PLEASE BABY PLEASE

PLEASE BABY PLEASE

Con Andrea Riseborough, Harry Melling, Karl Glusman e Demi Moore Please Baby Please, dal 31 marzo 2023 su MUBI, esplora con stile esuberante e una marea di riferimenti (da John Waters ai classici del musical) la natura fluida di genere, identità e desiderio. Regia di Amanda Kramer.

Maschile e femminile

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Nelle mani di Amanda Kramer genere e desiderio smettono di essere soltanto parole. La natura fluttuante dell’identità sfocia in una fantasia colorata e stilisticamente esuberante che mette in guardia lo spettatore dall’affezionarsi troppo a nozioni precostituite su cosa voglia dire essere uomo o donna. Please Baby Please è su MUBI dal 31 marzo 2023. Con Andrea Riseborough, Harry Melling, Karl Glusman e Demi Moore. La mappa delle influenze è così ingombrante che meriterebbe una recensione a parte. Un punto di forza, nella misura in cui il coraggio della proposta (d’autrice) e l’audacia formale chiamano in causa un’idea di cinema aperta alla sperimentazione. Resta da vedere se, al di là delle suggestioni estetiche, dei continui rimandi e della delicatezza della materia, il film riesce a organizzare il suo discorso in modo integro e originale.

Arthur e Suze tornano a casa di sera

Please Baby Please, Andrea Riseborough e Harry Melling in una scena
Please Baby Please, Andrea Riseborough e Harry Melling in una scena del film

Arthur (Harry Melling) e Suze (Andrea Riseborough) tornano a casa di sera, in una Manhattan trasfigurata da un’atmosfera di sogno. Amanda Kramer costruisce il suo film su un ossessivo rispetto del principio del contrasto: insegue il realismo delle psicologie opponendolo all’irrealtà delle forme, degli ambienti e delle circostanze. La città è fondali di cartapesta, suggestioni cromatiche e un mood da musical tardi anni ’50. Arthur e Suze tornano a casa di sera, è notte a Manhattan nei tardi anni ’50, e incontrano una gang di furfantelli da strapazzo truccati come Marlon Brando ne Il selvaggio. Si chiamano The Young Gents e commettono un omicidio proprio sotto i loro occhi. La reazione di Suze e Harry è curiosa, perché ha poco a che fare il biasimo morale nei confronti dell’atto criminale in sé e molto con il tipo di persona che credono di essere. Il focus dei due protagonisti, infatti, è tutto sul capo della banda. Si chiama Teddy (Karl Glusman).

Il contrasto più efficace di Please Baby Please è l’esilità di una linea narrativa che fa da contraltare all’audacia con cui la regia di Amanda Kramer scava nelle psicologie dei protagonisti. Non possono fare a meno di sentirsi attratti da Teddy. Ma se nel caso di Harry è questione di desiderio, sentimentale e fisico, un bisogno di possesso concreto, per Suze è diverso. Suze vuole essere Teddy, ma per capirlo avrà bisogno di fare un po’ più di strada. Le tornerà utile confrontarsi con l’affascinante vicina del piano di sopra (Demi Moore), autodefinita starlet dei bassifondi. L’incalzante oppressione della gang cambia la vita di Harry e Suze. È sufficiente per mandare all’aria la tradizionale divisione dei ruoli, smentendo la consistenza di una visione stantia del maschile e del femminile. Esiste un modo diverso di essere uomo e donna, più autentico e giusto di quello trasmesso “fuori”.

L’identità è una questione complessa

Please Baby Please, Demi Moore in una scena
Please Baby Please, Demi Moore in una scena del film

Harry e Suze abbracciano una visione convenzionale della vita di coppia e fanno del loro essere marito e moglie una risposta obbediente e poco immaginativa ai diktat della società. Uno shock provvidenziale (la morte sfiorata) alza il sipario sulla fragilità della loro condizione; per i protagonisti significa soprattutto imboccare il sentiero di un tortuoso percorso di liberazione. Il movimento di Please Baby Please è creativo e liberatorio: essere uomo o donna è qualcosa di molto sfaccettato e complesso e questa confusione non merita di essere liquidata frettolosamente. Harry e Suze vivono nella menzogna. Lo scopo del gioco è arrivare alla verità. E si arriva alla verità soltanto accettandola. E accettandosi.

La premessa è semplice, ma Amanda Kramer si diverte a complicarla maledettamente, intervenendo sui toni del racconto, che sono grotteschi, languidi e allucinati. Intrecciando una ragnatela di influenze, che vanno dalla poesia “luciferina” e a suo modo molto pop di Kenneth Anger alla trasgressione camp di John Waters (il padre spirituale del film), e da qui ai riferimenti all’età dell’oro del musical americano classico, gli anni ’50 (non a caso il tempo della storia), terra di pulsioni represse sul punto di esplodere. Harry Melling “accompagna” il suo Arthur alla verità con passo dolente; è un tormento riflessivo quello che offre allo spettatore. Andrea Riseborough è al contrario un’esplosione di rabbia, voglia di vivere, sarcasmo e passione. La sua performance è un’esteriorità esuberante che spiega bene un’interiorità complicata. Karl Glusman è pura ambiguità virile. Demi Moore porta in dote sensualità, fascino e un senso forte di mistero, declinati con efficacia nonostante il poco tempo a disposizione.

Fino a qui tutto bene. La proposta di Amanda Kramer è coraggiosa nella forma, intelligente nelle argomentazioni, stilisticamente elaborata. Ha il pregio di negare con forza praticamente tutto quello che si chiede al cinema di questi tempi, cioè di essere sonnolento, allergico al rischio e progressista ma in modo statico. Please Baby Please è autoriale nelle premesse e nell’esecuzione. Ha anche il difetto di mancare di ambiguità e sottigliezza, di affidarsi troppo alle parole per chiarire, illuminare e precisare la confusione dei protagonisti e il senso del loro cammino. L’efficacia di un film è l’esito dell’eterna partita tra stile e sostanza. Qui il primo tende a sovrastare un po’ la seconda, ma se di imperfezione si può parlare, è curiosa e molto interessante.

Please Baby Please, la locandina del film

Scheda

Titolo originale: Please Baby Please
Regia: Amanda Kramer
Paese/anno: Stati Uniti / 2022
Durata: 95’
Genere: Drammatico, Musical
Cast: Andrea Riseborough, Harry Melling, Karl Glusman, Mary Lynn Rajskub, Ryan Simpkins, Alisa Torres, Brendan O'Meara, Cole Escola, Dalton Weaver, Dana Ashbrook, Demi Moore, Jake Choi, Jake Sidney Cohen, Jaz Sinclair, Karim Saleh, Marquis Rodriguez, Marty Kudelka, Matt D'Elia, Yedoye Travis
Sceneggiatura: Amanda Kramer, Noel David Taylor
Fotografia: Patrick Meade Jones
Montaggio: Benjamin Shearn
Musiche: Giulio Carmassi, Bryan Scary
Produttore: Rob Paris, Michael J. Urann, Gül Karakiz, Mike Witherill
Casa di Produzione: Rivulet Media, Silver Bullet Entertainment
Distribuzione: MUBI

Data di uscita: 31/03/2023

Trailer

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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