna sulla terra per quello che è – almeno per quello che ne sappiamo a oggi – il suo segmento conclusivo. Un ritorno che chiude il cerchio di una vicenda insolitamente lineare e autosufficiente, in controtendenza con quella che è stata finora la frazione televisiva del Marvel Cinematic Universe; una conclusione che conferma (proprio mentre esce nelle sale, in tutto il mondo, il nuovo Doctor Strange nel Multiverso della Follia) la scelta degli sceneggiatori di tenere la storia di Steven Grant/Marc Spector, almeno al momento, slegata dagli altri tasselli del franchise. Questo Dei e mostri, in realtà, sembra concludere la vicenda dello Steven/Marc interpretato da Oscar Isaac e della sua nemesi Harrow col volto di Ethan Hawke (e quella parallela delle divinità Khonshu e Ammit), ma non esclude del tutto un futuro ritorno del personaggio: l’immaginabile sequenza mid-credits, in questo senso, è molto chiara, fornendo anche una prima spiegazione – da approfondire eventualmente in un’ipotetica prosecuzione – sui frequenti black out vissuti da entrambe le personalità del protagonista.

Scontro finale al Cairo

Moon Knight, Ethan Hawke nel sesto episodio
Moon Knight, Ethan Hawke nel sesto episodio della serie Disney+

Nel precedente episodio avevamo lasciato Steven e Marc, colpiti a morte da Harrow, in viaggio con la dea Taweret verso i Campi Iaru; nel finale della puntata, dopo la riemersione dei ricordi dolorosi dei due, il primo era precipitato nelle sabbie del Duat, e il secondo era infine riuscito ad approdare nella versione egizia del paradiso. Come intuibile, Marc sceglie qui di andare a salvare il suo alter ego, rifiutando la ricompensa dell’aldilà per il suo cuore che è risultato finalmente in equilibrio; nel frattempo, un Harrow che sembra aver definitivamente vinto la sua battaglia si dirige al Cairo con la statuetta di Ammit, dove all’interno della piramide di Giza potrà far risvegliare la dea. Al suo seguito, nascosta, c’è Layla, che guidata da Taweret è intenzionata a liberare Khonshu dalla prigionia impostagli dagli altri dei, per poter così fermare Ammit. In loro soccorso arriveranno inoltre Steven e Marc, a cui Taweret ha concesso di far ritorno nel mondo dei vivi, guidati da un Khonshu desideroso di chiudere per sempre la partita con la sua nemica.

Realtà e (forse) sogno

Moon Knight, Oscar Isaac e Ethan Hawke nel sesto episodio
Moon Knight, Oscar Isaac e Ethan Hawke nel sesto episodio della serie Disney+

Questo sesto e ultimo episodio di Moon Knight da un lato riporta la storia alla concretezza dello scontro tra i suoi personaggi umani (Steven, Marc e Layla da una parte, Harrow dall’altra), mentre dall’altro mostra l’atteso risveglio di Ammit, e il suo confronto con un Khonshu che nessuno aveva creduto realmente fuori gioco. Così questo Dei e mostri, pur recuperando un taglio più classico e lineare nella necessità di chiudere il racconto – riconnettendo le tre storyline di Steven/Marc, Layla e Harrow – non rinuncia del tutto alle digressioni oniriche; digressioni affidate alle parentesi (narrativamente necessarie) ambientate nelle sabbie del Duat, e a quelle in cui si ritrova l’ospedale psichiatrico evocato (forse) dalla mente del protagonista. Una compresenza di registri che la sceneggiatura gestisce abbastanza bene, anche laddove è chiamata a fornire una giustificazione – che per forza di cose richiede una certa propensione alla sospensione dell’incredulità – alla “resurrezione” del protagonista. Protagonista che da par suo gode di nuovo della buona prova attoriale di Isaac, in questo episodio forzatamente meno intima e dolente rispetto a quanto abbiamo visto nel precedente.

Epica e humour

Moon Knight, May Calamawy nel sesto episodio
Moon Knight, May Calamawy nel sesto episodio della serie Disney+

Il climax che accompagna lo scontro finale di quest’ultima puntata è gestito complessivamente bene dallo script, anche se la serie sceglie di limitare il portato apocalittico del risveglio della dea; un risveglio i cui effetti sono limitati alle strade del Cairo, con livelli di violenza molto contenuti. L’episodio offre, specie nella sua seconda parte, alcune sequenze d’azione ben dirette e coreografate, con un ritmo generalmente più alto rispetto a quello delle ultime puntate; pur nelle ovvie forzature narrative che fanno da premessa al ritorno del protagonista, e in una risoluzione della vicenda un po’ appiccicaticcia, l’arco narrativo di Steven e Marc sembra giungere a una convincente conclusione (sebbene tale conclusione venga poi, coscientemente, “messa in crisi” dalla sequenza mid-credits). A far storcere il naso, in un episodio che si annunciava per forza di cose più convenzionale e meno atto a stordire rispetto al precedente, c’è la qualità a volte un po’ cheap del digitale, nonché un design della dea Ammit che (per quanto fedele all’iconografia classica) non può non lasciare un po’ perplessi. Va detto inoltre che le parentesi umoristiche presenti in questo episodio – tra le quali c’è un siparietto, un po’ fuori luogo, tra Layla e una Taweret che ha momentaneamente occupato il suo corpo – non sono così ben integrate nel tessuto della trama, anche tenendo presente la sua ricerca di un tono solenne ed epico.

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Un break piacevole e lineare

Moon Knight, Ethan Hawke in una scena del sesto episodio
Moon Knight, Ethan Hawke in una scena del sesto episodio della serie Disney+

Volendo fare qualche considerazione conclusiva su Moon Knight, possiamo dire che questa serie rappresenta un apprezzabile break in un media franchise (parliamo ovviamente del Marvel Cinematic Universe) che da tempo sembrava aver scelto la continuity come sua linea guida principale; una scelta che pareva dimenticare un po’ la necessità di costruire storie capaci di stare in piedi da sole. La serie creata da Jeremy Slater, in questo senso, rappresenta un’alternativa più “piccola” e lineare ai pezzi da novanta del franchise, che si contrappone anche alla ricercata complessità (non sempre equilibratissima) di una serie come Loki. In fondo, la stessa, da tempo annunciata condizione del protagonista – quel disturbo dissociativo dell’identità che doveva farne un supereroe più sui generis rispetto agli altri dell’universo Marvel – non cambia molto la sostanza della storia; una volta accettata la cosa, si tende a lasciare da parte il fatto che Marc e Steven condividano uno stesso corpo (motivo peraltro non certo nuovo al cinema e in televisione); l’unica, ovvia eccezione è quella rappresentata dal quinto episodio, quello più intenso e insieme più audace anche dal punto di vista dello sviluppo. Resta anche un po’ l’amaro in bocca per un villain poco caratterizzato come quello interpretato da Ethan Hawke, specie in quanto il suo arco narrativo pare essersi, qui, definitivamente concluso. Sia quel che sia, Moon Knight ha offerto (per ora?) più o meno ciò che aveva promesso, andando a configurarsi come un’insolita parentesi in un franchise che continua a espandersi, in numero di titoli e complessità.

Moon Knight poster

Scheda

Titolo originale: Moon Knight
Creata da: Jeremy Slater
Regia: Justin Benson, Mohamed Diab, Aaron Moorhead
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 44’
Genere: Avventura, Azione, Fantastico
Cast: Ethan Hawke, Oscar Isaac, F. Murray Abraham, May Calamawy, Díana Bermudez, Ann Akinjirin, Antonia Salib, David Ganly, Fernanda Andrade, Rey Lucas, Sofia Danu
Sceneggiatura: Danielle Iman
Fotografia: Andrew Droz Palermo
Montaggio: Joan Sobel
Musiche: Hesham Nazih
Produttore: Brad Winderbaum, Jeremy Slater, Kevin Feige, Victoria Alonso, Louis D'Esposito, Mohamed Diab, Oscar Isaac
Casa di Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 04/05/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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