IPERSONNIA

IPERSONNIA

Esordio dietro la macchina da presa di Alberto Mascia, Ipersonnia è un interessante ancorché imperfetto esperimento di sci-fi distopica italiana, che subordina intreccio e personaggi alla sua allegoria sul futuro. Non tutto funziona al meglio, il meccanismo narrativo rischia a più riprese di incepparsi, ma il progetto ispira comunque simpatia.

Sonno capitale

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C’è più di un motivo di interesse in Ipersonnia, esordio dietro la macchina da presa di Alberto Mascia, già presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival, poi oggetto di un breve passaggio nelle sale cinematografiche, e infine approdato su Prime Video. Uno di questi è sicuramente la ricerca di una via italiana a un filone da tempo monopolio dei modelli anglosassoni come quello della sci-fi distopica, con un prodotto che non fa pesare (più di tanto) le limitazioni di budget. Un altro motivo è la presenza, nel ruolo di protagonista, di uno Stefano Accorsi lontano dai suoi ruoli usuali, che offre una prova interessante in un ruolo che evolve e si trasforma parallelamente con la trama. L’ultimo motivo, extracinematografico, è il tema carcerario, tornato di prepotente attualità negli ultimi giorni (col caso Cospito, la discussione sul 41bis e tutto ciò che ne consegue); una coincidenza, ovviamente, ma particolarmente interessante all’interno di una storia che ragiona sul sistema detentivo, sui suoi limiti e sua una sua ipotetica alternativa. Alternativa che diviene espressione di un potere ancor più strisciante e meno visibile.

Uno sconosciuto e un segreto

Ipersonnia, Stefano Accorsi e Paolo Pierobon in una scena
Ipersonnia, Stefano Accorsi e Paolo Pierobon in una scena del film

La trama di Ipersonnia è ambientata in un ipotetico futuro in cui il carcere è stato sostituito da un sistema penale basato sul cosiddetto ipersonno: i detenuti, invece di essere imprigionati, vengono addormentati per un periodo proporzionato alla gravità del reato. Stefano Accorsi interpreta David Damiani, uno psicologo carcerario che, durante i periodici risvegli stabiliti dal giudice, deve monitorare lo stato psicologico del singolo detenuto e aiutarlo a riprendere contatto con la realtà. Durante uno di questi risvegli, Damiani si trova di fronte a un detenuto dall’identità sconosciuta, di cui sembrano essere spariti tutti i documenti; l’uomo, dall’atteggiamento aggressivo, sostiene di conoscere lo psicologo, e di conoscere anche la sua compagna segreta, Viola. David si scoprirà così oscuramente legato allo sconosciuto, mentre lentamente si svelerà ai suoi occhi un segreto nascosto nel passato, che coinvolge lui stesso, Viola, e lo stesso sistema dell’ipersonno.

Una distopia tutta nostrana

Ipersonnia, Stefano Accorsi in un momento
Ipersonnia, Stefano Accorsi in un momento del film

Prodotto da un Matteo Rovere che prosegue, anche in questo ruolo, nella sua operazione di riscoperta e valorizzazione nostrana dei generi, Ipersonnia persegue una via specifica al filone distopico, rivelandosi un esperimento interessante ancorché imperfetto. La messa in scena è improntata a un minimalismo che rifiuta costruzioni scenografiche troppo ardite, ricercando piuttosto il mood del genere in una fotografia metallica e antinaturalistica; un look che, complici gli algidi cromatismi degli interni, accentua la claustrofobia dell’ambientazione e lo spiazzamento in cui gradualmente vengono guidati il protagonista e lo spettatore. Il personaggio interpretato da Accorsi viene definito quel tanto che basta, restando perlopiù funzionale all’allegoria della trama: una rappresentazione a tinte fosche che guarda un po’ ai modelli anglosassoni (viene in mente il Terry Gilliam di Brazil e L’esercito delle 12 scimmie) ma anche – nel sottofondo politico della vicenda – a un classico italiano come Todo modo di Elio Petri. La verosimiglianza e coerenza dell’intreccio sono subordinate a un’allegoria politica in cui emerge un interessante sguardo su un populismo tutto italico, e sui pericoli dell’appropriazione da parte del potere di istanze popolari quali la critica al sistema carcerario.

I motivi di interesse e i limiti di scrittura

Ipersonnia, Caterina Shulha in una scena
Ipersonnia, Caterina Shulha in una scena del film

Non è perfetta, la costruzione narrativa di Ipersonnia, che corre forse eccessivamente nella fase iniziale (quella propedeutica alla prima, importante svolta di trama) senza dar tempo allo spettatore di entrare efficacemente nel clima della vicenda; una vicenda che successivamente cambia faccia e direzione più volte, non senza qualche svolta ardita e poco credibile (evitiamo rigorosamente qualsiasi spoiler). La particolare posizione del protagonista – complice suo malgrado di un sistema criminale, che prende coscienza di quest’ultimo e di essere pedina di un gioco più grande – meritava probabilmente un diverso approfondimento; così come poteva essere sicuramente tratteggiato meglio il rapporto col personaggio interpretato da Caterina Shulha (comunque brava), a sua volta oggetto di varie trasformazioni nel corso della trama. Tutto, nel film di Alberto Mascia, sembra subordinato alla rappresentazione allegorica messa in scena nella storia, mentre soffrono un po’ i personaggi e l’elemento più prettamente thriller. Non a caso, lo showdown posto verso la fine del film, in cui il potere viene rappresentato nel suo volto più realistico, sembra funzionare meglio delle digressioni tra realtà e allucinazioni di cui il film è costellato (e in cui a tratti rischia di perdersi). Comunque, un risultato a cui guardare con simpatia, malgrado i suoi limiti di scrittura e di resa filmica.

Ipersonnia, la locandina
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Scheda

Titolo originale: Ipersonnia
Regia: Alberto Mascia
Paese/anno: Italia / 2022
Durata: 100’
Genere: Fantascienza
Cast: Paolo Pierobon, Giordano De Plano, Mauro Marino, Astrid Meloni, Sandra Ceccarelli, Stefano Accorsi, Caterina Shulha, Francesco La Mantia, Tony Laudadio, Alessandro Gazale, Andrea Germani, Davide Strava, Eva Cela
Sceneggiatura: Alberto Mascia, Enrico Saccà
Fotografia: Matteo Vieille
Montaggio: Mario Marrone
Musiche: Davide Tomat, Federico Bisozzi
Produttore: Stefano Sardo, Elia Mazzoni, Andrea Paris, Matteo Rovere, Ines Vasiljevic
Casa di Produzione: Rai Cinema, NIghtswim, Ascent Film
Distribuzione: Amazon Prime Video, Distribuzione Indipendente

Data di uscita: 29/11/2011

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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