SHE-HULK: ATTORNEY AT LAW 1X04

SHE-HULK: ATTORNEY AT LAW 1X04

Arrivata al quarto episodio, She-Hulk: Attorney at Law continua a migliorare, esplorando stavolta con arguzia la vita sentimentale dell'eroina.

She Hulk: la dura vita (sentimentale) di una trentenne single

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Migliora ancora la serie Marvel. Continuano le avventure brevi dell’avvocatessa verde, questa volta alle prese con l’ego di un altro supereroe e soprattutto con l’esperienza tragicomica degli appuntamenti al buio. She- Hulk: Attorney at Law è sempre più bizzarra, caotica, surreale e irriverente. Con questo quarto capitolo lo show sfiora nuove vette, concentrandosi sulla guest star ricorrente Wong e su un altro aspetto della doppia vita dell’eponima eroina, questa volta quello sentimentale. “Cosa c’è di peggio che andare per appuntamenti dopo i trenta?” si chiede l’avvocata Jennifer Walters, single in carriera che con il suo atteggiamento serio e inquadrato e la sua professione prestigiosa è la bestia nera di qualsiasi surfista delle app di appuntamenti.

Facciamo un passo indietro: il caso – lo show mantiene infatti il format da legal, con il “cliente” della settimana – è nientemeno che Wong, stregone di Doctor Strange che ha già fatto capolino più volte nello show sulla gigantessa verde. È lui stesso a interpellare la Walters per diffidare il fantomatico Donny Blaze, mago da strapazzo, dal ricorrere alla magia nei suoi spettacoli di scarso glamour. È un po’ Criss Angel Mindfreak dei poveri dal look rockettaro e dall’ego sconfinato, il giovanotto non si rende conto che le sue incursioni nei mondi paralleli sono bizzarre e pericolose (lo aveva già ampiamente dimostrato il secondo capitolo cinematografico di Doctor Strange).

Un'arrabbiata Tatiana Maslany in She-Hulk
Un’arrabbiata Tatiana Maslany in una scena di She-Hulk

L’ego del supereroe

Il caso è l’espediente narrativo per indagare un po’ più approfonditamente il personaggio di Wong, finora messo in ombra dal più appariscente e spavaldo collega incarnato da Benedict Cumberbatch. All’apparenza più serio e schivo, si presta in realtà a un’esilarante e un po’ cinica disamina dell’ego sconfinato che sempre accomuna la stragrande maggioranza dei supereroi Marvel, quasi che le loro facoltà potenziate aumentino ed esasperino anche le idiosincrasie. Wong è superbo e si sente superiore ai meri mortali in virtù del suo controllo della magia, della conoscenza superiore dei mondi paralleli e della responsabilità del suo ruolo, ma la narrativa dell’episodio decostruisce sistematicamente quest’immagine restituendone un’altra: quella di un tipo bizzarro e insicuro, solitario e permaloso.

In alcuni scambi esilaranti di battute, interagisce con la part girl Madisynn, sballottata da una dimensione demoniaca all’altra e dispensatrice di spoiler sui Soprano. Il fatto che She-Hulk riesca a essere un’acuta parodia del Marvel Cinematic Universe e anche della società americana odierna in generale è già di per sé grandioso, ma il discorso femminile (non necessariamente femminista) sul personaggio di Jennifer resta il suo punto forte.

La recensione del quarto episodio di She-Hulk
Tatiana Maslany e Mark Ruffalo in She-Hulk

Swipe left/right

Tra una sessione in aula di tribunale e l’altra e un appuntamento interrotto da orripilanti demonietti, il quarto episodio di She-Hulk è la cronaca della vita sentimentale di qualsiasi disgraziata in cerca di un partner su Tinder (ribattezzato “Matcher”). Il siparietto su chi paga il conto è così emblematico da racchiudere tutto il discorso in pochi gesti, ma la sceneggiatura va ben oltre. I tempi comici di Tatiana Maslany sono sempre più azzeccati, la sua tecnica nella commedia sempre più affinata, la sua disinvoltura mentre guarda in camera e dispensa commenti sconsolati sempre più mirabile. Cresce l’alchimia con la sua spalla, quella Nikki sempre più simile a Tata Francesca. È lei a suggerirle di buttarsi nell’arena degli appuntamenti al buio come She-Hulk e non come Jennifer.

L’alter ego della minuta, anonima e “plain” Jennifer, la statuaria supereroina She-Hulk, mostra l’altro lato della medaglia dei citati appuntamenti al buio: lei è sexy e disinibita, la corteggiata esasperata da ometti egomaniaci, inquietanti e vacui. La situazione iniziale si è ribaltata, non è più lei quella da cui i pretendenti vogliono scappare, anzi, sono tutti fatalmente attratti da questa creatura sensuale, audace e “diversa”. Una carrellata di situazioni tipiche, ridicole e imbarazzanti, culmina in un appuntamento apparentemente azzeccato – con lo stereotipo del partner perfetto, bello, ricco, altruista a cui interessa sentire cosa dici (e legge romanzi femministi) – coronando una disamina perfetta e puntuale.

She-Hulk, la locandina della serie

Scheda

Titolo originale: She-Hulk: Attorney at Law
Creata da: Jessica Gao
Regia: Kat Coiro
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Genere: Commedia, Fantastico, Azione
Cast: Mark Ruffalo, Benedict Wong, Tim Roth, Renée Elise Goldsberry, Tatiana Maslany, Charlie Cox, Ginger Gonzaga, Jameela Jamil, Jon Bass, Josh Segarra, Griffin Matthews, Nicholas Cirillo, Benjamin Robert Bonsu, Jason M. Edwards, Michel Curiel
Sceneggiatura: Jessica Gao, John Buscema
Fotografia: Florian Ballhaus
Musiche: Amie Doherty
Produttore: Kat Coiro, Jessica Gao, Kevin Feige, Jennifer Booth, Victoria Alonso, Wendy Jacobson, Louis D’Esposito
Casa di Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 08/09/2022

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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