WILLOW 1X04

WILLOW 1X04

Il quarto episodio di Willow vede i protagonisti fare una sosta nel castello di Nockmaar, antica, inquietante dimora della malvagia Bavmorda. Nel frattempo, i fantasmi del passato torneranno a farsi sentire, stimolati dal potere malvagio del luogo, in un episodio narrativamente un po’ frammentato ma teso al punto giusto.

Ritorno a Nockmaar

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Giunto al suo quarto episodio – quello che chiude la prima metà degli otto finora programmati – questo sequel in forma seriale di Willow continua a perseguire l’equilibrio tra le atmosfere del film predecessore del 1989 (improntate a un fantasy giocoso e per larghi tratti ingenuo) e un approccio più maturo e dark, in linea con lo spirito dei tempi. Un equilibrio che è più che mai evidente in questo episodio dal titolo Nockmaar, che vede il gruppo di protagonisti fare una sosta nel castello del titolo, già sede dell’oscuro potere della regina Bavmorda. Lo scopo è quello di guarire il principe Graydon dall’influsso malefico dei Flagelli, che lo hanno infettato con la stessa magia nera che aveva già contagiato, portandolo alla morte, il comandante Ballantine; per far ciò, Willow ed Elora, con l’aiuto degli altri, metteranno in atto quello che è un vero e proprio esorcismo, da svolgersi proprio nel luogo che più di ogni altro è catalizzatore di un potere antico e malvagio. Durante il breve soggiorno nel maniero, infatti, i membri della spedizione cadranno vittime uno a uno della magia nera di Bavmorda, di cui le mura sono ancora intrise, con visioni che inevitabilmente metteranno a repentaglio la liberazione di Graydon, e la stessa riuscita della missione. Visioni che sveleranno o ricorderanno a ognuno un pezzo del proprio passato, andando a dipanare davanti allo spettatore una matassa che, tra passato e presente, si fa sempre più complessa.

Visioni dal passato

Willow, Tony Revolori in un'immagine del quarto episodio
Willow, Tony Revolori in un’immagine del quarto episodio della serie

Questo Nockmaar, il cui svolgimento era stato introdotto già nel finale dello scorso episodio – che vedeva i protagonisti fermi davanti alle rovine del castello – riporta quindi lo spettatore in uno dei luoghi-cardine del film di Ron Howard del 1989, offrendo anche, di quest’ultimo, frequenti flashback incastonati nelle immagini. Il ritmo generalmente sostenuto che ha fin qui caratterizzato la serie rallenta un po’, quindi, in favore di atmosfere oniriche e (blandamente) horror; l’esorcismo di Graydon, in questo senso, da un lato fa da evento catalizzatore per le visioni che ognuno dei personaggi sperimenterà, dall’altro diventa banco di prova, per Elora, per appropriarsi definitivamente del suo potere e imparare a gestirlo. Come ogni luogo maledetto che si rispetti, il castello di Nockmaar cercherà di corrompere l’anima dei protagonisti e di stimolare i rispettivi lati oscuri, puntando a metterli l’uno contro l’altro: così, Boorman si convincerà che Kit o Jade gli abbiano rubato la Lux Arcana, antico artefatto che aveva a sua volta sottratto nello scorso episodio dalla tomba sotto l’Agnello Sgozzato; così Kit apprenderà la discendenza di sua nonna Bavmorda da un’antica stirpe malvagia, rischiando di assecondare la malvagità del sangue che scorre nelle sue vene uccidendo Graydon; così Willow rivivrà alcune dolorose scelte fatte in passato, e la stessa Elora sarà spinta dal demone che possiede Graydon a recarsi in cima alla torre, dove già Bavmorda aveva tentato di sacrificarla.

Il potenziale dei personaggi secondari

Willow, Amar Chadha-Patel in una scena del quarto episodio
Willow, Amar Chadha-Patel in una scena del quarto episodio della serie

Questa quarta puntata della serie Disney+ supplisce alla scarsa dinamicità del suo svolgimento (tutto chiuso tra le quattro mura del castello) con un approccio dal taglio onirico-psicologico, teso ad approfondire ulteriormente i suoi personaggi e a svelare attraverso le visioni pezzi del loro passato. Passato di cui, ancora, conosciamo poco, compresi i dettagli del doloroso allontanamento di Willow dalla regina Sorsha, le vicende familiari dello stesso Graydon – opportunamente ricNockmaarhiamate dal demone che lo possiede – e soprattutto il legame di Boorman col “convitato di pietra” Madmartigan, grande assente ma sempre più parte integrante di un intreccio che lega indissolubilmente passato e presente. Proprio il ladro interpretato da Amar Chadha-Patel si conferma figura interessante e col giusto quid di enigmaticità, che in gran parte controbilancia il ruolo di fool che ne fa il naturale sostituto del vecchio personaggio interpretato da Val Kilmer; ma la figura che, in questo senso, mostra forse il maggior potenziale è proprio quella di Graydon, che lo script sembra voler allontanare sempre più dal goffo, ripudiato principe che doveva essere solo oggetto di un matrimonio di convenienza per l’inquieta Kit. In questo episodio, proprio l’esorcismo mostra, nelle sue fasi finali, un fondamentale evento del passato del principe, e il suo stesso (tutt’altro che imprevedibile) salvataggio dimostra che il personaggio sarà destinato a giocare un ruolo tutt’altro che secondario nel prosieguo della serie.

Incertezze narrative e un cliffhanger suggestivo

Willow, Dempsey Bryk in una sequenza del quarto episodio
Willow, Dempsey Bryk in una sequenza del quarto episodio della serie

Si potrebbe obiettare che questo quarto episodio di Willow, meno dinamico e più character based dei precedenti, presenti uno svolgimento tutt’altro che imprevedibile; uno svolgimento che diluisce l’afflato epico che finora ha caratterizzato la serie in una tensione psicologica che tuttavia (vista la quasi inevitabilità della buona riuscita dell’esorcismo) non diviene mai autentica tensione narrativa. Lo stesso concept dell’episodio, con l’influsso del castello che si esercita singolarmente su ognuno dei personaggi, finisce per rendere la narrazione un po’ spezzettata, con alcune ellissi – l’ultima, che coinvolge Willow e Graydon, abbastanza macroscopica – narrativamente difficili da giustificare. Tuttavia, il fascino della serie creata da Jonathan Kasdan resta innegabile, trainato da un’architettura narrativa complessa e abbastanza originale, pur in un genere (il fantasy con sfumature dark) che non consente in questo grandi sperimentazioni. Il finale, di nuovo sulle note di un pezzo rock rivisitato (qui Black Hole Sun dei Soungarden, nella versione ballad della cantante Nouela) propone un intrigante cliffhanger, che finalmente ci fa ritrovare l’oggetto della ricerca del gruppo (il principe Airk), aprendo suggestioni tutte da approfondire per la seconda metà di questa (presumibile) prima stagione della serie.

Willow, la locandina italiana della serie
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Scheda

Titolo originale: Willow
Creata da: Jonathan Kasdan
Regia: Debs Paterson
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Genere: Drammatico, Fantasy, Avventura, Azione
Cast: Erin Kellyman, Tony Revolori, Amar Chadha-Patel, Ellie Bamber, Ruby Cruz, Warwick Davis, Dempsey Bryk, Claudia Hughes, Joonas Suotamo, Benjamin Revolori, Derek Horsham, Jean Marsh, Mario Revolori, Sallyanne Law
Sceneggiatura: Jonathan Kasdan, John Bickerstaff, Julia Cooperman
Fotografia: Joel Devlin
Montaggio: Miikka Leskinen
Musiche: Xander Rodzinski
Produttore: Ron Howard, Wendy Mericle, Tommy Harper, Hameed Shaukat, Michelle Rejwan, Jonathan Kasdan, Kathleen Kennedy, Julia Cooperman, Roopesh Parekh, Hannah Friedman
Casa di Produzione: Imagine Entertainment, Lucasfilm, MGM Television, Lucasfilm Television
Distribuzione: Disney+

Data di uscita: 14/12/2022

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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