LOCKWOOD & CO.

LOCKWOOD & CO.

Creata da Joe Cornish

Voto: 8

Sì, ci sono troppe serie young adult fantasy in circolazione, ma Lockwood & Co., firmata da Joe Cornish e dal 27 gennaio su Netflix, è da non perdere.

L’horror teen fatto bene

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Netflix cancella le proprie original alla stessa velocità (e quantità) con cui produce film e serie per il suo target di pubblico preferito, quello young adult. Lockwood & Co. è l’ennesima produzione fantasy di ispirazione letteraria rivolta a quella fascia di spettatori che prediligono storie di giovani in grado di fare sortilegi o dotati di capacità sovrumane in lotta con il Male e con i crucci tipici dell’adolescenza. Lo show è ambientato in una versione alternativa di Londra, dove gli spiriti – divisi in categorie: i tipo 1 sono mere impronte dei viventi, i tipo 2 sono più pericolosi e aggressivi, i rarissimi tipo 3 sono senzienti – infestano ogni luogo e uccidono col tocco. La teenager Lucy (Ruby Stokes) fa parte della folta schiera di adolescenti in grado di percepire la presenza dei fantasmi (preclusa agli adulti); assunta da una delle numerose agenzie a scopo di lucro che addestrano i giovani dotati a respingere i fantasmi, Lucy sopravvive a uno scontro fatale e scappa a Londra. Nella metropoli, troverà impiego presso la Lockwood & Co., l’unica agenzia gestita da ragazzi, composta dall’ambizioso Anthony (Cameron Chapman) – un giovanotto che va in missione in giacca e cravatta – e dal nerd George (Ali Hadji-Heshmati), ossessionato dallo studio delle cause dell’invasione di fantasmi. Il trio è formato dai tre più talentuosi agenti sulla piazza e cerca di sbarcare il lunario senza contrariare il Deprac (la Scotland Yard del Soprannaturale) ed entrando in competizione con la Fittes, l’agenzia più ricca e potente dove gli eccentrici e i reietti non vengono apprezzati.

Una Londra vittoriana contemporanea

Lockwood & Co., Cameron Chapman in una sequenza della serie
Lockwood & Co., Cameron Chapman in una sequenza della serie Netflix

La trasposizione dei romanzi di Jonathan Stroud (sono cinque, pubblicati tra il 2013 e il 2017, la serie adatta i primi due) negli otto episodi di questa prima stagione di Lockwood & Co. è affidata al regista Joe Cornish di Attack the Block, il quale fa un lavoro eccellente nel worldbuilding di uno show (e di una fonte) che vanta una mitologia suggestiva. Cornish ha avuto il colpo di genio di delegare alle immagini dei titoli di testa l’esposizione delle premesse della storia, narrate attraverso immagini e strilli di giornale. A dispetto di un budget inadeguato, è riuscito a creare una Londra cupa e affascinante, cristallizzata nel tempo in quella che sembra una Londra Vittoriana con un livello di tecnologia tipico degli anni ‘80. È una Londra analogica dove si comunica con radio a transistor e walkie talkie, e dove i televisori sono provvisti di tubo catodico; è una Londra magistralmente ricreata dal production designer Marcus Rowland, dove le strade sono vuote e desolate e trasudano terrore come quando a Whitechapel si aggirava Jack lo squartatore. Le dimore infestate sono fredde e fatiscenti meno una, deliziosamente antica, piena di ninnoli e oggetti vetusti: l’abitazione nel centro di Londra di Anthony.

Giovani promesse

Lockwood & Co., un'immagine della serie Netflix
Lockwood & Co., un’immagine della serie Netflix

L’iconografia dei fantasmi a cui il trio dà la caccia è il punto debole dello show: un minimo di budget in più avrebbe permesso alla serie di fare faville come horror. Malauguratamente, le apparizioni che emergono da pavimenti e pareti non sono spaventose come vorrebbero. Sono, però, intriganti nella loro spettralità retrò alla High Spirits – Fantasmi da legare e il riferimento non è casuale; Cornish ha dichiarato – lo stesso era accaduto a Neil Jordan nel caso del buffo film dell’88 con Peter O’Toole, di essersi ispirato per le apparizioni alla perturbante fotografia spiritica vittoriana. Tali suggestive visioni sono accompagnate da una colonna sonora sensazionale nella quale spiccano Cure, Bauhaus e Siouxsie And The Banshees. Lockwood & Co. non si eleva al di sopra della miriade di produzioni young adult analoghe solo grazie all’ottima fattura: da una trama prevedibile e scontata emergono una manciata di personaggi memorabili. Lucy, Lockwood e George sono irresistibili, tre figure che funzionano singolarmente ma vantano soprattutto un valore sinergico. Sopra tutti spicca Ruby Stokes – una Florence Pugh in erba – che porta in scena una Lucy atterrita e agguerrita allo stesso tempo, cauta eppur temeraria, diffidente ma anche altruista. È un bel personaggio realistico e umano che rende meno fastidioso del solito il ricorso al ritritissimo tropo della “Prescelta”, dell’eroina riluttante dai poteri speciali in grado di salvare il mondo, che non sarebbe stato altrettanto coinvolgente se “indossato” da un’altra attrice. Auguriamo che Lockwood & Co. sia un successo commerciale, perché ne vogliamo ancora.

Lockwood & Co., la locandina della serie

Scheda

Titolo originale: Lockwood & Co.
Creata da: Joe Cornish
Regia: Joe Cornish, William McGregor, Catherine Morshead
Paese/anno: Regno Unito / 2023
Genere: Horror, Fantastico, Azione, Thriller
Cast: Jack Bandeira, Joseph Aston Grant, Rhianna Dorris, Ruby Stokes, Ali Hadji-Heshmati, Ben Crompton, Cameron Chapman, Conall Turner, Erin Ainsworth, Hayley Konadu, Ishtar Currie Wilson, Ivanno Jeremiah, Jemma Moore, Luke Treadaway, Morven Christie, Nicola Wright, Paddy Holland, Rico Vina, Shalini Peiris
Sceneggiatura: Joe Cornish, Joy Wilkinson, Ed Hime, Kara Smith
Fotografia: Ben Wheeler, Oliver Curtis, Thomas Townend
Montaggio: Jonathan Amos
Produttore: Scarlett Mulraine-Simkin, Joe Cornish, Donna Mabey, James Biddle
Casa di Produzione: Complete Fiction
Distribuzione: Netflix

Data di uscita: 27/01/2023

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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