LOVE AGAIN

LOVE AGAIN

Remake di un misconosciuto film tedesco, Love Again è una rom-com che parte da un’interessante premessa – legata ai temi del lutto e della perdita – ma finisce strada facendo per perdersi; un buon potenziale che viene diluito in una trama romantica risaputa, che neanche la presenza di una poco funzionale Celine Dion (qui al suo esordio come attrice) riesce a risollevare.

Amami ancora

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La commedia romantica americana, genere ormai in debito d’ossigeno da almeno un ventennio, sembra cercare periodicamente nuove strade, tracciati almeno parzialmente inediti per intrattenere il pubblico senza rinunciare ai suoi temi forti. Magari guardando agli omologhi europei, come fa, esplicitamente, questo Love Again: il modello, qui, è infatti quello di un poco conosciuto film tedesco del 2016, SMS für Dich, che segnò l’esordio dietro la macchina da presa per l’attrice Karoline Herfurth. Ed è in effetti piuttosto insolito, lo spunto del film di James C. Strouse, almeno nella declinazione del genere che siamo stati abituati a conoscere dagli anni ‘90: una tragedia che spezza i sogni di una coppia di fidanzati, con l’improvvisa dipartita di lui e lei che, per alleviare il dolore e il senso di perdita, continua a inviare messaggi al suo vecchio numero di cellulare. La donna, tuttavia, è ignara che, nel frattempo, il numero è stato riassegnato, e a leggere i messaggi c’è uno sconosciuto critico musicale, a sua volta reduce dalla fine di una lunga relazione. In mezzo, fruttuosi equivoci, una chimica sviluppata imprevedibilmente a distanza, e l’intervento di un’insolita deus (anzi dea) ex machina… Celine Dion.

L’anima indie del regista

Love Again, Sam Heughan in una scena del fil
Love Again, Sam Heughan in una scena del film di Jim Strouse

Massacrato dalla critica americana, nonché penalizzato da un’apertura che, nelle sale statunitensi, ha fatto registrare incassi inferiori alle aspettative, Love Again è in realtà una rom-com animata da qualche buona idea, che almeno per la prima metà della sua durata riesce persino a suscitare un certo interesse nello spettatore meno in sintonia col genere; un interesse dovuto soprattutto al gioco di situazioni speculari che coinvolge i due protagonisti, oltre che a una certa arguzia mostrata dalla regia nell’innestare gag e situazioni paradossali su una storia dal forte sottotesto drammatico (il lutto e la sua elaborazione). Merito di un regista come Strouse proveniente dal cinema indipendente, capace di maneggiare con una certa sensibilità il tema della perdita – da lui già affrontato nel suo esordio, il dramma Grace is Gone – qui declinato nella doppia direzione del lutto e della fine di una storia. Funziona bene, per tutta la prima parte del film, il gioco di quasi-incontri tra i personaggi di Priyanka Chopra Jonas e Sam Heughan, che a tratti ha ricordato a chi scrive gli sfortunati amanti Takeshi Kaneshiro e Gigi Leung della poco conosciuta rom-com di Johnnie To Turn Left, Turn Right (2003). Un riferimento – probabilmente non voluto – che si somma al motivo non banale del prolungamento “virtuale” della presenza di una persona perduta attraverso la tecnologia (e qui viene in mente invece l’italiano La corrispondenza di Giuseppe Tornatore, poco riuscito ma nondimeno interessante nel tema).

Un romance invadente

Love Again, Priyanka Chopra Jonas e Sam Heughan in un'immagine del film
Love Again, Priyanka Chopra Jonas e Sam Heughan in un’immagine del film di Jim Strouse

Quando la fase introduttiva della love story tra i due protagonisti si conclude, e l’iniziale tono da dramedy vira più decisamente verso la commedia romantica, Love Again finisce tuttavia per mostrare tutti i suoi limiti; lo sviluppo della relazione tra Mira e Rob è telefonato e privo di sostanziali sorprese, compresa la gestione del “segreto” dei messaggi virtuali e il suo svelamento; ma, soprattutto, il confronto tra le rispettive solitudini – tema che sembrava sostanziare, almeno in parte, la prima metà del film – viene accantonato in favore di un generico, risaputo peana all’apertura verso il mondo, e alla concessione a se stessi (e all’altro) di una seconda possibilità. Il personaggio interpretato da Sam Heughan, in particolare, poteva trovare uno sviluppo migliore in una sceneggiatura che, al contrario, finisce per gettare alle ortiche le potenzialità del suo background, facendone un semplice strumento del riscatto della sua controparte. La presenza, prima gradevole e narrativamente funzionale, dei personaggi secondari (la sorella della donna da una parte, il macchiettistico collega dell’uomo dall’altra) finisce per diventare un mero riempitivo, sommersa da un’enfasi sulla componente romance che – complice un commento musicale a tratti tronfio e invadente – diventa in breve il principale motivo d’essere del film.

Promesse e realtà

Love Again, Sam Heughan e Céline Dion in una scena del film
Love Again, Sam Heughan e Céline Dion in una scena del film di Jim Strouse

Parte del problema – a quanto pare assente dal film originale tedesco, che chi scrive ammette di non aver visto – sta proprio nella presenza di Celine Dion nel ruolo di se stessa: la cantante, la cui figura, poco più di un anno fa, avevamo visto fictionalizzata nell’apprezzabile Aline – La voce dell’amore, al suo esordio da attrice si rivela invero piuttosto legnosa: un problema dovuto forse anche a un personaggio che fatica a integrarsi davvero nel tessuto della trama, inserito più per aggiungere appeal al film che per una reale necessità narrativa. La simpatia di Priyanka Chopra Jonas, e una certa abilità mostrata dall’attrice nell’alternarsi tra i vari registri richiesti al personaggio, riesce in parte a tenere in piedi il film, che nell’ultima parte soffre comunque la prevedibilità del suo sviluppo: lo stesso misunderstanding conclusivo – non diciamo ovviamente altro – poteva essere sfruttato decisamente meglio, mentre allo stato dei fatti appare un semplice stratagemma per allungare un brodo già abbastanza diluito. Gravato anche da alcune cadute nel kitsch involontario (il dialogo della protagonista col fantasma del fidanzato, improvviso e decontestualizzato com’è, era assolutamente da evitare), Love Again finisce quindi per appiattirsi sul registro di una convenzionale rom-com, quando le sue premesse parevano suggerire qualcosa di più interessante. Un limite che non giustifica, a nostro parere, l’accanimento critico riservatogli oltreoceano, ma che comunque ne fa sostanzialmente un’occasione mancata.

Love Again, la locandina italiana del film
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Scheda

Titolo originale: Love Again
Regia: Jim Strouse
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 104’
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale
Cast: Lydia West, Nick Jonas, Priyanka Chopra Jonas, Amanda Blake, Celia Imrie, Russell Tovey, Arinzé Kene, Camille Hatcher, Céline Dion, Daniel Barry, Haley McGee, Harry Attwell, Laurence Varda, Nisha Chadha, Omid Djalili, Ricardo Castro, Sam Heughan, Sofia Barclay, Steve Oram, Tom Blake
Sceneggiatura: Jim Strouse
Fotografia: Andrew Dunn
Montaggio: Jesse Gordon
Musiche: Keegan DeWitt
Produttore: Esther Hornstein, Basil Iwanyk, Erica Lee
Casa di Produzione: Thunder Road Pictures, 2.0 Entertainment, Screen Gems
Distribuzione: Sony Pictures

Data di uscita: 11/05/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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