BACKSTAGE – DIETRO LE QUINTE

BACKSTAGE – DIETRO LE QUINTE

Lo sceneggiatore Roberto Proia e il regista di videoclip Cosimo Alemà hanno provato in Backstage – Dietro le quinte a reinterpretare il dance movie da un punto di vista personale. Il risultato finale, fatta eccezione per le performance tutte registrate assolutamente in presa diretta, risulta abbastanza innaturale e poco armonioso. La struttura narrativa, infatti, non riesce ad armonizzare i diversi elementi a disposizione per comporre un corpo unico.

Sognando Chorus Line

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Dei ragazzi in lizza per una parte in un musical, il palcoscenico di un teatro e un aiuto regista dispotico o apparentemente sadico. Vi ricorda qualche cosa tutto questo? Ovviamente il riferimento più immediato è a Chorus Line, lo spettacolo teatrale diretto e coreografato da Michael Bennett che, dal giorno della prima nel 1975, è diventato un classico di Broadway. Una sorta di pietra miliare nel mondo del musical che, dieci anni dopo, riceve il battesimo del cinema, diventando un film di successo diretto da Richard Attenborough e interpretato da un giovane Michael Douglas nei panni del regista Zach. Tutto questo per dire che la pellicola Backstage – Dietro le quinte di Cosimo Alemà riprende proprio questa ambientazione teatrale, oltre a un intreccio narrativo che, senza ombra di dubbio, si rifà all’opera di Bennett, pur non riuscendo a ricreare quell’atmosfera di tensione professionale e umana respirata sulle assi polverose di quell’anonimo palcoscenico di Broadway.

Backstage - Dietro le quinte, un momento del film
Backstage – Dietro le quinte, un momento del film di Cosimo Alemà

Nel film di Alemà, regista di molti videoclip, ci troviamo nel cuore della capitale e, più, precisamente all’interno di uno dei suoi santuari dello spettacolo. Stiamo parlando del Teatro Sistina che, grazie al lavoro di Garinei e Giovannini insieme a Trovajoli, nel corso degli anni è diventato un punto di arrivo importante per tutti quelli che hanno desiderato fare dello spettacolo il loro mestiere. Non fanno eccezione i nove ragazzi che, dopo un’affollata selezione, riescono a farsi notare da un aiuto regista dai toni e modi dittatoriali. Convocati proprio nello storico teatro, ricevono la notizia di dover ancora sottoporsi a un’ulteriore selezione, visto che i posti disponibili sono solamente quattro.

Così, nel corso di una settimana, dovranno dare mostra del loro talento a un misterioso regista che, guardandoli da lontano, deciderà del loro destino. Un materiale, dunque, potenzialmente interessante che lo sceneggiatore Roberto Proia ha provato a strutturare e gestire tenendo in considerazione proprio i classici dance movie del passato, senza però riuscire a dare il giusto spessore umano ai protagonisti. Così, mentre spiccano le prove artistiche e i numeri tutti registrati dal vivo, non altrettanto si può dire dell’intreccio che, fatte alcune rare eccezioni, risulta troppo prevedibile e scontato.

Un dance movie all’italiana

Backstage - Dietro le quinte, una sequenza del film
Backstage – Dietro le quinte, una sequenza del film di Cosimo Alemà

Il problema maggiore di Backstage – Dietro le quinte risiede in quel background che, soprattutto negli anni ottanta, ha generato una serie di dance movie entrati nella storia del cinema. Parliamo, ovviamente, di Fame, Flashdance, Footlose, cui fanno seguito i più recenti Dirty Dancing ed i vari Step Up. Un materiale che Proia dimostra di conoscere alla perfezione, pur non avendo, però, gli strumenti giusti per realizzare una degna versione all’italiana. In effetti, nella cultura del nostro cinema non rientra certo il musical come genere maggiormente battuto. Per questo motivo, probabilmente, il film mostra una certa artificiosità, soprattutto nel rendere l’insieme armonioso.

Fin troppo evidente, infatti, appare lo stacco tra le performance e la parte puramente recitata. A differenza di quanto siamo abituati a vedere, in questo caso il “numero” cantato o danzato appare sempre come un momento a se stante che non tende ad avere un ruolo ben definito nella narrazione del personaggio o della storia stessa. Per questo motivo, dunque, molti momenti appaiono poco funzionali, mentre le personalità dei ragazzi e i loro percorsi soffrono di una certa superficialità. Ed è un vero peccato che, proprio dovendo sottostare alle tempistiche veloci del linguaggio cinematografico, non si sia scelto di affidare alle loro capacità artistiche il compito di completare la narrazione.

Giovani talenti crescono

Backstage - Dietro le quinte, un'immagine corale del film
Backstage – Dietro le quinte, un’immagine corale del film di Cosimo Alemà

Nonostante l’andamento di questo racconto presenti delle incertezze e dei punti deboli, un aspetto vincente di Backstage – Dietro le quinte è la scelta di un cast giovane, praticamente sconosciuto che, però, mostra il desiderio e soprattutto la possibilità di emergere. Tutti loro, esattamente come i protagonisti che hanno interpretato, sono ben coscienti di quanto alcuni successi debbano essere inevitabilmente meritati e di quanto la strada per ottenere un risultato sia spesso poco gratificante. Si tratta, dunque, di una fotografia abbastanza variegata del volto migliore della cosiddetta Generazione Z. Ed è migliore proprio perché consapevole dell’impegno e della preparazione richiesta. Questi ragazzi, dunque, alla loro prima esperienza cinematografica sono il vero valore aggiunto; coloro che, nonostante tutto, danno un tocco di verità a tutta questa vicenda.

La loro verità, ovviamente, fatta di provini, attese, speranze e delusioni. Di momenti appesi a una chiamata, o a un messaggio per sapere se il proprio talento è stato capito o se si deve cominciare tutto da capo nuovamente. Ed è grazie a questo tipo di esperienza vissuta nella realtà che i personaggi interpretati guadagnano una tridimensionalità nonostante il tocco sempre troppo leggero. Un merito che si comprende fino in fondo solo alla fine di Backstage – Dietro le quinte, quando regista e sceneggiatore decidono di montare alcuni momenti dei provini sostenuti realmente dai loro interpreti. Un momento in cui finzione e realtà riescono a diventare una cosa sola.

Backstage - Dietro le quinte, la locandina del film

Scheda

Titolo originale: Backstage – Dietro le quinte
Regia: Cosimo Alemà
Paese/anno: Italia / 2022
Genere: Commedia, Drammatico, Musical
Cast: Adolfo Margiotta, Giulio Pampiglione, Marta Paola Richeldi, Aurora Moroni, Beatrice Dellacasa, Chiara Dell'Omodarme, Francesca Bonelli, Francesco Bonomo, Geneme Tonini, Gianmarco Galati, Giulio Forges Davanzati, Giuseppe Futia, Ilaria Nestovito, Irene Ferri, Jane Alexander, Matteo Giunchi, Riccardo Suarez, Sebastiano Re, Tobias Nicoletti, Valentina Tomada, Yuri Pascale
Sceneggiatura: Roberto Proia
Fotografia: Luca Ciuti
Montaggio: Eugenio Campisano, Francesco Galli
Musiche: Alessandro Bencini
Produttore: Roberto Proia
Casa di Produzione: Sud Ovest Records, Eagle Pictures
Distribuzione: Amazon Prime Video

Data di uscita: 13/10/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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