MON CRIME – LA COLPEVOLE SONO IO

MON CRIME – LA COLPEVOLE SONO IO

Due giovani attrici in rapida ascesa, Nadia Tereskiewickz e Rebecca Mardier. Il meglio del cinema francese contemporaneo, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e Andrè Dussolier. Mon Crime – La colpevole sono io, regia di François Ozon, è un riuscito giallo commedia che parla di misoginia, abusi di potere e riscossa al femminile.

Ogni cosa è teatro

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La solita vecchia storia può essere raccontata in molti modi, compreso quello giusto. Con Mon Crime – La colpevole sono io, nelle sale italiane dal 25 aprile 2023, François Ozon ci dimostra che si può parlare di misoginia, abusi di potere e teatro in maniera sottile e maliziosa, oltre le aspettative preconfezionate e i dannati luoghi comuni. Libero adattamento dell’omonima pièce del 1934 di Georges Berr e Louis Verneuil, terzo capitolo, parola di regista, di una trilogia al femminile cominciata con 8 donne e un mistero (2002) e proseguita con Potiche – La bella statuina (2010). I precedenti erano ambientati, rispettivamente, negli anni Cinquanta e Settanta, qui lo sfondo sono gli anni Trenta. Ma non fraintendete, il passato del film parla molto, e bene, del nostro presente.

Con Nadia Tereskiewickz, Rebecca Mardier, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e Andrè Dussolier. Vale la pena di ricordare che i ritmi sostenuti e la brillantezza irriverente di Mon Crime – La colpevole sono io seguono da vicino Peter von Kant e la sua rivisitazione/decostruzione cinefila di un Fassbinder epocale (Le lacrime amare di Petra von Kant). Il senso del cinema di François Ozon, a metà del guado tra ambizioni d’autore e riconoscibilità commerciale, è sempre molto fluido.

L’innocente e il delitto perfetto

Mon Crime - La colpevole sono io, Rebecca Marder e Nadia Tereszkiewicz in una sequenza
Mon Crime – La colpevole sono io, Rebecca Marder e Nadia Tereszkiewicz in una sequenza del film

Madeleine (Nadia Tereskiewickz) è un’aspirante attrice. Condivide un misero appartamentino alla periferia di Parigi con l’amica Pauline (Rebecca Mardier), avvocata senza il becco di un quattrino. Sentimentalmente impegnata con il ricco scemo André (Édouard Sulpice) che non va molto più in là dal proporle di diventare la sua amante ufficiale. La vita di Madeleine è un mezzo disastro e, come se non bastasse, per una volta che riesce a strappare la promessa di un provino, è a casa del produttore. Una storia squallida, illuminata da un raggio di sole. Insperato, per di più. Il porco muore. Assassinato.

E Madeleine non c’entra niente, ma siccome il colpevole tarda a venir fuori, Pauline si fa venire un’idea. Convince l’amica ad autodenunciarsi, confidando nella commovente inadeguatezza del giudice istruttore (Fabrice Luchini). Una volta alla sbarra, attrazione dei tribunali parigini, regina del sensazionalismo, simbolo vivente della virtù offesa, la protagonista fa del processo il suo gran debutto. Lacrime, toni enfatici e un’accorata denuncia della misoginia e delle difficoltà che una donna deve affrontare per farsi strada nella vita. Il melodramma giudiziario fa centro; Madeleine è libera, la stampa e l’opinione pubblica sono tutti per lei, i direttori di teatro fanno la fila per offrirle un ingaggio. Persino André, folgorato da un’improvvisa epifania amorosa, ora è d’accordo a sposarla. L’idillio è tuttavia spezzato dall’apparizione della vera assassina, vecchia gloria del muto in attesa di una spolveratina, una Isabelle Huppert felicemente sopra le righe. Bussa alla porta per proporre il più classico dei ricatti e per cavarsela Madeleine dovrà ancora una volta appoggiarsi al genio frizzantino di Pauline, con la complicità involontaria del futuro suocero (André Dussolier) e di un potenziale spasimante, Dany Boon,un pezzo da novanta del business delle tubature.

Ozon touch

Mon Crime - La colpevole sono io, Isabelle Huppert, Rebecca Marder e Nadia Tereszkiewicz in una sequenza
Mon Crime – La colpevole sono io, Isabelle Huppert, Rebecca Marder e Nadia Tereszkiewicz in una sequenza del film

Il futuro è donna, François Ozon lo sa, e ha anche trovato il modo giusto per dircelo, lontano da ruffiane complicità e dagli astratti furori del manifestino progressista. Mon Crime – La colpevole sono io è un film sul teatro inteso come gloriosa metafora esistenziale, sulla doppiezza delle parole e sugli sterminati moventi di un’azione. La vita è un susseguirsi di scena e retroscena, maschere e ambizioni accuratamente camuffate; il palcoscenico di un tribunale filtra il messaggio con una certa incisività, ma la verità è più elementare e a suo modo ecumenica: ogni cosa è teatro.

Il resto è screwball comedy. François Ozon ruba alla commedia sofisticata ritmi indiavolati e una patina elegante sottesa a cuore aspro e a un intento malizioso. La deferenza per il genere e le sue convenzioni, la resurrezione del cinema dell’altro ieri, di nostalgico hanno poco. Velleità anacronistiche a parte, l’abito di Mon Crime – La colpevole sono io sarà gloriosamente datato, ma il cuore del racconto è tutt’altro che vintage. Un battito su misura di donna e un discorso di riscatto ed emancipazione in cui ogni uomo è un utensile da manovrare attraverso un gioco di specchi e camuffamenti, verità manipolate e ambizioni da soddisfare, non necessariamente seguendo le regole. Femminile ma non femminista, irriverente anche se lontano da un vero afflato sovversivo, soprattutto un film pieno di verve e questo è un bel tonico, in un panorama asfittico e impaludato in una atmosfera di gradevolezza forzata. Con vaga inquietudine e senza fretta, attendiamo il remake italiano.

Mon Crime - La colpevole sono io, la locandina italiana

Scheda

Titolo originale: Mon Crime
Regia: François Ozon
Paese/anno: Francia / 2023
Durata: 102’
Genere: Commedia, Drammatico, Poliziesco, Giallo
Cast: Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, André Dussollier, Jean-Christophe Bouvet, Jean-Claude Bolle-Reddat, Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Adam O-H, Anne-Hélène Orvelin, Daniel Prévost, Dany Boon, Dominique Besnehard, Evelyne Buyle, Franck de la Personne, Félix Lefebvre, Georges Bécot, Lucia Sanchez, Michel Fau, Myriam Boyer, Olivier Broche, Paul Beaurepaire, Régis Laspalès, Suzanne De Baecque, Édouard Sulpice
Sceneggiatura: François Ozon, Philippe Piazzo
Fotografia: Manuel Dacosse
Montaggio: Laure Gardette
Musiche: Philippe Rombi
Produttore: Eric Altmayer, Nicolas Altmayer
Casa di Produzione: France 2 Cinéma, FOZ, La Banque Postale Image 16, Mandarin Cinéma, France Télévisions, Playtime, Arte Cofinova 19, Cinémage 17, Gaumont, Cinéaxe 4, Scope Pictures, Palatine Étoile 20, Indéfilms 11, SG Image 2021
Distribuzione: BiM Distribuzione

Data di uscita: 25/04/2023

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Nato a Roma a un certo punto degli anni '80 del secolo scorso. Laurea in Scienze Politiche. Amo il cinema, la musica, la letteratura. Aspirante maratoneta.

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