IL SOL DELL’AVVENIRE

IL SOL DELL’AVVENIRE

Ne Il sol dell’avvenire, Nanni Moretti si occupa di politica, di cinema (e metacinema), di amore. Già, perché, di fatto, questo suo importante lungometraggio è principalmente un film d’amore. Amore di coppia, ma anche amore per l’arte, per il cinema (considerato oggi come un puro prodotto commerciale, soprattutto quando si tratta di produrre film “che saranno visti in 190 paesi”), per il bene comune.

Politica, amore, cinema

Pubblicità

Un vero e proprio fiore all’occhiello all’interno del panorama cinematografico nazionale, Nanni Moretti. Ormai di casa al Festival di Cannes, il regista presenterà in concorso quest’anno Il sol dell’avvenire, attualmente anche nelle sale italiane. In quello che può essere considerato a tutti gli effetti il suo film della maturità, dunque, egli si è avvalso della collaborazione di alcuni dei suoi più importanti attori feticcio, tra cui, in particolare, Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobulova e Jasmine Trinca. Saranno riusciti i nostri eroi a realizzare un film che potrà farsi onore sulla Croisette? Presto detto.

Un film politico?

Il sol dell'avvenire, Nanni Moretti, Margherita Buy e Mathieu Amalric in una scena
Il sol dell’avvenire, Nanni Moretti, Margherita Buy e Mathieu Amalric in una scena del film

La storia messa in scena, dunque, è quella di Giovanni (impersonato dallo stesso Moretti), intento a realizzare “un film politico” che vede protagonista un redattore dell’Unità (Silvio Orlando) e che è ambientato durante la Rivolta di Budapest del 1956. Il suo film verrà prodotto dalla Francia, ma il suo produttore (un divertentissimo Mathieu Amalric) sembra egli stesso in gravi difficoltà economiche. Nel frattempo, la sua vita privata non fa che aumentare le sue ansie: il rapporto con sua moglie (Margherita Buy), sua storica collaboratrice sul set, sembra andare a rotoli a causa della sua mania di controllo, mentre sua figlia ha una relazione con un uomo molto più grande di lei.

Parallelismi

Il sol dell'avvenire, Zsolt Anger in una scena del film
Il sol dell’avvenire, Zsolt Anger in una scena del film di Nanni Moretti

Il sol dell’avvenire è un film estremamente personale, che guarda al contempo con attenzione a quanto accade, o è accaduto, nel resto del mondo (e non soltanto da un punto di vista politico). Come è cambiato il modo di concepire il cinema negli ultimi anni? Cosa chiede il pubblico? In che modo è cambiata la rappresentazione della violenza nell’epoca postmoderna? I tempi in cui il grande Krzysztof Kieślowski, con il suo Breve film sull’uccidere, ci mostrava la violenza come qualcosa di terribile e respingente sono ormai lontani. Un enorme tendone circense – con tanto di artisti giunti direttamente da Budapest – fa da location ideale per il set e immediatamente ci fa pensare a Federico Fellini. Sono molti, infatti, i parallelismi tra Il sol dell’avvenire e 8 e 1/2. Soprattutto se si considera la crisi personale del protagonista e il suo continuo interrogarsi sull’arte, sul cinema, ma anche sui rapporti interpersonali e, soprattutto, sul suo stesso modo di rapportarsi al suo lavoro e alla vita in generale.

Un film d’amore

Il sol dell'avvenire, Barbora Bobulova in una sequenza
Il sol dell’avvenire, Barbora Bobulova in una sequenza del film

Ne Il sol dell’avvenire Nanni Moretti si occupa di politica, di cinema (e metacinema), di amore. Già, perché di fatto questo suo importante lungometraggio è principalmente un film d’amore (come afferma sul set Barbora Bobulova, la coprotagonista del film che sta realizzando). Amore di coppia (interessanti i parallelismi tra il rapporto con sua moglie e quello di una giovane coppia di innamorati che compare costantemente nei sogni di Giovanni, e a cui egli si rivolge dando consigli su come gestire il loro rapporto), ma anche amore per l’arte, per il cinema (considerato oggi come un puro prodotto commerciale, soprattutto quando si tratta di produrre film “che saranno visti in 190 paesi”), per il bene comune.

Pubblicità

Futuro e utopia

Il sol dell'avvenire, un Nanni Moretti danzante in una sequenza
Il sol dell’avvenire, un Nanni Moretti danzante in una sequenza del film

Il nostro destino è già scritto? Sono davvero in grado le persone di cambiare per il bene di tutti? E se un utopico futuro migliore potesse essere raggiunto semplicemente stravolgendo le carte in tavola e riscrivendo un finale in cui un suicidio significherebbe arrendersi per sempre? Nanni Moretti effettua una profonda e mai banale analisi e autoanalisi, in cui mette in discussione principalmente sé stesso in un mondo in cui tutti cambiano, mentre lui è l’unico a essere rimasto sempre uguale. E lo fa senza paura di andare sopra le righe, di lasciarsi andare in una danza liberatoria sulle note di Franco Battiato. Il sol dell’avvenire è utopia, speranza, ottimismo, libertà. Un film estremamente personale e introspettivo. Un graditissimo ritorno di Nanni Moretti alle origini del suo cinema, che si fa giusta continuazione di una storia iniziata ormai più di quarant’anni fa.

Il sol dell'avvenire, la locandina del film

Scheda

Titolo originale: Il sol dell'avvenire
Regia: Nanni Moretti
Paese/anno: Francia, Italia / 2023
Durata: 95’
Genere: Commedia, Drammatico
Cast: Elena Lietti, Margherita Buy, Barbora Bobulova, Mathieu Amalric, Beniamino Marcone, Nanni Moretti, Silvio Orlando, Benjamin Stender, Flavio Furno, Francesco Brandi, Laura Nardi, Rosario Lisma, Valentina Romani, Blu Yoshimi, Enrico Cerretti, Francesco Rossini, Jerzy Stuhr, Simone Proietti
Sceneggiatura: Federica Pontremoli, Nanni Moretti, Valia Santella, Francesca Marciano
Fotografia: Michele D'Attanasio
Montaggio: Clelio Benevento
Musiche: Franco Piersanti
Produttore: Domenico Procacci, Nanni Moretti
Casa di Produzione: Le Pacte, Sacher Film, Rai Cinema, France 3 Cinéma, Fandango, France Télévisions, Canal+, Kinology, Ciné+
Distribuzione: 01 Distribution

Data di uscita: 20/04/2023

Trailer

Dagli stessi registi o sceneggiatori

Pubblicità
Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.