L’ULTIMA NOTTE DI AMORE

L’ULTIMA NOTTE DI AMORE

In L’ultima notte di Amore, Andrea Di Stefano è riuscito a gestire dignitosamente ogni singolo elemento, creando un giusto equilibrio tra scene d’azione e drammi personali scaturiti da importanti dilemmi morali. Nulla è così scontato, nel suo film ma al contempo il regista non si pone mai in modo giudicante nei confronti del suo protagonista. Alla Berlinale 2023.

Prima della pensione

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Sono passati nove anni da quando l’attore Andrea Di Stefano ha fatto il suo debutto dietro la macchina da presa. Dopo il successo di Escobar, realizzato appunto nel 2014, egli ha diretto dapprima The Informer – Tre Secondi per sopravvivere (2019), fino ad arrivare dunque a questa 73a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino con L’ultima notte di Amore, presentato in anteprima mondiale all’interno della sezione Berlinale Special Gala. Anche qui, come nelle sue precedenti opere, si sente forte e chiara l’influenza da parte del cinema d’oltreoceano (dal momento che Di Stefano ha da sempre diviso la sua carriera tra Italia e Stati Uniti). Anche qui, un costante crescendo di tensione fa da leit motiv durante l’intero lungometraggio.

Un finale “col botto”

L'ultima notte di Amore, Francesco Di Leva in una drammatica sequenza del film
L’ultima notte di Amore, Francesco Di Leva in una drammatica sequenza del film di Andrea Di Stefano

Ci troviamo a Milano. La storia messa in scena è quella dell’ispettore di polizia Franco Amore (impersonato da Pierfrancesco Favino). L’uomo, dopo trentacinque anni di servizio e senza mai aver sparato un colpo di pistola, sta per andare in pensione. Una decina di giorni prima del suo pensionamento, tuttavia, egli salverà quasi per caso la vita di un boss della malavita cinese, il quale, avendo immediatamente intuito il suo rigore morale e la sua lealtà, gli chiederà di svolgere un incarico per lui, in cambio di una grande somma di denaro: Franco dovrà andare a prendere in aeroporto una persona che porta con sé una misteriosa valigetta e accompagnarla a casa del suddetto boss. Durante la missione, tuttavia, egli verrà fermato dalla polizia, la situazione precipiterà e, in seguito a una sparatoria, moriranno tutti (compreso un suo collega e amico) tranne lui. Che fare, dunque, per uscirne “pulito”, salvando al contempo anche la propria vita e quella dei propri cari?

Milano spettatrice silente

L'ultima notte di Amore, Pierfrancesco Favino e Francesco Di Leva in una sequenza del film
L’ultima notte di Amore, Pierfrancesco Favino e Francesco Di Leva in una sequenza del film di Andrea Di Stefano

La macchina da presa si muove agile in una suggestiva panoramica sulla città di Milano in notturna, in apertura del lungometraggio. Lentamente va a fermarsi proprio davanti alle finestre illuminate dell’appartamento di Franco Amore: lì sua moglie e i suoi amici stanno organizzando per lui una festa a sorpresa in vista del suo pensionamento. Peccato soltanto che – come ben presto verremo a scoprire – il suddetto “fattaccio” sia già accaduto. E, di fatto, in L’ultima notte di Amore una costante tensione e il presagio che nulla di buono stia per accadere tiene lo spettatore con il fiato sospeso fin dai primi minuti.

Dilemmi morali

L'ultima notte di Amore, Pierfrancesco Favino in un momento del film
L’ultima notte di Amore, Pierfrancesco Favino in un momento del film di Andrea Di Stefano

Andrea Di Stefano è riuscito a gestire dignitosamente ogni singolo elemento, creando un giusto equilibrio tra scene d’azione (particolarmente d’impatto sono le sparatorie all’interno di una galleria alla periferia di Milano, così come i vari inseguimenti, ora in macchina, ora addirittura a piedi) e drammi personali scaturiti da importanti dilemmi morali (Che fare? Autodenunciarsi alla polizia o cercare di scappare via lontano, mettendo in salvo la propria vita?”). Nulla è così scontato in L’ultima notte di Amore, ma al contempo il regista non si pone mai in modo giudicante nei confronti del suo protagonista.

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Conclusioni affrettate

L'ultima notte di Amore, Pierfrancesco Favino in una tesa sequenza del film
L’ultima notte di Amore, Pierfrancesco Favino in una tesa sequenza del film di Andrea Di Stefano

Se, c’è qualcosa, tuttavia, che in questo ultimo lungometraggio di Di Stefano proprio non convince, è proprio il finale; un finale in cui una soluzione totalmente affrettata e banale fa perdere di credibilità l’intero lungometraggio. Un lungometraggio che praticamente per tutta la sua durata si è distinto per una buona gestione dei tempi e degli spazi e per personaggi caratterizzati a tutto tondo (particolarmente degna di nota, a tal proposito, è proprio la figura di Vanessa, moglie di Franco, impersonata da Linda Caridi). Un film che ha ulteriormente confermato il talento registico di Andrea Di Stefano. Non ci resta che aspettare per vedere, dopo questo interessante L’ultima notte di Amore, quali altre sorprese avrà in serbo per noi.

L'ultima notte di Amore, la locandina del film

Scheda

Titolo originale: L'ultima notte di Amore
Regia: Andrea Di Stefano
Paese/anno: Italia / 2023
Durata: 120’
Genere: Drammatico, Thriller
Cast: Pierfrancesco Favino, Francesco Di Leva, Antonio Gerardi, Carlo Gallo, Fabrizio Rocchi, Katia Mironova, Linda Caridi, Mauro Milone, Shi Yang Shi, Camilla Semino Favro, Chandra Vivian Perkins, Edoardo Spina, Fifi Wang, Mao Wen, Marco Milone, Martin Francisco Montero Baez, Matilde Vigna, Mauro Negri, Pang Bo, Ruichi Xu
Sceneggiatura: Andrea Di Stefano
Fotografia: Guido Michelotti
Montaggio: Giogiò Franchini
Musiche: Santi Pulvirenti
Produttore: Benedetto Habib, Marco Cohen, Daniel Campos Pavoncelli, Fabio Lombardelli, Francesco Melzi d'Eril, Marco Colombo, Fabrizio Donvito
Casa di Produzione: Indiana Production, MeMo Films, Vision Distribution, Sky Italia, Adler Entertainment
Distribuzione: Vision Distribution

Data di uscita: 09/03/2023

Trailer

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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