ALCARRÀS

ALCARRÀS

Temi attuali già più e più volte trattati in Alcarràs non risultano mai banali o ridondanti. Storie famigliari, storie di tre generazioni e di importanti tradizioni fanno sì che lo spettatore possa immedesimarsi fin dai primi minuti con ciò che viene messo in scena. Carla Simón, dal canto suo, sa perfettamente come gestire ambienti, tematiche e personaggi. La sincerità di intenti e la vicinanza a ciò che viene messo in scena fanno il resto.

Passato e futuro

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Giovani talenti e interessanti sorprese. Di questo, si sa, il cinema ha sempre bisogno. Di conseguenza, grandi soddisfazioni ha regalato a pubblico e critica la giovane cineasta catalana Carla Simón. Lo ha fatto già nel (non troppo) lontano 2017, quando ha presentato in anteprima mondiale alla Berlinale 2017 – all’interno della sezione Generation KPlus – la sua tanto semplice quanto raffinata opera prima, Estate 1993; così nel 2022, nel momento in cui ha preso parte al concorso della 72a edizione del Festival di Berlino con Alcarràs, aggiudicandosi persino il tanto ambito Orso d’oro. Anche in questa occasione, dunque, la regista ha dimostrato una sensibilità e una padronanza del mezzo cinematografico fuori dal comune. Anche in questa occasione ci viene regalata l’immagine viva e pulsante di un mondo appartenente al passato.

Tradizioni famigliari

Alcarràs, una sequenza del film
Alcarràs, una sequenza del film di Carla Simón

La storia messa in scena, dunque, è quella della famiglia Solé, una famiglia assai numerosa che possiede una piantagione di peschi nel paesino catalano di Alcarràs, appunto. Ogni estate, ogni membro della famiglia si dedica alla raccolta delle pesche.

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Per i bambini questa è un’occasione per divertirsi, mentre per gli adulti ciò sta a rappresentare qualcosa di estremamente prezioso, qualcosa che è quasi parte integrante della loro stessa identità. Tale realtà idilliaca, tuttavia, rischia di scomparire per sempre, dal momento che, per permettere l’installazione di pannelli solari, la loro preziosa piantagione dovrà essere abbattuta.

Fragili equilibri

Alcarràs, una foto del film
Alcarràs, una foto del film di Carla Simón

Ciò che Carla Simón ha voluto fotografare in Alcarràs, dunque, è un momento cruciale della vita della famiglia Solé. Una delicata fase di transizione – in cui ogni equilibrio precostituitosi ci sembra più precario che mai – che porterà con sé inevitabili conseguenze, non soltanto dal punto di vista economico, ma anche – e soprattutto – per quanto riguarda i rapporti tra i diversi membri della famiglia. Ognuno dei personaggi coinvolti nella vicenda ha un proprio modo di rapportarsi agli eventi: i bambini, come facilmente possiamo immaginare, hanno l’impressione che quelle giornate trascorse a giocare sotto il sole possano non finire mai, gli adulti, al contrario, si sentono quasi mancare il terreno sotto i piedi, privi, ormai, di ogni scopo e di ogni certezza.

Ricordi

Alcarràs, un'immagine del film
Alcarràs, un’immagine del film di Carla Simón

Nel frattempo, in qualità di grande coprotagonista, v’è ovviamente l’ambiente in cui tutto si svolge. Campi soleggiati catturati dalla macchina da presa nell’esatto momento in cui la luce del tardo pomeriggio sembra rendergli pienamente giustizia, strade di campagna in cui l’intervento dell’uomo sembra (per il momento) aver lasciato soltanto deboli tracce, spensierati giochi all’aria aperta e in piscina che non lasciano neanche lontanamente presagire “minacce” di ogni qualsivoglia natura. Tutto ciò rende il presente Alcarràs particolarmente prezioso e raffinato. La regista, dal canto suo, attingendo a piene mani dai ricordi della sua stessa infanzia, ha saputo bene su cosa puntare, affinché questo suo importante lavoro potesse manifestarsi in tutta la sua potenza evocativa.

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Universi paralleli

Alcarràs, un'immagine tratta dal film
Alcarràs, un’immagine tratta dal film di Carla Simón

In Alcarràs, due, anzi, quattro universi paralleli – che, tuttavia, non possono fare a meno di influenzarsi l’un l’altro – danno vita a qualcosa di unico. Il mondo dei bambini si contrappone in modo palese a quello degli adulti. Il desiderio di “fare soldi” e l’inevitabile distruzione delle aree rurali, le quali, a loro volta, ci vengono mostrate quasi come una realtà sospesa nel tempo, è il reale nemico contro cui battersi. Temi attuali già più e più volte trattati, che, tuttavia, in Alcarràs non risultano mai banali o ridondanti. Storie famigliari, storie di tre generazioni e di importanti tradizioni, fanno sì che lo spettatore possa immedesimarsi fin dai primi minuti con ciò che viene messo in scena. Carla Simón sa perfettamente come gestire ambienti, tematiche e personaggi. La sincerità di intenti e la vicinanza a ciò che viene messo in scena hanno, al contempo, fatto il resto.

Alcarràs, la locandina italiana del film

Scheda

Titolo originale: Alcarràs
Regia: Carla Simón
Paese/anno: Italia, Spagna / 2022
Durata: 120’
Genere: Drammatico
Cast: Abril Baltrons, Ainet Jounou, Albert Bosch, Alhousseyhou Diallo, Anna Otin, Antonia Castells, Berta Pipó, Carles Cabós, Djibril Casse, Irati Elordui, Isaac Rovira, Jacob Diarte, Joel Rovira, Jordi Pujol Dolcet, Josep Abad, Lena Romanyshan, Montse Oró, Nuria Santandreu, Oumar Balde, Xènia Roset
Sceneggiatura: Carla Simón, Arnau Vilaró
Fotografia: Daniela Cajías
Montaggio: Ana Pfaff
Musiche: Andrea Koch
Produttore: Tono Folguera, Sergi Moreno, Giovanni Pompili, Stefan Schmitz, María Zamora
Casa di Produzione: Radio Televisión Española (RTVE), Televisió de Catalunya (TV3), Avalon, Kino Produzioni, Diputació de Lleida, Elástica Films, Movistar+, Vilaüt Films
Distribuzione: I Wonder Pictures

Data di uscita: 26/05/2022

Trailer

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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