A LETTO CON SARTRE

A LETTO CON SARTRE

Nel realizzare questo suo A letto con Sartre, il regista Samuel Benchetrit si è eccessivamente “adagiato”, percorrendo strade sicure ed evitando – quando necessario – di “sporcarsi le mani”. Ciò che manca a questo suo ultimo lavoro, infatti, sono soprattutto particolari guizzi narrativi atti a conferire al tutto un ritmo ben più marcato, a dir poco necessario quando si tratta di mettere in scena una commedia ambientata nel mondo della malavita.

Gangster dal cuore d’oro

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In che modo l’arte e la bellezza riescono a salvarci tutti? E, soprattutto, in che modo persone considerate totalmente prive di scrupoli riusciranno a scoprire il loro lato più tenero? A rispondere a tali quesiti ha pensato il cineasta francese Samuel Benchetrit, il quale, con il suo lungometraggio A letto con Sartre – presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2022, sezione Cannes Première, e ora in arrivo anche nelle sale italiane – ci ha regalato una delicata e piacevole commedia corale; una commedia che per molti versi ricorda anche Il condominio dei cuori infranti (2015), probabilmente a oggi il film più celebre del regista di Champigny-sur-Marne.

Girotondo

A letto con Sartre, Valeria Bruni Tedeschi in una scena
A letto con Sartre, Valeria Bruni Tedeschi in una scena del film

Ci troviamo, dunque, in una piccola cittadina di provincia. Jeff (impersonato da François Damiens) è un boss locale, che, insieme al suo gruppo di scagnozzi, si dedica ogni giorno a piccoli traffici illegali. Sposato da quasi venticinque anni con Katia (Valeria Bruni Tedeschi), egli si invaghisce di una giovane cassiera e tenta di conquistarla scrivendole poesie d’amore. Nel frattempo, il suo collaboratore Jacky (Gustave Kervern) deve sorvegliare l’aspirante attrice teatrale Suzanne (Vanessa Paradis), la vedova di un uomo che doveva a Jeff un’ingente somma di denaro. Egli, tuttavia, si innamora di lei e, pur di restarle accanto, accetta di prendere parte a uno spettacolo incentrato sulla vita di Simone de Beauvoir e di Jean-Paul Sartre. Infine, altri due scagnozzi di Jeff fanno di tutto (usando persino le maniere forti di fronte con adolescenti eccessivamente sfrontati) per far sì che la festa di compleanno di Jessica, la figlia del loro capo, sia un successo.

La Poesia ci salverà

A letto con Sartre, Gustave Kervern e Vanessa Paradis in una scena
A letto con Sartre, Gustave Kervern e Vanessa Paradis in una scena del film

In questo carosello di personaggi e storie che finiscono inevitabilmente per intrecciarsi tra loro, troviamo dunque, come già affermato, un importante filo conduttore: la poesia. In A letto con Sartre a ognuno sembra mancare qualcosa. Ognuno dei protagonisti – preso dal tran tran quotidiano – sembra aver perso di vista ciò che conta realmente. A eccezione, forse, proprio dei due scagnozzi di Jeff, che dimostrano fin dall’inizio di voler bene a Jessica quasi come se fosse la loro stessa figlia. Una profonda solitudine, tuttavia, sembra accomunare ognuno di loro. Una solitudine nata dalla mancanza di amore. Quale strumento migliore della poesia, dunque, per far sì che l’amore torni a far parte delle loro vite?

Oggi come ieri

A letto con Sartre, Vanessa Paradis in una scena
A letto con Sartre, Vanessa Paradis in una scena del film

In A letto con Sartre, una delicata e mai banale ironia fa da protagonista fin dai primi minuti. Proprio come era stato, appunto, ne Il condominio dei cuori infranti, anch’esso una gradevole commedia corale. La firma di Samuel Benchetrit, dunque, è anche in quest’ultimo lungometraggio più evidente che mai. Situazioni spesso al limite del paradossale – all’interno di una sceneggiatura complessivamente pulita – strappano allo spettatore più di un sorriso, mentre ogni personaggio viene caratterizzato a 360° già dalle prime scene. Una formula che in passato si è rivelata vincente, qui viene mantenuta e riadattata a un nuovo contesto.

Una debole personalità

A letto con Sartre, Bouli Lanners e Vanessa Paradis in una sequenza
A letto con Sartre, Bouli Lanners e Vanessa Paradis in una sequenza del film

Tutto troppo impeccabile? Forse. E, di fatto, probabilmente, nel realizzare questo suo A letto con Sartre, Samuel Benchetrit si è eccessivamente “adagiato”, evitando – quando necessario – di “sporcarsi le mani”. Ciò che manca a questo suo ultimo lavoro, infatti, sono soprattutto particolari guizzi narrativi atti a conferire al tutto un ritmo ben più marcato, a dir poco necessario quando si tratta di mettere in scena una commedia ambientata nel mondo della malavita. Allo stesso modo, tematiche più che attuali, come il ruolo della donna nella società in cui viviamo, o l’omosessualità, vengono solo vagamente toccate, ma mai realmente approfondite. Ma sta bene. Per poco meno di due ore di relax, A letto con Sartre è un prodotto più che piacevole. C’è solo da chiedersi per quanto tempo verrà ricordato dal pubblico.

A letto con Sartre, la locandina italiana
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Scheda

Titolo originale: Cette musique ne joue pour personne
Regia: Samuel Benchetrit
Paese/anno: Francia, Belgio / 2021
Durata: 107’
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale
Cast: Valeria Bruni Tedeschi, François Damiens, Vincent Macaigne, Bouli Lanners, Bruno Podalydès, Ramzy Bedia, Constance Rousseau, Gustave Kervern, Jean-Pierre Martinage, JoeyStarr, Josiane Vasseur, Jules Benchetrit, Raphaelle Doyle, Thierry Gimenez, Vanessa Paradis
Sceneggiatura: Samuel Benchetrit, Gábor Rassov
Fotografia: Pierre Aïm, David Quesemand
Montaggio: Clémence Diard
Produttore: Jean-Yves Roubin, Julien Madon, Joseph Rouschop
Casa di Produzione: SofiTVciné 7, Proximus, VOO, OCS, BE TV, Gapbusters, Shelter Prod, Pictanovo, Union Générale Cinématographique (UGC), Single Man Productions, Radio Télévision Belge Francophone (RTBF), JM Films, Movie Pictures
Distribuzione: I Wonder Pictures

Data di uscita: 26/01/2023

Trailer

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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