ERNEST E CELESTINE – L’AVVENTURA DELLE 7 NOTE

ERNEST E CELESTINE – L’AVVENTURA DELLE 7 NOTE

Dopo il successo ottenuto col primo lungometraggio, i protagonisti delle favole illustrate da Gabrielle Vincent tornano a prendere vita sul grande schermo in Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, per una storia dal cuore musicale e rivoluzionario.

C’erano una volta un orso e una topina

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Dieci anni fa, per dare vita ai suoi poetici acquerelli, l’illustratrice Gabrielle Vincent ha incrociato la strada con l’evocativa capacità narrativa di Daniel Pennac. Un incontro che in Ernest & Celestine ha dato vita a un’animazione dal grande valore artistico ed emotivo, capace di conquistare una candidatura all’Oscar. A incantare il pubblico e i selezionatori, probabilmente, è stata proprio la vicenda incentrata essenzialmente sul concetto di diversità e inclusione.

Protagonisti, ovviamente, due amici insoliti. Stiamo parlando dell’orso Ernest e della topolina Celestine. Il loro rapporto, però, va ben oltre qualsiasi differenza di taglia o appartenenza di specie. Piuttosto, i due sono uniti da una particolare sensibilità artistica. Ernest, infatti, sogna di diventare un musicista, mentre Celestine spera in un futuro di pittrice. Così, con tutte le loro speranze intatte e più uniti che mai, l’orso e la topolina tornano ora sul grande schermo per raccontare una nuova avventura basata ancora sulla cooperazione, volta a costruire un mondo dove la poesia dell’arte non debba mai sparire.

Questo, infatti, è il cuore di Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, un’animazione dalle forti intenzioni emotive che basa gran parte del proprio valore sulla delicatezza innata dell’acquerello, grazie all’utilizzo di colori non volti a colpire lo sguardo ma a definire un insieme armonico e rassicurante. Non è un caso, dunque, che il film diretto da diretto da Jean-Christophe Roger e Julien Chheng rimandi proprio una sensazione di profonda serenità, aprendo una sorta di varco temporale su di un universo dove non è prevista alcuna dissonanza. Il che non vuol dire assolutamente che ci si trovi di fronte a una vicenda piatta o poco coinvolgente dal punto di vista narrativo. Si è preferito, invece, puntare sull’emozione diretta e coinvolgente piuttosto che sull’esasperazione di qualsiasi contrasto.

Il potere della leggerezza

Ernest e Celestine - L'avventura delle 7 note, una foto del film
Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, una foto del film d’animazione

Già nel primo lungometraggio era emerso chiaramente un elemento essenziale e di grande pregio, ossia la leggerezza. Un tocco lieve, infatti, contraddistingue sia il tratto dell’animazione che, soprattutto, quello narrativo. Una scelta ben precisa grazie alla quale, però, Ernest e Celestine veicolano dei messaggi importanti. Non bisogna dimenticare, infatti, che tutto nasce da delle favole. Questo vuol dire che dalla pagina scritta e illustrata si è passati alla mobilità del grande schermo senza, però, perdere mai di vista la direzione presa e, soprattutto, il pubblico cui ci si rivolge.

Le avventure di questi due inseparabili amici, infatti, sono dedicate soprattutto ai più giovani, che prediligono un tono lieve per entrare a contatto con degli argomenti non propriamente a misura di bambino. In Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, per esempio, i registi hanno diretto una storia dove vengono sviscerate tematiche importanti come la difesa delle proprie scelte, l’accettazione, l’autodeterminazione, il rapporto con la famiglia d’origine, la necessità di distaccarsi per conoscere se stessi e, soprattutto, la ribellione nei confronti delle ingiustizie. Argomenti piuttosto complessi e profondi che, però, trovano la strada della semplificazione espressiva senza venire in nessun modo deprivati del loro effettivo significato. In questo modo, dunque, si è creata una sorta di magia, una sintonia d’intenti tra il linguaggio e il tratto pittorico della Vincent, che permette a queste creature di avere un impatto, nonostante abbiano la forma quasi impalpabile del sogno.

Cosa comporta diventare grandi

Ernest e Celestine - L'avventura delle 7 note, un'immagine del film
Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, un’immagine del film d’animazione

Al di là di tutto, però, la nuova avventura raccontata in Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note rappresenta un vero e proprio percorso di crescita, dimostrando cosa vuol dire crescere e diventare indipendenti, soprattutto rispetto al rapporto con la famiglia. Tutto scaturisce da un piccolo incidente. Celestine, infatti, accidentalmente rompe il violino di Ernest; per ripararlo, i due sono costretti ad andare nella terra di Ostrogallia. Da qui proviene l’orso e gran parte dei migliori liutai e musicisti. Nonostante questo, però, Ernest sembra reticente ad andare. Come mai? La risposta si trova nel suo passato.

Grazie a questo piccolo escamotage narrativo, infatti, veniamo a conoscenza di alcuni particolari della sua vita, come per esempio le origini famigliari. Se Celestine è orfana, Ernest invece ha una famiglia ben nutrita di notai che, a quanto pare, non accetta il suo essere diverso. O meglio, il suo voler assecondare una natura e un talento che lo conduce in un’altra direzione. Così, attraverso il rapporto con il padre, si mette in scena l’essenza stessa della conflittualità spesso necessaria per guadagnare il diritto ad avere la propria voce.

Visto da questa prospettiva, dunque, Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note ha un animo profondamente rivoluzionario. Un concetto che ha un movimento trasversale e che si muove dall’esterno, nel tentativo di opporsi a delle ingiustizie dal sapore dittatoriale, e all’interno, combattendo per sé stessi e la vita desiderata. Un grande insegnamento di resilienza e rispetto che, attraverso i tratti della Vincent, assume la natura di una favola realizzabile.

Ernest e Celestine - L'avventura delle 7 note, la locandina italiana

Scheda

Titolo originale: Ernest et Célestine: Le voyage en Charabie
Regia: Julien Chheng, Jean-Christophe Roger
Paese/anno: Francia / 2022
Durata: 80’
Genere: Avventura, Animazione
Cast: Lambert Wilson, Christophe Lemoine, Antony Delcleve, Charlotte Hennequin, Christian Peythieu, Céline Ronté, Georges Caudron, Igor Chometowski, Jean-Marc Pannetier, Jean-Philippe Puymartin, Luc Boulad, Lévanah Solomon, Michel Lerousseau, Nadine Girard, Pauline Brunner, Thierry Bordas, Thierry Walker, Xavier Fagnon
Sceneggiatura: Guillaume Mautalent, Sébastien Oursel, Jean Regnaud
Montaggio: Nazim Meslem
Musiche: Vincent Courtois
Produttore: Didier Brunner, Damien Brunner, Stéphan Roelants
Casa di Produzione: France Télévisions, Folivari, Canal+, Ciné+, France 3 Cinéma, Les Armateurs, StudioCanal, Mélusine Productions
Distribuzione: I Wonder Pictures

Data di uscita: 22/12/2022

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Fin da bambina, ho sempre desiderato raccontare storie. Ed eccomi qui, dopo un po’ di tempo, a fare proprio quello che desideravo, narrando o reinterpretando il mondo immaginato da altri. Da quando ho iniziato a occuparmi di giornalismo, ho capito che la lieve profondità del cinema era il mio luogo naturale. E non poteva essere altrimenti, visto che, grazie a mia madre, sono cresciuta a pane, musical, suspense di Hitchcock, animazioni Disney e le galassie lontane lontane di Star Wars; e un ruolo importante l’ha avuto anche il romanticismo di Truffaut. Nel tempo sono diventata giornalista pubblicista; da Radio Incontro e il giornale locale La voce di Roma, passando per altri magazine cinematografici come Movieplayer e il blog al femminile Smackonline, ho capito che ciò che conta è avere una struggente passione per questo lavoro. D’altronde, viste le difficoltà e le frustrazioni che spesso s’incontrano, serve un grande amore per continuare.

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