GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3

GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 3

James Gunn saluta i suoi Guardiani con un film che unisce al meglio – in un mix inestricabile, eppure attentamente dosato – azione, humour dissacrante e lacrime: Guardiani della Galassia Vol. 3 riesce ad andare oltre il “formato” e i rischi di sterilizzazione del marchio, con una storia viva e un’impronta autoriale che resta evidentissima sotto la superficie sfavillante. Il miglior commiato possibile.

Buon viaggio, Guardiani

Pubblicità

Nella mole ormai sconfinata di film e serie televisive del Marvel Cinematic Universe, e nella varietà qualitativa e di filoni dei suoi vari tasselli, la saga dei Guardiani della Galassia è quella che, da subito, si è caratterizzata maggiormente per il suo taglio autoriale. Merito di un James Gunn che in pochi anni, da enfant terrible proveniente dalla Troma, ha acquisito sempre più rilevanza e forza contrattuale all’interno dell’universo Marvel, prima di dire addio a quello che è stato, di fatto, il suo trampolino di lancio per approdare in casa della rivale DC. Un addio che, non a caso, coincide perfettamente con quello dello scalcinato e irresistibile gruppo di sbandati guidati da Peter Quill/Starlord, portati alla popolarità internazionale proprio da Gunn. Se ci si pensa, la storia dei Guardiani al cinema (e non solo) è del tutto sovrapponibile a quella dello stesso Gunn: da figure di secondo piano nei rispettivi contesti – strisce disegnate e industria hollywoodiana – alla popolarità globale e ai milioni di fans. Un salto che tuttavia (e questo è importantissimo) non ha impedito all’uno e agli altri di mantenere lo spirito che li ha sempre contraddistinti: anarchici, scanzonati, imperfetti, eroici in modo non convenzionale. Una caratteristica che sia Gunn che le “sue” creature hanno mantenuto come un tesoro prezioso – a dispetto dei cambiamenti intervenuti in casa Disney/Marvel nel frattempo – in questo atteso Guardiani della Galassia Vol. 3. Il capitolo dell’addio, annunciato nel suo carattere toccante, e tuttavia lo stesso capace (positivamente) di spiazzare.

Salvate il Guardiano Rocket

Guardiani della Galassia Vol. 3, Rocket in una scena
Guardiani della Galassia Vol. 3, Rocket in una scena del film

Com’era stato anticipato dalle prime reazioni provenienti dalle due première (parigina e losangelina), a venire in primo piano in Guardiani della Galassia Vol. 3 è il personaggio di Rocket. Non bisogna, tuttavia, fare l’errore di pensare che Gunn abbia concentrato la vicenda di questo terzo capitolo solo sul simpatico procione mutante, tralasciando il carattere corale che ha sempre caratterizzato fortemente la sua saga. Al contrario, il rilievo dato al personaggio doppiato (nella versione originale) da Vin Diesel serve a sostanziare ed evidenziare ancor più la coesione del gruppo in questa avventura finale, quella solidarietà tra perdenti/freak che ha permesso alla banda di Starlord di ritagliarsi un ruolo peculiare – eppure rilevantissimo – in tutta la cosmogonia Marvel. Rocket, comunque, viene ferito gravemente a inizio film – dopo una notevole intro sulle note di Creep dei Radiohead, fortemente rappresentativa del clima, tra lacrime, risate e dissacrazione grottesca, che permeerà tutta la storia; ridotto praticamente in fin di vita, il procione viene soccorso dai suoi compagni, che apprendono con sgomento che il laboratorio da cui è fuoriuscito ha piazzato nel suo corpo un meccanismo che ne impedisce qualsiasi manipolazione. Per salvare Rocket, quindi, Quill, Drax, Groot, Nebula e Mantis dovranno recarsi proprio nel luogo in cui l’amico ha trovato la sua nascita, apparente origine dell’aggressione da lui subita. Nel frattempo, lo stesso Starlord è tormentato dalla perdita della “sua” Gamora, sostituita da una sua versione del passato diversa e (ancora) ostile.

Una fusione felice

Guardiani della Galassia Vol. 3, Will Poulter in una scena
Guardiani della Galassia Vol. 3, Will Poulter in una scena del film

Era giustificabile un po’ di timore, per l’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 3, visti i forti cambiamenti (in primis produttivi) che hanno attraversato l’universo Marvel nei nove anni trascorsi dal primo episodio; era logico domandarsi se l’approccio autenticamente cinefilo, nerd e dissacrante di James Gunn avrebbe ancora trovato posto in un franchise con un’impronta produttiva ormai così pervasiva. I dubbi, tuttavia, hanno trovato fortunatamente una risposta positiva, con un terzo episodio che ribadisce la forte impronta personale che il regista ha saputo trasmettere alla saga, complementare e non alternativa a quella dei restanti tasselli del Marvel Cinematic Universe. Se il “formato” dei prodotti Marvel prevede ormai il differente dosaggio di azione e humour nell’articolazione delle singole storie, con momenti ben individuabili in cui a prevalere è l’uno o l’altro elemento, la saga dei Guardiani continua a caratterizzarsi per una fusione inestricabile delle due componenti, intrecciate in modo organico nello stesso tessuto narrativo; azione che non nasconde i valori produttivi della saga, ma al contempo esalta l’abilità del regista nell’orchestrazione delle scene corali, e humour spesso sopra le righe, con qualche punta di cattiveria (si veda una delle sequenze in cui l’Adam Warlock interpretato da Will Poulter interroga un ostaggio) in cui Gunn si ricorda le sue origini. Due componenti a cui si aggiunge – com’era evidente già nei due episodi precedenti, e in particolare in Guardiani della Galassia Vol. 2 – un elemento melò che cresce nel corso della storia, fino a esplodere letteralmente nell’ultima parte.

È già nostalgia

Guardiani della Galassia Vol. 3, Pom Klementieff, Chris Pratt, Dave Bautista, Karen Gillan in un'immagine
Guardiani della Galassia Vol. 3, Pom Klementieff, Chris Pratt, Dave Bautista, Karen Gillan in un’immagine del film

Che il film destinato a dare un dichiarato addio ai suoi personaggi – e al suo regista – avrebbe avuto una forte componente di melodramma era del tutto intuibile; tuttavia, qui Gunn riesce lo stesso a sorprendere e spiazzare, portando la storia in una direzione che non è (esattamente) quella che ci si aspetta, e orchestrando con attenzione passato e presente, progressione del plot e momenti di insolita, sorprendentemente profonda introspezione. Affidandosi a una delle sceneggiature meglio scritte dell’intera produzione Marvel, il regista riesce a giocare efficacemente con la coralità della trama, spostando di volta in volta lo sguardo sull’uno o sull’altro Guardiano, che volentieri lo spettatore (ri)scopre da ottiche magari inedite, ma nondimeno complementari a quelle usuali. Lo fa, Gunn, con un uso sempre funzionale della colonna sonora – anche qui in equilibrio tra passato e presente, a sostanziare lo spettro emotivo del film – un villain col giusto quid di cattiveria mescolata a una malsana, pericolosa e non del tutto “aliena” visionarietà, e una componente di realismo (per quanto sembri un paradosso, in un prodotto come questo) che media il raggiungimento del necessario approdo con la consapevolezza, in dolceamaro, che una pagina si è definitivamente chiusa. Una chiusura che, dobbiamo dirlo, il regista ha raggiunto nel migliore dei mo(n)di possibili, piazzando nell’ultima parte di Guardiani della Galassia Vol. 3 persino un’allegoria biblica; riflettendo sull’etica – letteralmente universale – che ha sempre informato di sé l’esistenza di questo atipico gruppo di eroi, e chiudendo infine la porta con l’ottimismo della volontà. Il MCU è ben lungi dal vedere, anche solo alla lontana, la parola fine, ma questo James Gunn e questi Guardiani ci mancheranno.

Guardiani della Galassia Vol. 3, la locandina italiana del film
Pubblicità

Scheda

Titolo originale: Guardians of the Galaxy Volume 3
Regia: James Gunn
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 150’
Genere: Commedia, Avventura, Fantascienza, Azione
Cast: Dave Bautista, Chris Pratt, Bradley Cooper, Karen Gillan, Sylvester Stallone, Vin Diesel, Zoe Saldana, Pom Klementieff, Elizabeth Debicki, Sean Gunn, Will Poulter, Stephen Blackehart, Chukwudi Iwuji, Daniela Melchior, Jerry Beharry, Michael Rosenbaum, Nico Santos, Sarah Alami, Sarah Allyn
Sceneggiatura: James Gunn
Fotografia: Henry Braham
Montaggio: Greg D'Auria, Fred Raskin
Musiche: John Murphy
Produttore: Kevin Feige, Lars P. Winther, David J. Grant
Casa di Produzione: Marvel Studios, Troll Court Entertainment, Marvel Entertainment
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures

Data di uscita: 03/05/2023

Trailer

Pubblicità
Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.