SHAZAM! FURIA DEGLI DEI

SHAZAM! FURIA DEGLI DEI

Shazam! Furia degli dei è un godibilissimo sequel, ironico e spassoso, che innanzitutto non si prede troppo sul serio ed è in grado di aggiornare il mito fondante del supereroe saggio come Salomone, ma con un cervello da adolescente. Con tutto ciò che oggi comporta.

Studia la mitologia, che torna utile

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Nel 2019 il primo Shazam! era stato salutato come uno dei migliori film nell’attuale universo dei DC Movies – e vista la ripida china che i cinecomics hanno allegramente intrapreso, è anche facile intuire il perché – e oggi questo semplice sequel, intitolato Shazam! Furia degli dei, potrebbe consolidare le affermazioni.

Tolta molta della nostalgia anni Ottanta, quasi doverosa volendo cavalcare il successo galoppante di Stranger Things, resta un nucleo caldo e sempre molto complicato da maneggiare: quello dell’adolescenza. Intendiamoci, è questa una materia che non si può maneggiare senza conoscere profondamente il cinema anni Ottanta di John Hughes, ma una volta fondato il mito, una volta gettate le basi della nascita mitologica di questi giovani campioni, si può passare ad altro e, per natura stessa dei fumetti, permettersi di riscrivere le storie un po’ come meglio ci pare.

Ecco quindi che Shazam, supereroe coriaceo, forte al pari di Superman, ma con la testa e l’età interiore di un ragazzo, presenta proprio tutte le caratteristiche di un adolescente di oggi. Dalle insicurezze a una certa predilezione per i videogiochi a scapito della storia antica, pensando che gli uni gli torneranno più utili dell’altra in battaglia. Ed ecco che tutta la sua famiglia, nella migliore tradizione dei miti fondanti che altro non sono che le genesi dei supereroi dei fumetti, assume ancora di più gli aspetti archetipici di ciascun personaggio in relazione ai ragazzi di oggi.

Dall’antica Grecia, con rancore

Shazam! Furia degli dei, Helen Mirren e Lucy Liu in una scena
Shazam! Furia degli dei, Helen Mirren e Lucy Liu in una scena del film

Ed eccoci qua: la Shazam Family che ancora non si è data una vera identità, che fatica a farsi apprezzare dal mondo. O meglio, da un mondo che sbatte ogni piccolo gesto sui social ed è sempre pronto a criticare, per cui non conta quante centinaia di vite salvi, se poi un danno non provocato da te finisce per distruggere un ponte. I Philadelphia Fiasco, ecco come li chiamano. Negli anni Quaranta il problema della gestione della gente che faceva video con il cellulare, Shazam non ce li aveva mica. Certo che era il fumetto più letto…

Ad ogni modo, tra un dramma adolescenziale e il disordine che sono riusciti a fare nella Roccia dell’Eternità, con più porte di Monsters and Co., i nostri beniamini ricevono anche la visita di tre antiche dee, figlie di Atlantide, più furiose delle Furie stesse, decise a riprendersi i loro poteri e tutto il resto. Loro devono salvare il mondo, ovviamente, ma sono solo un gruppo di orfani bullizzati a scuola e non sanno da che parte cominciare, e forse il Mago si è sbagliato e un milione di altre lamentele da teenager. Tanto poi è ovvio che l’eroe ce la fa sempre, ma quello che conta non è l’arrivo, è il viaggio.

E questo viaggio è piano di ironia.

Non prenderti sul serio, fulminacci!

Shazam! Furia degli dei, Zachary Levi ed Helen Mirren in una sequenza
Shazam! Furia degli dei, Zachary Levi ed Helen Mirren in una sequenza del film

La ragione per cui l’unico modo di parlare di Shazam è alla maniera un po’ goliardica è proprio perché la sua forza risiede nell’ironia, nel non prendersi mai troppo sul serio, nel rivedere il giovane commesso Chuck in Zachary Levi e sentirsi in fondo tutti un po’ quel nerd che sogna di avere i superpoteri. Basta una parola magica, basta un fulmine e si diventa l’esatto opposto di ciò che si è a scuola. Inutile soffermarci, in Shazam! Furia degli dei, su una regia – affidata di nuovo a David F. Sandberg – che è uguale a mille altre, su musiche e inquadrature: per fortuna è la trama a farla da padrona, e ciò consente di buttar dentro mostri mitologici e di farli secchi con un cazzotto ben assestato. Non con epici scontri realizzati con costosi effetti speciali, dalle inquadrature troppo ipertrofiche per capire chi sta vincendo.

Non che Shazam! Furia degli dei sia un film low budget, naturalmente. Basterebbe il solo drago a totalizzare cifre a molti zeri. Però si scherza, dall’inizio alla fine, e questo è l’importante. L’unico argomento serio è l’amore: quello romantico, quello familiare, quello filiale, quello per la giustizia… e insomma, essendo indirizzato ai ragazzini, l’edutainment è assicurato. Se poi avessimo davvero potuto, ai tempi, studiare la mitologia con Helen Mirren – l’ironia fatta persona – Lucy Liu e Rachel Zegler, già “dea” in West Side Story, forse i voti nelle scuole sarebbero stati notevolmente più alti.

Shazam! Furia degli dei, la locandina italiana del film

Scheda

Titolo originale: Shazam! Fury of the Gods
Regia: David F. Sandberg
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 130’
Genere: Commedia, Avventura, Azione, Fantastico
Cast: Helen Mirren, P.J. Byrne, Djimon Hounsou, Adam Brody, Jack Dylan Grazer, Lucy Liu, Meagan Good, Rachel Zegler, Zachary Levi, Diedrich Bader, Grace Caroline Currey, Ian Chen, Ross Butler, Asher Angel, Cooper Andrews, D.J. Cotrona, Faithe Herman, Hillary Harley, Jovan Armand, Marta Milans
Sceneggiatura: Henry Gayden, Chris Morgan
Fotografia: Gyula Pados
Montaggio: Michel Aller
Musiche: Christophe Beck
Produttore: Peter Safran
Casa di Produzione: New Line Cinema, Warner Bros., DC Entertainment
Distribuzione: Warner Bros.

Data di uscita: 16/03/2023

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Critica cinematografica e scrittrice, ha co-fondato e diretto il primo mensile di cinema per tablet, The Cinema Show. Ufficio stampa per il cinema ed eventi culturali, collabora e cura la comunicazione per distributori nazionali e internazionali e per alcuni festival cinematografici; ha lavorato come redattrice e collaboratrice per moltissime testate nazionali. È stata selezionatrice di festival cinematografici e giurata. Appassionata divoratrice di fumetti, ha un debole per la subculture anni '80 e per John Hughes. E per la Corea del Sud. E per l'animazione. E per David Lynch. E per...

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