DAY SHIFT – A CACCIA DI VAMPIRI

di J.J. Perry

Esordio alla regia per l’attore e artista marziale J.J. Perry, Day Shift - A caccia di vampiri è un gradevole divertissment d’azione in salsa (moderatamente) splatter. Qualche suggestione non sviluppata, e qualche problema di ritmo, non inficiano più di tanto la godibilità di un prodotto che dà il suo meglio nella sua seconda, ritmatissima metà.
Ammazzavampiri di giorno
In un mese di agosto in cui (prevedibilmente) l’attenzione degli spettatori di Netflix è stata in gran parte catalizzata dall’uscita di The Sandman, la piattaforma rimpolpa il suo catalogo cinematografico con questo Day Shift – A caccia di vampiri, horror comedy che segna l’esordio dietro la macchina da presa dell’attore, e artista marziale, J.J. Perry. Un film, quello di Perry, che recupera la vecchia formula del buddy movie – qui affidata alla mal assortita coppia formata da Jamie Foxx e Dave Franco – per innestarla sul soggetto di quello che è in realtà un action movie sovrannaturale, contrassegnato dall’insolita ambientazione dell’assolata California. Un soggetto che, come dichiarato fin dal titolo, vuole rompere l’ovvia associazione mentale tra vampirismo e ambientazioni notturne, immaginando un gruppo di vampiri che, sotto la guida di una spietata agente immobiliare (col volto di Karla Souza), sta prendendo possesso della San Fernando Valley, a Los Angeles, grazie alla messa a punto di una crema che permette loro di sopravvivere alla luce del sole. A opporsi alle loro mire, il cacciatore blue collar Bud Jablonski (Foxx), già allontanato dall’unione nazionale dei cacciatori di vampiri a causa dei suoi metodi poco ortodossi; al suo fianco, il suo compare Seth (Franco), pavido impiegato finora più portato al lavoro d’ufficio per l’unione, che tuttavia scoprirà l’ebbrezza della caccia.
Rimandi a largo raggio

Nonostante il tema vampiresco, Day Shift – A caccia di vampiri si presenta fin dalle sue prime sequenze come una commedia d’azione infarcita di sequenze (moderatamente) gore; una vicenda tutta incentrata su un protagonista dalla doppia vita – ufficialmente addetto alla pulizia di piscine private, in realtà mercenario cacciatore – che ha fatto della sua attività una sorta di routine. Una routine che gli ha provocato, per contro, gravi problemi familiari. La sequenza introduttiva del film, che mostra l’uccisione da parte del protagonista di due vampiri, serve a fornire il trigger narrativo alla trama, ma anche a delineare un’atmosfera all’insegna di una giocosità apertamente pulp, molto in linea col gusto del pubblico più giovane – ma non giovanissimo – di Netflix. Il film spinge sul contrasto tra le assolate strade losangeline, immortalate in una fotografia sovente sovraesposta – a volte ai limiti dell’iperrealistico – e gli anfratti in penombra in cui si rifugiano i vampiri; questi ultimi, resi dall’usuale misto di digitale e trucco prostetico, mostrano qualche parentela con le creature sovrannaturali della saga di La casa, specie nella reinterpretazione del recente reboot, e in quella della serie Ash vs. Evil Dead. Invero, tutta l’iconografia di Day Shift – A caccia di vampiri è un misto tra rimandi ai prodotti più stagionati del genere (viene in mente, per contrasto, anche la saga di Blade) e allusioni alle sue derivazioni più recenti, in due protagonisti che si perdono persino in estemporanee discussioni sulla saga di Twilight.
Vampirismo immobiliare

Il film di J.J. Perry ha una prima parte prevalentemente tesa a introdurre la figura del protagonista – col suo background familiare – e l’incontro col suo partner; la caratterizzazione di entrambi, e il loro delinearsi come coppia improbabile, restano una filiazione del buddy movie d’azione portato al successo da Arma letale, di cui in fondo il film può essere visto come una sorta di variante in salsa fantastica. La stessa figura del Jablonski interpretato da Jamie Foxx si ricollega al topos del poliziotto insofferente alle regole (e spesso nei guai con l’istituzione per questa sua attitudine) la cui irruenza viene mitigata dal collega più riflessivo. La prima metà di Day Shift – A caccia di vampiri si perde invero in qualche lungaggine di trama, tenendo il ritmo abbastanza basso ma non riuscendo (un po’ paradossalmente) a introdurre i personaggi così come sarebbe stato logico aspettarsi: se, infatti, l’evoluzione del rapporto tra i due interpreti principali risulta schematica e un po’ risaputa, il film sciupa soprattutto il potenziale della villain, e in special modo il suo presentarsi come avida speculatrice immobiliare. L’equazione tra vampirismo e rapacità capitalistica, non certo nuova ma simbolicamente forte, viene qui tenuta a livello embrionale, non utilizzando al meglio la suggestione di una stirpe di reietti che viene fuori dal buio (grazie a una crema che è prodotto umano) utilizzando gli stessi strumenti della società che li ha messi ai margini.
Ritmo comico, proiettili ed emoglobina

Day Shift – A caccia di vampiri ingrana decisamente, regalando i suoi momenti migliori, nella sua seconda metà, quando i dialoghi un po’ stanchi, e le gag non sempre centratissime tra i due protagonisti, lasciano spazio all’azione: una componente di cui il film di J.J. Perry non difetta certamente, lasciando trapelare tutto il gusto del neo-regista per le coreografie marziali. Il film dà il meglio di sé in questa frazione, facendo in parte dimenticare gli schematismi di trama, e l’ulteriore spreco di un personaggio (quello della vicina di casa del protagonista, interpretata da Natasha Liu Bordizzo) che appare più un riempitivo che una figura davvero essenziale ai fini narrativi. Poco utilizzato, ma nondimeno simpatico, appare anche il cacciatore di vampiri col volto di Snoop Dogg, sorta di mentore carismatico per il protagonista prima che compagno di caccia. In generale, la parte più propriamente comica del film – affidata a una coppia la cui chimica sembra migliorare nel corso della narrazione – trae giovamento dall’innalzamento del ritmo nella sua seconda metà, trascinata anche dall’evoluzione (prevedibilissima, ma nondimeno gustosa) del personaggio interpretato da Franco. La “morale” finale è comunque telefonata, e le ultime immagini lasciano la porta aperta a un eventuale sequel; di Day Shift – A caccia di vampiri resta in mente, soprattutto, l’impeto ruspante e pulp delle ultime sequenze, probabile risultato (anche) della produzione di un nome-cardine dell’action moderno come Chad Stahelski. Ci si diverte, con la consapevolezza però che dal soggetto, pur mantenendo il suo carattere ludico e anzi sfruttandolo ancora meglio, si sarebbe potuto trarre qualcosa di più sostanzioso.

Scheda
Titolo originale: Day Shift
Regia: J.J. Perry
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 113’
Genere: Commedia, Azione, Fantastico
Cast: Jamie Foxx, Oliver Masucci, Dave Franco, Massi Furlan, Meagan Good, Scott Adkins, Snoop Dogg, Danielle Kennedy, Natasha Liu Bordizzo, Tetiana Gaidar, Angel Nair, Eric Lange, Karla Souza, Steve Howey, Zion Broadnax
Sceneggiatura: Tyler Tice, Shay Hatten
Fotografia: Toby Oliver
Montaggio: Paul Harb
Musiche: Tyler Bates
Produttore: Jason Spitz, Chad Stahelski, Shaun Redick, Yvette Yates Redick
Casa di Produzione: Impossible Dream Entertainment, 87Eleven Entertainment
Distribuzione: Netflix
Data di uscita: 12/08/2022