ANDOR 1X08

ANDOR 1X08

L’ottavo episodio di Andor continua nella sua narrazione a più voci che, a lungo andare, rischia di rovinare l’insieme con una discontinuità eccessiva e una frammentazione del discorso emotivo. In effetti, procedendo su più sentieri, si rischia di rendere il racconto una materia poco comprensibile e, soprattutto, scarsamente coinvolgente.

Wanted

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La caccia a Andor è ufficialmente iniziata, ma non pensiate che questo particolare conferisca un ritmo più sostenuto alla narrazione. Almeno non nell’ottavo episodio. D’altronde, ormai è assolutamente chiaro quanto questa serie tv abbia fatto una scelta narrativa e stilistica ben precisa in cui l’azione viene spesso relegata sul fondo del racconto. Più che altro, infatti, la scrittura si concentra sull’evoluzione dei diversi personaggi coinvolti, andando a indagare come i vari accadimenti e le eventualità agiscano sulla loro natura e sul futuro che li attende. Vista da questo punto di vista, dunque, Andor può essere considerata quasi come un’esperienza intimista, un percorso fatto di attese, ritmi lenti e alcune fermate impreviste. Il tutto volto a dare il tempo di definire nel modo più particolareggiato possibile gli elementi di un ritratto d’insieme importante per quello che sarà il futuro di Star Wars.

Per questo motivo, dunque, possiamo dire che, nonostante il titolo sia dedicato a un solo e unico protagonista, lo svolgimento della serie è tutt’altro che riferito a un elemento. Nonostante le premesse, infatti, è evidente come il destino di Cassian Andor, della resistenza, di Luthen e della stessa senatrice Mon Mothma siano tutti collegati per scrivere una storia ben più ampia delle loro singole vicende. Per questo motivo, dunque, la caccia a Cassian è iniziata e non solamente da parte dell’Impero. Nonostante sia stato imprigionato sotto falso nome in un luogo di detenzione produttivo dove le condizioni di vita sono fisicamente ottime ma psicologicamente logoranti, le massime cariche ignorano di avere già nelle loro mani questa preda ambita. Considerato un attentatore e un sobillatore, Andor è diventato il nemico pubblico numero uno. Ma non solamente per i suoi nemici. Anche quelli che si pensava fossero dei potenziali alleati si sono messi sulle sue tracce con lo scopo di eliminarlo. Nelle sue mani, infatti, ha troppe informazioni che potrebbero rendere l’organizzazione più debole di quanto non sia. Per non parlare dell’identità di Luthen, che si nasconde sotto il perbenismo degli abiti di un venditore di antiquariato. In fin dei conti, dunque, il carcere di Narkina 5 è il luogo migliore dove nascondersi.

Narrazione corale

Andor, un'immagine dell'ottavo episodio
Andor, un’immagine dell’ottavo episodio

Già da alcuni episodi si è profilato un andamento specifico della narrazione o, se vogliamo, uno stile piuttosto chiaro. Il riferimento è proprio al racconto corale che in quest’ottavo episodio prende forma in modo netto e deciso. Dopo essersi concentrati più sulla figura di Andor, soprattutto in funzione del suo ruolo all’interno della spedizione dei ribelli e dell’attentato, ora si torna a una visione globale, dove la vicenda di Cassian s’inserisce in un racconto a più voci. In questo modo, dunque, il personaggio perde la sua identificazione da protagonista e assume un ruolo da comprimario come tutti gli altri. In uno schema del genere, infatti, sembra contare molto di più il quadro generale, la visione d’insieme che quella personale. In questo senso quest’ottavo episodio continua a riprendere le fila di discorsi accennati all’inizio e poi lasciati un po’ a loro stessi, quasi non fossero più essenziali.

In realtà ogni singolo personaggio ha una funzionalità ben precisa e una personalità che, esattamente come quella di Andor, va scoprendosi un passo alla volta e con un’andatura che, a volte, può apparire incerta. In effetti, una struttura di questo tipo ha un’ottima resa dal punto di vista della scrittura ma non altrettanto da quello cinematografico. In questo caso, infatti, ci si trova spesso coinvolti in una sorta di flusso narrativo a tappe brevi in cui ogni singolo sentiero segue una direzione autonoma rispetto agli altri. Un andamento che dà un senso di discontinuità. Un discorso sempre interrotto e ripreso che non dà allo spettatore il tempo di costruire un pensiero proprio o di immergersi nell’azione. A rendere il tutto ancora più difficoltoso, poi, è la sicurezza che, prima o poi, queste strade convoglieranno in un punto solo, ma l’appuntamento è sempre rimandato.

Chi è Cassian?

Andor, un momento dell'ottavo episodio
Andor, un momento dell’ottavo episodio

Tra i tanti dubbi che accompagnano questa serie e che si sono fortificati con l’ottavo episodio ci sono anche e, soprattutto, quelli sulla personalità di Cassian. A oggi, infatti, ancora non è chiaro chi sia questo giovane uomo incontrato in un momento di grande confusione della sua vita e, soprattutto, chi è destinato a diventare. Nonostante molti eventi siano già accaduti, infatti, sembra che nulla sia in grado di smuoverlo dalla sua visione egoistica dell’esistenza. Un atteggiamento che, rispetto agli episodi incentrati sull’organizzazione dell’attacco all’Impero, sembra una netta battuta d’arresto. È indubbio che l’incontro coi primi membri della resistenza e con la teorizzazione della libertà come bene comune abbiano gettato in lui delle basi da cui nascerà un uomo nuovo ma, a oggi, non è possibile vedere nemmeno un segno di questo timido germogliare.

Anche in questo caso, dunque, la parola d’ordine è aspettare. Un’attesa che, però, ha il sapore un po’ amaro di un’immobilità eccessiva, soprattutto se messa a confronto con l’aspettativa di un plot twist, anche se non eclatante, di fronte alla morte di un giovane compagno di resistenza. In quel momento, infatti, Cassian riceve un dono, quasi una sorta d’investitura ideale attraverso il diario del ragazzo all’interno del quale trovare lo spirito e l’essenza dell’idealismo. Un mutamento che, però, non sembra essere avvenuto e che, da un punto esclusivamente narrativo, rende del tutto inefficace sia il gesto che il personaggio stesso. La questione, dunque, è ancora aperta. Chi è Cassian e, soprattutto, quando inizierà a mostrare i segni di una crescita emotiva? Per ora continuiamo a dare il beneficio del dubbio a un racconto che non sembra proprio trovare la giusta esaltazione negli appuntamenti settimanali della serialità.

Andor, la locandina della serie

Scheda

Titolo originale: Andor
Creata da: Tony Gilroy
Regia: Toby Haynes
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Genere: Drammatico, Avventura, Fantascienza, Azione
Sceneggiatura: Tony Gilroy, Beau Willimon
Fotografia: Adriano Goldman
Montaggio: Frances Parker
Musiche: Nicholas Britell
Produttore: John Gilroy, Tony Gilroy, Kate Hazell, David Meanti, Michael A. Garcia, Kathleen Kennedy, John Hampian, Ally O'Leary, Diego Luna
Casa di Produzione: Lucasfilm
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 26/10/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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