THE SADNESS

THE SADNESS

Disponibile su Midnight Factory, canale a pagamento di Amazon Prime Video, The Sadness è un tripudio splatter per stomaci forti, perverso e creativo. Il regista Rob Jabbaz spoglia lo zombie movie dei suoi elementi di critica sociale, per mettere in scena una giostra sanguinolenta senza freni, autentica gioia per gli amanti del genere.

Pandemia splatter

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Negli anni ’90, Wes Craven si divertiva a screditare la teoria delle associazioni dei genitori americani – secondo i quali i film dell’orrore incitavano alla violenza – commentando che al massimo riuscivano a instillare un po’ di fantasia nelle modalità del delitto. The Sadness, opera prima (taiwanese) di Rob Jabbaz (canadese) ne è l’esempio lampante (e che nella sua internazionalità ricorda il Raid indonesiano del gallese Gareth Evans), con il suo arsenale di ammazzamenti truculenti di rara e scioccante crudeltà. Il film, presentato al Festival di Locarno (tra i vari), la scorsa estate e attualmente reperibile in streaming a pagamento su Midnight Factory, rientra nel genere dello zombie movie. Ne rispetta premesse e stilemi ma con alcune sostanziali differenze: il fantomatico virus Alvin non trasforma le vittime in decerebrati, claudicanti morti viventi cannibali, bensì svincola i contagiati da ogni remora morale permettendo loro di dare libero sfogo agli istinti repressi più perversi, violenti, turpi e raccapriccianti.

Taipei assume l’aspetto di uno scenario bellico. Le strade tappezzate di sangue e budella e cadaveri, attraversate da assassini solitari e di bande di scellerati che aggrediscono qualsiasi malcapitato ancora in sé per sottoporlo ai peggiori soprusi e torture. Sono un branco di sadici, eccitati morbosamente dalle sevizie, dagli stupri, dalla necrofilia e da ogni aberrazione concepita dalla natura umana. Una coppia, formata dal giovane e aitante Jim (Berant Zhu) e dalla bellissima e altruista Kat (Regina Lei), si ritrova separata nel mezzo di questa pandemia che il governo locale si dimostra di essere totalmente incapace di gestire. Lo testimonia una sequenza grottesca, satirica e laconica a metà tra Brian Yuzna e Sam Raimi che mostra i gerarchi militari e politici rassicurare le masse prima di massacrarsi a vicenda.

La morale che non c’è

The Sadness, una scena del film
The Sadness, una scena del film di Rob Jabbaz

Jim e Kat adottano due metodi opposti per cercare di assicurarsi la sopravvivenza: lui menando a morte gli infetti con tutto l’ardore e il testosterone di un giovanotto disposto a tutto per riunirsi all’amata, lei cercando di aiutare i sopravvissuti con la grazia e la misericordia di una madonna bodhisattva. A separarli un’orda di maniaci, tra cui un colletto bianco di mezz’età, il classico ometto insulso, sfigato e domato dalla società che prima della pandemia aveva cominciato a coltivare pensieri promiscui nei confronti dell’inconsapevole compagna pendolare. Alvin scatena catarticamente gli istinti più lussuriosi e sinistri su vittime di passaggio ma è Kat che vuole, per sfogare finalmente tutte le perversioni represse accumulate nel suo pavido stalkeraggio della ragazza. Jabbaz lo sceglie come figura emblematica di una società meschina, addomesticata ma sotto sotto ancora bestiale ed efferata.

Disgustosamente creativo

The Sadness, un'agghiacciante immagine del film
The Sadness, un’agghiacciante immagine del film di Rob Jabbaz

L’idea che The Sadness sia soffuso da un’aspra critica sociale e di sconsolato nichilismo, portatrice di un messaggio di denuncia nei confronti della dissolutezza umana contemporanea, è una pia illusione: a Jabbaz, si vede benissimo nonostante quel po’ di fumo negli occhi, interessa solo mettere in scena un bestiario di perversione, fissando sullo schermo tutte le visioni più splatter, depravate, sanguinolente, feroci e allegramente raccapriccianti con dovizia di particolari bulimica. Non è un film fruibile dagli aficionados dell’horror persuasi dai blockbuster estivi americani che il genere sia costituito da quel tipo di iconografia sbiadita e edulcorata: The Sadness è un autentico tripudio di oscenità disgustose e di rara efferatezza riservato agli stomaci forti. Gli efficacissimi effetti speciali a cui ricorre il regista sono (quasi) tutti artigianali, e sebbene Jabbaz manchi della classe, dell’incisività e di quel tocco malinconico che può avere un Yeon Sang-ho di Train to Busan o Hellbound – insuperabile nel narrare la meschinità umana – fa un lavoro senz’altro rimarchevole. Un po’ Sam Raimi e un po’ Eli Roth, con il suo The Sadness fa felici gli amanti dell’horror senza freni, rivoltante e con più di un guizzo disgustosamente creativo.

The Sadness, la locandina del film

Scheda

Titolo originale: Ku bei
Regia: Rob Jabbaz
Paese/anno: Taiwan / 2021
Durata: 99’
Genere: Horror
Cast: Berant Zhu, Chen Ying-Ru, Chou Chi-Min, Emerson Tsai, Huang Lue-Keng, Lan Wei-Hua, Ralf Chiu, Regina Lei, Wang Tzu-Chiang
Sceneggiatura: Rob Jabbaz
Fotografia: Bai Jie-Li
Produttore: David Barker, Eunice Cheng
Casa di Produzione: Machi Xcelsior Studios
Distribuzione: Amazon Prime Video

Data di uscita: 14/04/2022

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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