THE DEVIL’S HOUR

THE DEVIL’S HOUR

Creata da Tom Moran

Voto: 7.5

The Devil’s Hour, thriller britannico disponibile dal 28 ottobre su Prime Video, è una miniserie high concept sofisticata ma tortuosa.

Un poliziesco metafisico

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Se dovessimo descrivere The Devil’s Hour, l’ultima cervellotica opera firmata da Steven Moffat dal 28 ottobre su Prime Video, diremmo che è un incrocio tra Doctor Who, La zona morta e Arrival. L’autore scozzese di Jekyll, Doctor Who, e Sherlock co-produce – come sempre con Sue Vertue per la casa di produzione Hartswoods Film – questa serie in sei episodi ideata da Tom Moran decisamente high concept e torna così a collaborare con Peter Capaldi, alias il Dodicesimo Dottore. Quest’ultimo interpreta un individuo misterioso, Gideon, trattenuto dalla polizia inglese, che potrebbe fornire tutte le risposte alle domande che attanagliano Lucy, assistente sociale che sta perdendo la ragione… oppure vede il futuro. Forse lei – e altri – percepiscono la realtà in modo differente, e saperlo – e capirlo – può salvare il rapporto tra la donna e suo figlio, il ragazzino più inquietante di tutti gli universi che sembra non essere in grado di provare alcuna emozione.

Un concept elevato quanto complicato

The Devil's Hour, Peter Capaldi in un'inquietante immagine della serie
The Devil’s Hour, Peter Capaldi in un’inquietante immagine della serie Prime Video

Per la maggior parte dei sei episodi di The Devil’s Hour, non è del tutto chiaro cosa stia succedendo. Lucy (interpretata da Jessica Raine) è perseguitata da incubi e visioni, ode voci e vede cose che forse non esistono, o meglio, che sembrano essere prima qualcosa e poi qualcos’altro, quasi che la realtà le scivolasse tra le dita come in un quadro di Dalì, mutando repentinamente per poi riassumere l’aspetto originale. Inoltre, si sveglia sempre alle stessa identica ora tutte le notti, alle 3.33, quella che viene chiamata l’ora del diavolo. Se fossimo in un romanzo di hard sci-fi, Lucy sarebbe una viaggiatrice tra mondi paralleli o una signora del Tempo come Capaldi in Doctor Who. Tuttavia, la risposta non è semplice, perché il mistero più grande e spiazzante, destabilizzante e insondabile è suo figlio Isaac. Il bambino parla pochissimo e, se lo fa, ripete le cose che gli vengono dette, ha molteplici amici immaginari e non mostra mai alcuna emozione: non è autistico, non è schizofrenico, e nemmeno l’ultimo dei dottori che lo hanno in cura riesce a capire di cosa soffra. Un plauso va fatto al giovane Benjamin Chivers, che interpreta Isaac: bravissimo a non reagire, è a tratti davvero spaventoso. È anche, paradossalmente, tenero, e questo rende ancor più tragica la disperazione di Lucy che farebbe di tutto per vedersi amata da lui.

Le risposte impossibili

The Devil's Hour, Jessica Raine in un'immagine della serie
The Devil’s Hour, Jessica Raine in un’immagine della serie Prime Video

Le scene della vita quotidiana, esasperante e difficile, di Lucy e di suo figlio, si alternano a un futuro – o forse un passato – che la vede confrontarsi in una sala degli interrogatori con Gideon. Lei ha lividi su tutto il viso e lui è ammanettato al tavolo. Sembra un serial killer, sembra Hannibal quando pone quesiti inquietanti a Clarice ne Il silenzio degli innocenti: “Qual è la cosa peggiore che hai vissuto?”, le chiede. Potrebbe rivelarsi un maniaco assassino, ma pure una persona preziosa nella vita della protagonista, l’unico che può farle comprendere cosa le stia succedendo – che sia malata di mente come altri nella sua famiglia? – e quale sia il reale problema di suo figlio. Quest’ultimo ha un padre distante (Phil Dunster, il Jamie Tartt di Ted Lasso) che non lo capisce, che si trova a disagio in sua presenza e che non lo sento come suo. È l’altro tassello importante del puzzle che è, di fatto questa serie, assieme a un detective ipersensibile che a 35 anni suonati si sente ancora male alla vista del sangue sulle scene del delitto.

Non per tutti

The Devil's Hour, Jessica Raine in un momento della serie
The Devil’s Hour, Jessica Raine in un momento della serie Prime Video

The Devil’s Hour può sembrare incomprensibile, incoerente e troppo complicata da seguire, figurarsi da spiegare. Tuttavia, il mistero genuinamente inquietante che propone è di quelli che mantengono il pubblico sulle spine fino alla fine. È una visione compulsiva, di quelle per le quali si cede inevitabilmente al binge watching. È così almeno fino alla sesta puntata, l’ultima, che diventa francamente “un po’ troppo”: troppi plot twist, troppe elucubrazioni, troppe domande e troppe risposte, fino a raggiungere una complessità troppo contorta, una verità – anzi più verità – che offrono una visione del mondo desolante, cupa e arcigna. The Devil’s Hour funziona ma solo parzialmente: è brillante ma, possibilmente, accessibile solo ai più volenterosi; intrigante, ma tale da non riuscire a sfruttare appieno il potenziale delle sue mirabili idee. Nonostante questo è una buona serie, di quelle perfette per il weekend pauroso e perturbante di Halloween.

The Devil's Hour, la locandina della serie
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Scheda

Titolo originale: The Devil's Hour
Creata da: Tom Moran
Regia: Johnny Allan, Isabelle Sieb
Paese/anno: Regno Unito / 2022
Genere: Thriller
Cast: Alex Ferns, Phil Dunster, Barbara Marten, Meera Syal, Benjamin Chivers, Caroline O'Neill, Carys Gaylor, David Angland, Jessica Raine, John Alastair, Kim Allan, Kyle Rowe, Leona Allen, Nikesh Patel, Peter Capaldi, Ramanique Ahluwalia, Rhiannon Harper-Rafferty, Rosie Jones, Talia Walker Bassols, Thomas Dominique
Sceneggiatura: Tom Moran
Fotografia: Stuart Biddlecombe, Bjørn Ståle Bratberg
Montaggio: Joe Randall-Cutler, Mark Trend
Musiche: The Newton Brothers
Produttore: Ken Horn, Helena Murphy
Casa di Produzione: The Devil's Hour
Distribuzione: Amazon Prime Video

Data di uscita: 28/10/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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