SHRINKING

SHRINKING

Shrinking, creata da Brett Goldstein, Bill Lawrence e Jason Segel, è la serie feelgood di Apple TV+, tanto deliziosa da risultare quasi stomachevole. Ma con un Harrison Ford strepitoso.

Un dramedy riuscito solo a metà

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Bill Lawrence è l’autore televisivo di serie comedy popolari quali Scrubs, Cougar Town e Ted Lasso. Assieme al comico britannico Brett Goldstein – autore della citata Ted Lasso nonché suo interprete nei panni dello scorbutico Roy Kent – e a Jason Segel – il buon Marshall di How I Met Your Mother – ha realizzato per Apple TV+ Shrinking, commedia “feelgood” in dieci episodi che infastidisce per tutti i motivi che fanno della serie sportiva sulla squadra di calcio dell’AFC Richmond un gioiello. Jimmy Laird è uno psicoterapeuta un po’ imbranato che ha affrontato la morte della moglie nel modo più umano e meno saggio possibile: lasciandosi divorare dal dolore e dalla disperazione, senza essere di supporto alla figlia adolescente, che per questo cova un profondo risentimento. La vita professionale di Jimmy si svolge nello stesso studio dell’esuberante collega Gaby e dello scontroso Paul, mentre nel privato la sua vicina di casa Liz gli fa da grillo parlante. La vita di Jimmy subisce una svolta quando smette di blandire i pazienti e adotta un metodo poco ortodosso ma dalle conseguenze esplosive: dire loro francamente quello che pensa della loro situazione. Le conseguenze sono deflagranti sia per i diretti interessati sia per lo stesso protagonista, che cambia atteggiamento verso la propria condizione e inizia lentamente a risalire la china, fare ammenda con la figlia ed elaborare il lutto.

Cosa funziona e cosa no

Shrinking, Luke Tennie e Jason Segel in una scena della serie
Shrinking, Luke Tennie e Jason Segel in una scena della serie Apple TV+

Shrinking ha diversi momenti divertenti e personaggi che funzionano molto bene in sinergia. ma che diventano poco incisivi quando prendono il sopravvento; è una comfort series, uno show concepito per rincuorare e far sentire bene lo spettatore, una missione che con inossidabile ottimismo e tenera tristezza Ted Lasso aveva saputo compiere con grande maestria. In Shrinking, quell’ottimismo e quel velo di tristezza diventano dolciastri e di tanto in tanto insopportabili. Il sentimentalismo e il buonismo di Jimmy & co. non è efficacemente reso palatabile dai dialoghi esilaranti e brillanti del precedessore, ma piuttosto viene ulteriormente marinato nella zuccherosità. La sua dolcezza è autentica ma sconfina nella sdolcinatezza e dona allo show una consistenza così morbida che rischia di soffocare lo spettatore. Se Ted Lasso riesce a persuadere anche il più irriducibile cinico che la gentilezza può salvare il mondo, Shrinking suggerisce che può avere l’effetto opposto e ispirare reazioni di nervosismo. Eppure, è una serie dai molteplici pregi: anche se trascorre molto più tempo a esplorare i problemi psicologici del trio di psicoterapeuti che dei pazienti (nota: tra questi c’è il veterano di Scrubs Neil Flynn in un cameo), in entrambi i casi è una disamina sensibile e coinvolgente della sofferenza del vivere e del convivere.

Un Harrison Ford memorabile

Shrinking, Harrison Ford e Lukita Maxwell in una scena della serie
Shrinking, Harrison Ford e Lukita Maxwell in una scena della serie Apple TV+

Il fatto che Jimmy, nel modo più tragicomico e meno professionale possibile, proietti le proprie insicurezze e i crucci della propria vita privata sui pazienti è invece assurdo, anche se gli esiti sono divertenti per il pubblico. È apprezzabile la sconcertante franchezza (rispetto alla media di analoghe produzioni Made in USA) con cui vengono trattati e discussi l’argomento e l’esplorazione delle tematiche del sesso, così come lo è quel senso di rassicurante familiarità che emana lo show con le sue scene più corali presentate da eventi sociali come una partita o il barbecue della domenica. Shrinking è una serie ben fatta, ben strutturata, tecnicamente valida. Concettualmente, non si possono accettare i suoi personaggi, tanto poco credibili e per questo “unrelatable”. Jimmy frequenta Gaby, la collega soprannaturalmente positiva, aperta e la donna meno permalosa del mondo; l’amico Brian, stereotipo del migliore amico gay; Liz, rivisitazione della vicina invadente che è, di fatto, invadente, prepotente e pettegola ma in modo “carino”. Anche il rapporto padre-figlia tra Jimmy e Alice, man mano più basato sulla schiettezza e la comprensione reciproca, non è lontanamente plausibile, specialmente considerato il ricordo vivido nella mente di lei dell’abbandono a cui il genitore l’ha sottoposta per un anno. Lo stesso Jimmy manca totalmente del carisma che si esige da un protagonista. Ciò che rende speciale Shrinking è Harrison Ford nei panni di una versione attempata di Roy Kent; nel ruolo del Dr. Rhodes, psicoterapeuta cinico, burbero, autoritario e misantropo, è una rivelazione comica. Accanto a lui anche il lamentoso Jimmy assume verve e diventa più amabile e spiritoso. Uno spinoff di Shrinking incentrato su di lui sarebbe un must-see.

Shrinking, la locandina della serie

Scheda

Titolo originale: Shrinking
Creata da: Jason Segel, Brett Goldstein, Bill Lawrence
Regia: Ry Russo-Young, Randall Keenan Winston, James Ponsoldt
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Genere: Commedia
Cast: Harrison Ford, Asif Ali, Heidi Gardner, Jason Segel, Jessica Williams, Michael Urie, Ashley Elyse Rogers, Christa Miller, Devin Kawaoka, Eddie Perino, Jack Stuart, Kenajuan Bentley, Kimberly Condict, Lilan Bowden, Luke Tennie, Lukita Maxwell, Matt Knudsen, Mike C. Nelson, Mimi Fletcher, Rachel Stubington, Rosslyn Luke, Ryan Caltagirone, Ted McGinley, Tilky Jones
Sceneggiatura: Brett Goldstein, Bill Lawrence, Jason Segel, Sofi Selig, Annie Mebane
Fotografia: Jim Frohna
Montaggio: Katie Abel, Missy Hernandez, James Renfroe, Peggy Tachdjian
Musiche: Tom Howe
Produttore: Ryan Stephens, Bill Posley, Wally Baram, Kip Kroeger
Casa di Produzione: Warner Bros. Television, Doozer Productions
Distribuzione: Apple TV+

Data di uscita: 27/01/2023

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Giornalista pubblicista, persona per niente seria. Fissata con gli anni ’80, la fantascienza e l’horror, i film di arti marziali e le serie coreane, i cartoni animati e i manga. E altre cose, ma non ne scrivo.

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