FAST X

FAST X

Decimo capitolo di un franchise apparentemente immarcescibile, Fast X arriva in sala forte di una struttura collaudata, che non ha risentito più di tanto del cambio in regia con l’arrivo di Louis Leterrier. Il ritmo c’è, lo spettacolo tiene, nonostante un senso di incompiutezza – dovuto anche alle dimensioni ormai sconfinate dell’universo della saga – che si avverte chiaro lungo la visione.

La famiglia dispersa

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Arrivata al decimo capitolo – spin-off e prodotti collaterali esclusi – e al ventiduesimo anno di vita, la saga di Fast & Furious sembra viaggiare ormai su binari sicuri. Binari che il franchise con protagonista Vin Diesel, nato con un action movie a medio budget – una sorta di clone di Point Break che riprendeva il titolo di un vecchio film di Roger Corman (il The Fast and the Furious degli anni ‘50) – si è conquistata di film in film, cambiando gradualmente ma in modo sostanziale la sua natura: da saga d’azione di derivazione ninties dedicata alle corse illegali, vetrina di esibizione per i muscoli di Vin Diesel e per il testosterone eccitato dai motori di molto pubblico americano, a franchise collettivo e global(ilzzato), “eticamente” fondato su un’elementare ed efficace idea di famiglia. Un’idea ampliatasi e diversificatasi di capitolo in capitolo, per una saga progressivamente riconfiguratasi sempre più come entità unica e integrata: di fatto, è impossibile vedere un qualsiasi episodio degli ultimi del franchise senza conoscere almeno per grandi linee la vicenda nel suo complesso, ed è difficile apprezzare i twist narrativi della saga – che non mancano neanche in questo decimo capitolo – senza avere una prospettiva che includa i film passati (compresi quelli di oltre un decennio fa) e anche gli sviluppi futuri. Siamo, insomma, dalle parti di un Fast Universe – passateci l’espressione – che avvicina inesorabilmente la saga agli universi condivisi super-eroistici; una vicinanza che in Fast X, episodio in cui la saga vede l’avvicendamento in regia tra Justin Lin e l’altro specialista Louis Leterrier, è ancor più spinta che in passato. Con tutto ciò che, nel bene e nel male, ne consegue.

Gli eroi braccati

Fast X, Nathalie Emmanuel e Sung Kang in una scena
Fast X, Nathalie Emmanuel e Sung Kang in una scena del film

Lo spunto da cui muove il plot di Fast X è semplice, ma anch’esso (non troppo) sepolto nel passato della saga: non a caso, il film si apre con le immagini di repertorio del precedente Fast & Furious 5, che mostravano lo scontro finale della gang di Dom Toretto col signore della droga brasiliano Hernan Reyes, affondato insieme al suo impero criminale. Quello che tuttavia non sapevamo è che, ad assistere all’uscita di scena del boss – e a giurare vendetta a Dom e alla sua famiglia – c’era il figlio Dante, stessa brama di potere del padre e un’attitudine ancor più psicotica. Tanto psicotica da aver preparato la sua vendetta per dodici lunghi anni, tessendo una ragnatela di inganni e complicità che disperderà la famiglia Toretto in vari angoli del globo: da Los Angeles a Roma, da Londra al Brasile e al Portogallo, fino ai ghiacci dell’Antartide. Una famiglia colpita al cuore e smarrita, chiamata ancora una volta a proteggere – oltre che se stessa e i propri componenti – anche quelle istituzioni che di nuovo prendono le distanze: la stessa agenzia governativa Mr. Nobody, infatti, nella persona del suo nuovo capo, ha ufficialmente scaricato Dom e i suoi, bollandoli ancora una volta come pericolosi criminali. Soli e braccati da due fronti, Toretto e gli altri dovranno tessere nuove e vecchie alleanze, per una missione sempre più elaborata e difficile.

La visione (troppo) globale

Fast X, Vin Diesel e Helen Mirren in una scena
Fast X, Vin Diesel e Helen Mirren in una scena del film

Il cambio in regia della saga non ha portato novità sostanziali, nella messa in scena di Fast X, se non forse un montaggio ancor più serrato e un’ulteriore spinta sul pedale dell’azione iperrealistica: ma si tratta di “novità” che, ben lungi dall’essere deviazioni dal percorso usuale della saga, restano piuttosto ricalibrazioni dei suoi elementi, anche nell’ottica di una conclusione che, se non proprio dietro l’angolo, inizia inevitabilmente ad avvicinarsi (il film dovrebbe essere il terzultimo del franchise ufficiale). Restano, in questo decimo capitolo, gli elementi che gradualmente, di film in film ma senza scossoni rispetto ai primi titoli (e questo è sicuramente un elemento positivo) hanno riconfigurato come si diceva in apertura il senso della saga: da serie di b-movie d’azione a saga hi-tech con un feeling da spy story, che della spy story ha il palcoscenico globale e l’afflato fumettistico – supervillain con smanie di distruzione globale compresi; componenti che negli ultimi capitoli si sono efficacemente unite all’humour e alla giocosa tonitruanza estetica dei cinecomic moderni, Marvel in primis. E invero, degli stessi prodotti Marvel – e della logica produttiva che li governa – Fast X ha anche la filosofia da tassello di un insieme più grande, di entità che inevitabilmente trasmette un senso di incompiutezza e parzialità. Un feeling che risulta qui ancor più radicale rispetto al passato, e che finisce per nuocere alla compattezza del tutto: i subplot, dispersi come sono, si sfilacciano un po’, i personaggi entrano ed escono dalla trama con (troppa) disinvoltura, contando sulla competenza dello spettatore e restando, a volte, presenze poco più che ornamentali nel singolo film.

L’”inferno” di Dante

Fast X, Jason Momoa in una scena
Fast X, Jason Momoa in una scena del film

A soffrire, di questa radicalizzazione in senso seriale dello spirito della saga, è un po’ il piacere della visione in ottica singola – che mantiene un suo peso, laddove i singoli tasselli vengono ovviamente distribuiti a un anno e più di distanza – oltre all’ovvia infruibilità per lo spettatore occasionale. Ma di nuovo: non si tratta, in sé, di una novità, quanto piuttosto di un’evoluzione e radicalizzazione che va di pari passo coi tempi. Un vago senso di incompiutezza, quello che Fast X trasmette, che comunque non impedisce di apprezzare ciò che di buono questo decimo episodio riesce pure a offrire: dalle solite, generose e iperrealistiche dosi di azione testosteronica – si pensi alla lunga sequenza ambientata a Roma, una capitale (ri)costruita in modo fantasioso ma piacevolmente straniante – alla parata di amici e nemici di ritorno (coi vari Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, Jason Statham, Tyrese Gibson, Ludacris e John Cena, a cui si aggiunge il ritorno della vecchia avversaria Cipher col volto di Charlize Theron); dalla nuova alleata Brie Larson, che si ritaglia un ruolo non secondario nell’evoluzione della storia, alla principale novità del franchise, ovvero il villain col volto di Jason Momoa. Un Momoa gigioneggiante e mefistofelico quanto basta, certamente di buona e divertita efficacia nei panni di un cattivo giustamente monodimensionale; fisicamente, la statuarietà del personaggio fa da perfetto contraltare a un Vin Diesel che, almeno al momento, non sembra sentire in modo sostanziale il peso degli anni. Peso che comunque, inevitabilmente, si fa sentire in misura maggiore sulla saga, che corre sicura ma leggermente ammaccata – e dopo oltre vent’anni, forse, è anche normale – verso una conclusione annunciata ma ancora difficile da intravedere. Ci sarà, comunque, ancora da divertirsi.

Fast X, la locandina italiana
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Scheda

Titolo originale: Fast X
Regia: Louis Leterrier
Paese/anno: Stati Uniti / 2023
Durata: 141’
Genere: Avventura, Azione, Poliziesco, Thriller
Cast: Helen Mirren, Jason Momoa, Vin Diesel, Charlize Theron, John Cena, Michelle Rodriguez, Sung Kang, Brie Larson, Jason Statham, Tyrese Gibson, Joaquim de Almeida, Ludacris, Nathalie Emmanuel, Alan Ritchson, Daniela Melchior, Jordana Brewster, Luis Da Silva Jr., Rita Moreno, Scott Eastwood, Leo Abelo Perry
Sceneggiatura: Justin Lin, Dan Mazeau
Fotografia: Stephen F. Windon
Montaggio: Kelly Matsumoto, Dylan Highsmith
Musiche: Brian Tyler
Produttore: Jeff Kirschenbaum, Samantha Vincent, Justin Lin, Neal H. Moritz, Vin Diesel
Casa di Produzione: Perfect Storm Entertainment, One Race Films, Original Film, Universal Pictures, Roth/Kirschenbaum Films
Distribuzione: Universal Pictures

Data di uscita: 18/05/2023

Trailer

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Giornalista pubblicista e critico cinematografico. Collaboro, o ho collaborato, con varie testate web e cartacee, tra cui (in ordine di tempo) L'Acchiappafilm, Movieplayer.it e Quinlan.it. Dal 2018 sono consulente per le rassegne psico-educative "Stelle Diverse" e "Aspie Saturday Film", organizzate dal centro di Roma CuoreMenteLab. Nel 2019 ho fondato il sito Asbury Movies, di cui sono editore e direttore responsabile.

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