THE MIDNIGHT CLUB

THE MIDNIGHT CLUB

Dopo Midnight Mass, il regista specializzato in horror Mike Flanagan torna con The Midnight Club: le due serie hanno in comune solo parte del titolo, ma anche questa volta l’autore ha fatto centro.

La seconda mezzanotte di Mike Flanagan

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Mike Flanagan è un autore da brivido, e tra le sue numerose collaborazioni con Netflix, quella dell’anno scorso intitolata Midnight Mass è la più perturbante e incisiva. The Midnight Club, dal 7 ottobre su Netflix, ha un titolo simile ma non è una storia originale di Flanagan – è ispirata infatti a un romanzo di Christopher Pyke – e non c’entra nulla con la precedente. Non ci sono preti vampiri, bensì teenager malati terminali che affrontano la morte incombente in un elegante ospizio immerso nel verde. Dieci episodi che raccontano un orrore reale – quello di una dipartita prematura e inevitabile – e uno soprannaturale – le manifestazioni che popolano la residenza: non importa se siano allucinatorie o tangibili, sono comunque terrificanti.

Il club di mezzanotte

The Midnight Club, foto di gruppo con Sauriyan Sapkota, Chris Sumpter, Igby Rigney, Adia, Annarah Cymone, Iman Benson e Aya Furukawa
The Midnight Club, una foto di gruppo del “club di mezzanotte”

Come accennato, The Midnight Club è ispirata alle opere dello scrittore Christopher Pike, e inizia con la studentessa Ilonka (Iman Benson) che si trasferisce in una struttura medica su misura dopo aver sviluppato un cancro avanzato alla tiroide. La sua decisione di trascorrere qui i suoi ultimi giorni trascende l’esigenza di affrontare la morte secondo le proprie regole e va oltre le promesse dalla direttrice, la dottoressa Georgina Stanton (Heather Langenkamp, l’indimenticata Nancy di Nightmare – Dal profondo della notte). Ilonka è affascinata dalle notizie di giornale che riportano l’esistenza di Jayna, un’ospite della struttura che vent’anni prima aveva avuto una guarigione apparentemente miracolosa, che lei spera di replicare. Tuttavia, l’edificio nasconde una lunga storia, ed è anche stato la sede di una misteriosa setta. La trama principale è inframezzata dai racconti del Midnight Club, ovvero le brevi storie che i giovani pazienti si raccontano a vicenda nel cuore della notte e che di solito, ma non sempre, sono ghost story. Tra questi ci sono il potenziale interesse amoroso della protagonista, una paziente religiosa, un’altra indefessamente cinica, un giovane affetto da AIDS e altri ancora, destinati a spegnersi uno dopo l’altro. O forse no, perché una speranza, e lo show ci tiene e sottolinearlo, esiste sempre.

Un altro orrore

The Midnight Club, Annarah Cymone in un'agghiacciante sequenza
The Midnight Club, Annarah Cymone in un’agghiacciante sequenza della serie

In questo senso, la serie si avvale si una struttura narrativa vincente, che si destreggia tra il formato antologico di svariate serie dell’orrore legate a una lunga tradizione del piccolo schermo, e la storyline principale che scorre tra presente e flashback. Le storie raccontate dai pazienti sono spesso legate alla vite personali, al passato e alla relazioni dei personaggi, che attraverso queste confessano sogni, rimorsi, paure. Alcuni di loro nascondono storie terribili, altri hanno vissuto trascorsi sereni, tutti si dimostrano estremamente diversi eppure indissolubilmente solidali tra loro. Ogni attore interpreta più ruoli – ciascuno è anche il protagonista delle storie che racconta – e tutti sono bravissimi. Non tutte le storie che i personaggi raccontano sono memorabili, ma alcune risuonano a lungo nella mente dello spettatore, ancor più della trama principale. Che, a sua volta, è inquietante, corredata da visioni da far accapponare la pelle. The Midnight Club è un horror popolato di fantasmi, e di viventi che bisognerebbe temere ancor più dei morti. Qui la superstizione e l’ossessione generano i mostri peggiori, ma non è per questo che la serie di Mike Flanagan resta impressa. La storia di Ilonka & co. è il pretesto per parlare della morte, di come la si vive, di come si muore. È uno show terribilmente commovente – ma a tratti anche divertente e dolceamaro – e molto più perturbante delle presenze che fanno sobbalzare gli ospiti della struttura chiamata sinistramente Brightcliffe. E vale molto più come memento mori che come racconto dell’orrore.

The Midnight Club, la locandina

Scheda

Titolo originale: The Midnight Club
Creata da: Leah Fong, Mike Flanagan
Regia: Mike Flanagan, Axelle Carolyn, Michael Fimognari, Viet Nguyen, Morgan Beggs, Emmanuel Osei-Kuffour
Paese/anno: Stati Uniti, Canada / 2022
Genere: Horror, Drammatico, Thriller
Cast: Robert Longstreet, William Chris Sumpter, Adia, Annarah Cymone, Aya Furukawa, Emily Piggford, George Haralabopoulos, Heather Langenkamp, Igby Rigney, Iman Benson, Matt Biedel, Ranjit Samra, Ruth Codd, Samantha Sloyan, Sauriyan Sapkota, Virginia Penney, William B. Davis, Yuki Morita, Zach Gilford
Sceneggiatura: Leah Fong, Mike Flanagan, Julia Bicknell, Jamie Flanagan, Elan Gale, Chinaka Hodge
Fotografia: James Kniest, Michael Fimognari, Corey Robson
Montaggio: Lucy Donaldson
Musiche: The Newton Brothers
Produttore: Leah Fong, Adam Fasullo, Mike Flanagan, Trevor Macy, Morgan Beggs
Casa di Produzione: Téléfilm Canada, Intrepid Pictures
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 07/10/2022

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L'unica sua ragione di vita è l'horror. E anche l'horror. Vorrebbe scrivere solo di questo, ma è consapevole che non ci sia solo l'horror.

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