IL TALENTO DI MR. CROCODILE

IL TALENTO DI MR. CROCODILE

Coccodrilli dall’ugola d’oro e dall’insospettabile dolcezza. Passa ad Alice nella Città, prima, poi in sala dal 27 ottobre 2022: Il talento di Mr. Crocodile, con Javier Bardem, è cinema per tutta la famiglia nel pieno rispetto del canone. Non cerca originalità ma riesce a coniugare adeguatamente sentimento e umorismo, live action e CGI.

Un coccodrillo su mille ce la fa

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È cinema per tutta la famiglia e non fa un passo in più del necessario, un’umiltà e un senso delle proporzioni da non sottovalutare. Il talento di Mr. Crocodile è diretto da Will Speck e Josh Gordon, dall’omonimo romanzo di Bernard Waber, vale la pena ricordare il titolo originale che sarebbe Lyle, Lyle, Crocodile. Presentato in anteprima ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma 2022, in sala dal 27 ottobre. Buoni sentimenti, umorismo, azione e una cornice musicale che mescola originali e classici senza tempo più o meno intonati al mood della storia. Impressionante, il pubblico in sala troverà il modo di verificare l’attendibilità del giudizio, la sinergia tra live action e CGI. La storia è quella di un coccodrillo speciale e delle persone che cambia, per il meglio s’intende, passandogli accanto. Un coccodrillo su mille ce la fa. Ci sono sempre ostacoli da superare.

Javier Bardem comincia sempre dai capelli

Il talento di Mr. Crocodile, Javier Bardem in una scena
Il talento di Mr. Crocodile, Javier Bardem in una scena del film

Marcello Mastroianni raccontava divertito l’equivoco in cui inciampava quasi quotidianamente all’epoca di Ginger e Fred. La gente che lo incontrava al bar di Cinecittà vestito con gli abiti di scena del film di Fellini, sfatto e truccato da vecchio, non capendo, si intristiva molto immaginandosi chissà che penosa parabola esistenziale. Si può soltanto immaginare l’opinione dell’uomo della strada che incontra Javier Bardem tra un ciak e l’altro de Il talento di Mr. Crocodile; per un attore che lavora anche a colpi di pettine, qui si raggiungono vette importanti di elettrica eccentricità. Stavolta, però, la caratterizzazione si distingue per l’inusuale leggerezza. Bardem è Hector P. Valenti, aspirante prestigiatore in cerca della grande occasione, che in un negozio di animali esotici scova Lyle, coccodrillo dall’ugola d’oro, in originale è la voce in prestito di Shawn Mendes.

Lyle non parla, canta

Il talento di Mr. Crocodile, il coccodrillo Lyle in una sequenza
Il talento di Mr. Crocodile, il coccodrillo Lyle in una sequenza del film

Lyle non parla, canta. Valenti abita un bellissimo appartamento sull’88ma Est a Manhattan e convince l’amico a esibirsi insieme a lui. Fila tutto liscio fino al giorno del debutto. L’ansia da prestazione, il nemico numero uno del performer, blocca l’animale. Spettacolo finito prima ancora di cominciare, addio sogni di gloria. Hector lascia New York in cerca di fortuna, Lyle resta ad aspettarlo in mansarda. Avanti di diciotto mesi. Il padrone di casa è l’odioso Mr. Grumps (Brett Gelman), che vive da solo con la gatta Loretta; lei è meglio di lui. Con Valenti latitante dà in affitto l’appartamento alla famiglia Primm, che si è appena trasferita a New York.

Non è un idillio. Il papà (Scoot McNairy) insegna ed è un covo di frustrazioni e sogni inespressi. La mamma (Constance Wu) è autrice di libri di cucina di successo ma fatica ad accettare il cambiamento. Winslow Fegley è Josh, l’unico figlio della coppia. Il solo ad aver dato un’occhiata alle statistiche sulla criminalità prima di trasferirsi, ma questo è uno di tanti problemi. È il primo ad accorgersi di Lyle, che nel frattempo è cresciuto. Poi arrivano anche i genitori. Non è facile fare i conti con l’idea che su in soffitta c’è un coccodrillo dall’ugola d’oro e con seri problemi d’autostima. Lyle prende (positivamente) in ostaggio il cuore di ciascun membro della famiglia. Con il suo aiuto, i Primm imparano a tirar fuori il meglio da ogni circostanza. Dal canto suo il tenerissimo bestione deve imparare a non aver paura e condividere la sua magia con il mondo. Lateralmente Il talento di Mr. Crocodile si fa attraversare da un problema vecchio come il mondo ma sempre attuale, che si può riassumere così: purezza dell’emozione vs. business dei sentimenti. Chi vince?

Leggera ambiguità e rispetto delle convenzioni

Il talento di Mr. Crocodile, Constance Wu, Javier Bardem, Winslow Fegley e Lyle in una scena
Il talento di Mr. Crocodile, Constance Wu, Javier Bardem, Winslow Fegley e Lyle in una scena del film

Quel tanto di ambiguità che un prodotto pensato per e nell’interesse di un pubblico trasversale anagraficamente può sopportare è riflesso plasticamente nella morale contrastata ma sincera di Javier Bardem. Performer volenteroso, ma sempre con l’acqua alla gola. Parte squalo, parte cuore d’oro, Hector Valenti offre allo squamoso protagonista una casa e un riparo dalle intemperie, fiutando al tempo stesso la possibilità di edificare un impero sulle insperate capacità del nostro eroe. Will Speck e Josh Gordon partecipano di una cultura e una società che accoglie la bellezza ma solo e soltanto se può mutarla in profitto, cercando di distanziarsene per quanto è possibile. Celebrando, con Il talento di Mr. Crocodile, una morale (familiare) della favola abusata ma accogliente, intonando un timido inno all’accettazione della diversità. Divertendosi, attingendo a piene mani alla fonte madre, a ribaltare gli stereotipi e a tirar fuori quanta più dolcezza è possibile da un consumato simbolo di morte (orrenda).

Il film, divertente, ha il suo ritmo. Conosce i suoi limiti, che sono piuttosto stringenti, ma non legge la cosa come un’occasione per impigrirsi. Non c’è nelle caratterizzazioni nulla che suggerisca la volontà di deviare dal modello e dalle aspettative. Vale per l’ambiguità calcolata di Javier Bardem, per le fragilità e le potenzialità di Constance Wu, Winslow Fegley e Scoot McNairy, per il caratteraccio di Brett Gelman che nel solco glorioso del successo di Stranger Things si sta ritagliando una nicchia che ha la sua presa sul pubblico. Colpisce meno il film musicale puro, che in teoria sarebbe il cuore pulsante del film. È meglio quello che sta in mezzo alle parentesi musicali. Con qualche eccezione, un bell’omaggio a Stevie Wonder (Sir Duke) e… non solo. Degno di interesse è senza dubbio lo scrupolo, la forza di dettaglio e d’insieme che caratterizza la definizione di Lyle, un prodigio digitale per fluidità di movimento, presenza fisica e integrazione con le controparti umane. Ragionando di rapporti tra live action e CGI e di possibilità d’intersezione, un successo notevole.

Il talento di Mr. Crocodile, la seconda locandina italiana
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Scheda

Titolo originale: Lyle, Lyle, Crocodile
Regia: Josh Gordon, Will Speck
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 106’
Genere: Commedia, Avventura, Fantastico
Cast: Scoot McNairy, Javier Bardem, Brett Gelman, Constance Wu, Don DiPetta, Adam Murray, Chloe Camp, Cora Maple Lindell, Elijahawon Perrin, Joe Gulla, Lindsey Moser, Lyric Hurd, Mac Wells, Mary Neely, Rudie Bolton, Sal Viscuso, Shawn Mendes, Winslow Fegley, Yussie Jupiter, Zeb Slone
Sceneggiatura: Will Davies
Fotografia: Javier Aguirresarobe
Montaggio: Richard Pearson
Musiche: Matthew Margeson, Justin Paul, Benj Pasek
Produttore: Josh Gordon, Hutch Parker, Will Speck
Casa di Produzione: TSG Entertainment, Hutch Parker Entertainment, Sony Pictures Entertainment (SPE), Speck & Gordon, Eagle Pictures, Sony Pictures Animation
Distribuzione: Sony Pictures Entertainment

Data di uscita: 27/10/2022

Trailer

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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