ACQUA ALLE CORDE

ACQUA ALLE CORDE

Ispirato alle gesta di papa Sisto V, il nuovo film di Paolo Consorti Acqua alle corde diverte e sorprende innovando il genere. La provincia marchigiana viene fotografata nel suo genius loci.

L’instant comedy tra storia e territorio

Pubblicità

Un instant film, nel senso di un film che racconta il cinema al tempo d’oggi, legato a stretto filo a celebrazioni e pubblici finanziamenti. Solo che questa volta l’input non è velato, ma entra a gamba tesa in una narrazione dai toni scanzonati e goliardici dando anima a una provincia, quella marchigiana, lontana dal glamour dei red carpet, dei festival e dei colossal.

Eppure Acqua alle corde, commedia del ventunesimo secolo, convince e appassiona fino all’ultima scena, in un continuum che ricorda le novelle del Decamerone di Boccaccio così come narrate da Pier Paolo Pasolini. Non manca a questa storia il sapore sempre efficace delle contese strapaesane dove il sindaco e il parroco continuano a giocare il ruolo fondamentale nella comunità. Così il fim del regista/artista Paolo Consorti, nelle sale cinematografiche dal 9 gennaio, si ritaglia uno spazio all’insegna del rompete le regole e dell’innovazione.

Un musical per il papa

Acqua alle corde, una scena
Acqua alle corde, una scena del film di Paolo Consorti

Sullo sfondo di un panorama marchigiano identitario, il tessuto urbano di Offida in primis, Acqua alle corde celebra papa Sisto V nel cinquecentenario della nascita, e allo stesso tempo fotografa una provincia desiderosa di raccontare la propria straordinaria identità.

A fare da mattatore Enzo Iachetti che, in qualche modo, tiene le fila dell’intero film vestendo – ed è il caso davvero di sottolinearlo – i panni del papa, uno tra più grandi pontefici di sempre.

Sorprende inoltre il soggetto, basato sull’idea di mettere su un musical – genere che va tanto di moda e tanto piace al pubblico – narrando le gesta di un papa. Mai accostamento sarebbe sembrato più azzardato. Eppure, la storia regge e ruota tutta attorno a quell’episodio storico del 1586 dell’innalzamento dell’obelisco, traslato dal retro della basilica vaticana, nella scenografica Piazza San Pietro. Un’operazione tanto difficile che papa Sisto V ordinò a chiunque, nel corso dei lavori, di fare assoluto silenzio, pena la morte, con lo scopo di permettere a tutti di udire gli ordini portando così a buon fine la difficile impresa.

Ma quando le funi di canapa si surriscaldarono, provate dal peso delle 327 tonnellate dell’obelisco che in origine si trovava a Eliopoli in Egitto, quell’“acqua alle corde” strillato da un marinaio sanremese salvò l’operazione.

Toni d’avanspettacolo

Acqua alle corde, Elio in un'immagine
Acqua alle corde, Elio in un’immagine del film

Sullo sfondo di questo episodio storico il regista Consorti intreccia una storia al limite del surreale che pone faccia a faccia il regista di provincia, interpretato dall’attore Cristiano Caldironi, e l’attore “consumato” Iachetti, in botta e risposta d’avanspettacolo rivisitati in chiave moderna, con vaghi accenni esistenzialisti. E il ruolo dei comprimari in questa commedia non è da meno: così Elio delle Storie Tese, così Vito, mentre la donna della compagnia Natasha Stefanenko è chiamata a recitare il ruolo della soubrettina maieutica.

Pulito, efficace e impeccabile si rivela Giobbe Covatta nei panni del parroco, intenzionato, nel corso della narrazione, a riportare nei canoni il racconto ecclesiastico tenendo lontano ogni tentativo di salto in avanti.

Acqua alle corde, Giobbe Covatta in una scena
Acqua alle corde, Giobbe Covatta in una scena del film

L’istant film riesce nel suo scopo, quello di dare risalto a un vivere marchigiano, tra vini di pregio e fettuccine, tra una tradizione teatrale e un’architettura unica con vista sul mare. In questo senso si potrebbe dire che i soldi spesi per realizzare Acqua alle corde siano stati ben spesi: il prodotto non è didascalico e melenso ma vivo e intrigante, e cattura lo spettatore, come in tutte le commedie che meritano, fino all’ultima scena.

Una commedia che convince

Il grottesco irrompe in scena tra paesani che deridono, vecchie che ammoniscono, istituzioni tese alla celebrazione del loro potere. Quello che resta, scorrendo i titoli di coda, è un sorriso sulle labbra e un sincero sentimento di andare a scoprire la grandezza di Sisto V. In questo senso, in Acqua alle corde viene dato il giusto riscontro agli esiti celebrativi del cinquecentenario della nascita di un papa che fu un grande mecenate. E se lo strumento scelto, così come fatto da Conforti, è la commedia, questo si rivela uno straordinario espediente per rispolverare la memoria storica e raccontare il territorio al pubblico.

Acqua alle corde, la locandina
Pubblicità

Scheda

Titolo originale: Acqua alle corde
Regia: Paolo Consorti
Paese/anno: Italia / 2022
Durata: 104’
Genere: Commedia
Cast: Elio, Fabrizio Apolloni, Giobbe Covatta, Natasha Stefanenko, Andrea Caimmi, Cristiano Caldironi, Debora Bianco, Edoardo Spaccasassi, Enzo Iacchetti, Ettore Picardi Edoardo Fazzini, Francesco Tranquilli, Guenda Goria, Mirco Abbruzzetti, Piero Massimo Macchini, Rebecca Liberati, Roberto Rossetti, Rocco Ciarmoli, Serena Severini, Stefano Gagliardi, Stefano Nosei, Valeria Romanelli, Vito
Sceneggiatura: Paolo Consorti
Fotografia: Antonio Di Domenico
Musiche: Elio, Paolo Consorti, Stefano Nosei, Francesco Sardella
Produttore: Paolo Consorti
Casa di Produzione: Ph Music Worx, Opera Totale
Distribuzione: Kimerafilm

Data di uscita: 09/01/2023

Trailer

Pubblicità
Giornalista professionista, laureata in Scienze Politiche. Ha collaborato con Ansa e Il Tempo, passando poi alla collaborazione fissa con Il Messaggero. Ha scritto per L’Espresso, D La Repubblica delle Donne, Avvenimenti. Per le edizioni Media&Books ha pubblicato, con il luogotenente Francesco Leonardis, il libro Laureato in onestà (2017). Ha diretto il mensile ambientalista La Voce del Lago. Gestisce il sito www.ecolagodibracciano.it e dirige il mensile Gente di Bracciano. È presidente dal 1992 dell’Associazione Culturale Sabate - Museo Storico della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare “Augusto Montori” a Anguillara e, dal 2017, del Comitato Difesa Bacino Lacuale Bracciano-Martignano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.