DIRTY DIFFICULT DANGEROUS

DIRTY DIFFICULT DANGEROUS

Dirty Difficult Dangerous ci trasporta dapprima per le strade di Beirut, tra le baracche dei rifugiati, fino ai lussuosi appartamenti delle persone maggiormente abbienti e alle fredde celle di una stazione di polizia. I due protagonisti non appartengono a nessuna delle realtà qui mostrateci, e sembrano in realtà gli unici ad aver conservato una certa umanità. Film d’apertura delle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2022.

Verso un futuro migliore

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Due nazioni da cui scappare. Una città straniera che non sembra voler accogliere chi non ha sempre fatto parte di lei e della sua storia. Un amore impossibile, le speranze in un futuro migliore, una vita da cui non si sa mai cosa aspettarsi. Dirty Difficult Dangerous, ultima fatica del regista franco-libanese Wissam Charaf, presentata come film d’apertura della sezione Giornate degli Autori alla 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, mette in scena tutto ciò. E lo fa in modo realista e fantastico allo stesso tempo, per un lungometraggio che si distingue innanzitutto per un forte, fortissimo lirismo di fondo.

Un amore contrastato

Dirty Difficult Dangerous Clara Couturet in un momento del film
Dirty Difficult Dangerous, Clara Couturet in un momento del film di Wissam Charaf

La storia messa in scena, dunque, è quella di Ahmed, giovane immigrato siriano che, al fine di potersi guadagnare da vivere, vende metalli riciclati per le strade di Beirut. Il ragazzo è innamorato della giovane Mehdia, che viene dall’Etiopia e che lavora come domestica presso una famiglia altolocata, con il compito di badare all’anziano padrone di casa, affetto da demenza senile. Alla ragazza, tuttavia, non è permesso di frequentare Ahmed e un giorno, finalmente, decide di fuggire, alla volta di mete lontane, sognando, insieme al suo amato, un roseo avvenire. Quale destino spetterà, tuttavia, ai nostri giovani protagonisti?

Anime pure

Dirty Difficult Dangerous, Ziad Jallad e Clara Couturet in una sequenza del film
Dirty Difficult Dangerous, Ziad Jallad e Clara Couturet in una sequenza del film di Wissam Charaf

Dirty Difficult Dangerous ci trasporta dapprima per le strade di Beirut, tra le baracche dei rifugiati, fino ai lussuosi appartamenti delle persone maggiormente abbienti e alle fredde celle di una stazione di polizia. I due protagonisti non appartengono a nessuna delle realtà qui mostrateci e, all’interno di una società in cui non sembra esserci considerazione alcuna per l’essere umano in quanto tale, sembrano, in realtà, gli unici due personaggi ad aver conservato una certa umanità, insieme all’anziano signore per cui lavora Mehdia, appassionato di vecchi horror del passato (e, in particolare, di Nosferatu il vampiro, diretto dal grande Friedrich Wilhelm Murnau), tornato a essere quasi bambino a causa della malattia che lo affligge e sinceramente affezionato alla giovane protagonista.

Come in una favola

Dirty Difficult Dangerous, Clara Couturet in una scena del film
Dirty Difficult Dangerous, Clara Couturet in una scena del film di Wissam Charaf

Un crudo realismo non ci risparmia proprio nulla. Nemmeno le cicatrici sui corpi di Ahmed e dei suoi compagni, miracolosamente salvatisi dalle bombe quando erano ancora in Siria. Il regista, dal canto suo, ha optato per un approccio dal fare zavattiniano, seguendo fedelmente i suoi personaggi nella loro quotidianità, dapprima per le strade della città, poi durante la loro fuga. Eppure, nonostante ciò, Dirty Difficult Dangerous non può dirsi propriamente un film realista. Per essere più precisi, infatti, a caratterizzare questo piccolo e prezioso lungometraggio di Wissam Charaf è un raffinato e mai sopra le righe realismo magico, grazie al quale la realtà dei due protagonisti – che, di fatto, ha tutte le connotazioni di una favola contemporanea – assume sempre più le sembianze di un sogno. Un sogno in cui le difficoltà del quotidiano possono spesso magicamente risolversi e in cui anche dalle malattie più strane si possono trarre inaspettati vantaggi.

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Verso mete lontane

Dirty Difficult Dangerous, Ziad Jallad e Clara Couturet in una scena del film
Dirty Difficult Dangerous, Ziad Jallad e Clara Couturet in una scena del film di Wissam Charaf

Particolarmente degni di nota, a tal proposito, sono i momenti in cui Mehdia e Ahmed si incontrano di nascosto in un bosco di periferia, con la composizione del quadro che ricorda quasi un dipinto di Paul Gauguin, oppure la scena in cui li vediamo dirigersi, abbracciati, al tramonto, verso una nave dalla meta sconosciuta. Dirty Difficult Dangerous è un viaggio all’interno di tanti mondi e di tante realtà che possono assumere le più disparate connotazioni. L’importante è non perdere mai le speranze e avere sempre voglia di sognare. Persino quando tutto sembra remare contro. Un piccolo gioiello in apertura di una sezione che alla Mostra del Cinema di Venezia ci ha spesso regalato belle soddisfazioni.

Locandina

Dirty Difficult Dangerous, la locandina internazionale del film di Wissam Charaf

Gallery

Scheda

Titolo originale: Dirty, Difficult, Dangerous
Regia: Wissam Charaf
Paese/anno: Libano, Francia, Italia / 2022
Durata: 101’
Genere: Drammatico, Sentimentale, Fantastico
Cast: Adam Alothman, Aya Tarabey, Carol Abboud, Christian Ngo Nhon Quyen, Clara Couturet, Darina Al Joundi, Elie Tannous, Elizabeth Briand, Fouad Tichouket, Ghina Daou, Jallal Bejaoui, Kassem Al Khoja, Kawsie Chandra, Mekdas Wedaje, Raymond Hosny, Rifaat Tarabay, Rémi Fadel, Serge Mitri, Wissam Charaf, Ziad Jallad
Sceneggiatura: Wissam Charaf, Hala Dabaji, Mariette Désert
Fotografia: Martin Rit
Montaggio: Clémence Diard
Produttore: Charlotte Vincent, Katia Khazak, Pierre Sarraf, Jana Wehbe, Marco Valerio Fusco, Micaela Fusco
Casa di Produzione: Aurora-Films, Intramovies, Né à Beyrouth Films
Distribuzione: Cineclub Internazionale, Intramovies

Data di uscita: 01/11/2023

Trailer

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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