ANATOMIA DI UNA CADUTA

ANATOMIA DI UNA CADUTA

Anatomia di una caduta ci mostra innanzitutto la disgregazione della famiglia moderna, considerata, spesso, come culla per ogni più sottile e spietata forma di manipolazione. I sempre complicati rapporti interpersonali vengono osservati da Justine Triet sotto una lente di ingrandimento. A tal fine, dunque, viene sapientemente evitato ogni possibile cliché, e l’essere umano stesso ci viene mostrato in ogni sua possibile sfaccettatura: mai del tutto colpevole, mai realmente innocente e con non pochi peccati da espiare. Palma d’Oro al Festival di Cannes 2023, poi presentato nella sezione Best Of della 18esima Festa del Cinema di Roma.

Un processo da Palma d’Oro

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Capita spesso, purtroppo, che nell’ambito di prestigiosi festival nazionali e internazionali vengano assegnati premi “politici”, che cavalcano l’ondata del momento per quanto riguarda determinate tematiche o trend. Il fatto che Anatomia di una caduta, l’ultima fatica della regista francese Justine Triet, sia stato insignito addirittura della Palma d’Oro al 76° Festival di Cannes (benché in molti fossero fermamente convinti che l’ottima protagonista Sandra Hüller avrebbe – meritatamente! – ricevuto un premio), potrebbe dunque far pensare proprio a un approccio simile per quanto riguarda l’assegnazione dei premi stessi (“regista donna”, “film francese” ecc., giusto per ipotizzare qualche possibile motivazione); ciò considerando, soprattutto, il fatto che quest’anno in concorso erano presenti opere decisamente degne di nota.

L’approccio vincente

Anatomy of a Fall, Sandra Hüller in una sequenza
Anatomia di una caduta, Sandra Hüller in una sequenza del film

Eppure, detto ciò, questo lungometraggio della Triet non è assolutamente un’opera mal riuscita. Al contrario. Nel mettere in scena, infatti, un dramma famigliare per nulla semplice e ricco di sfaccettature, in Anatomia di una caduta la regista ha fatto affidamento innanzitutto al potere della parola e a un ottimo cast, ispirandosi, al contempo (e soprattutto per quanto riguarda approccio e messa in scena adottati) a quanto realizzato oltreoceano, sia al cinema che nell’ambito delle serie. Vediamo, nello specifico, in che modo.

Suicidio o omicidio?

Anatomy of a Fall, una drammatica sequenza
Anatomia di una caduta, una drammatica sequenza del film

Sandra (impersonata, appunto, dalla Hüller) è una brillante donna in carriera che da qualche tempo si è trasferita in una baita di montagna insieme a suo marito Samuel (Samuel Theis) e al loro figlioletto cieco Daniel (Milo Machado Graner). Un giorno, tuttavia, il ragazzo troverà il corpo di suo padre ai piedi della baita: l’uomo è appena precipitato dalla finestra. Come saranno andate le cose? SI tratta di suicidio o di omicidio? Al via, dunque, un lungo ed estenuante processo che vedrà imputata proprio Sandra, mentre il piccolo Daniel, dal canto suo, dovrà fare da testimone e aiutare a far luce sui fatti.

La famiglia sotto accusa

Anatomy of a Fall, una sequenza
Anatomia di una caduta, una sequenza del film

Anatomia di una caduta, dunque, ci mostra innanzitutto la disgregazione della famiglia moderna, considerata, spesso, come culla per ogni più sottile e spietata forma di manipolazione. I sempre complicati rapporti interpersonali (e, in questo caso, famigliari) vengono osservati da Justine Triet sotto una lente di ingrandimento. A tal fine, dunque, viene sapientemente evitato ogni possibile cliché, e l’essere umano stesso – spesso e volentieri vittima e carnefice allo stesso tempo – ci viene mostrato in ogni sua possibile sfaccettatura: mai del tutto colpevole, mai realmente innocente e con non pochi peccati da espiare.

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A star is born

Anatomy of a Fall, Sandra Hüller in un'immagine
Anatomia di una caduta, Sandra Hüller in un’immagine del film

Justine Triet, dal canto suo, come già precedentemente menzionato, ha puntato molto sul (complesso) lavoro attoriale, e in particolare sulla magnetica Sandra Hüller, la quale ci ha offerto una delle sue performance migliori (sebbene già in passato abbiamo più e più volte modo di apprezzarla, in particolare nel lungometraggio Vi presento Toni Erdmann, diretto da Maren Ade e anch’esso presentato in concorso al Festival di Cannes). A lei, dunque, il compito di cambiare costantemente registro, ora mostrandosi madre amorevole, ora moglie cinica e spietata.

Questione di dinamicità

Anatomia di una caduta, Milo Machado Graner in un primo piano nel film
Anatomia di una caduta, Milo Machado Graner in un primo piano nel film

Frequenti cambi di scena, inoltre, contribuiscono a conferire a questo Anatomia di una caduta un buon ritmo e una piacevole dinamicità, per un approccio che strizza chiaramente l’occhio agli Stati Uniti. Gran parte del film, appunto, si svolge all’interno dell’aula di un tribunale. Le parole, così come gli intensi primi piani sui volti dei protagonisti, svolgono un ruolo a dir poco centrale. Una scelta, questa, indubbiamente impegnativa (anche se estremamente necessaria), che tuttavia riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo dall’inizio alla fine. In barba a tutte le polemiche successive al conferimento della Palma d’Oro, dunque, non si può non riconoscere al lungometraggio della Triet un’indubbia maestria e una sottile intelligenza. Un film che di spunti di riflessione da offrire ne ha davvero parecchi.

Locandina

Anatomia di una caduta, la locandina italiana del film

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Scheda

Titolo originale: Anatomie d'une chute
Regia: Justine Triet
Paese/anno: Francia / 2023
Durata: 150’
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller
Cast: Saadia Bentaïeb, Sandra Hüller, Anne-Lise Heimburger, Antoine Reinartz, Camille Rutherford, Jehnny Beth, Swann Arlaud, Anne Rotger, Antoine Buéno, Cécile Brunet-Ludet, Ilies Kadri, Julien Comte, Milo Machado Graner, Nesrine Slaoui, Pierre-François Garel, Samuel Theis, Sophie Fillières, Vincent Courcelle-Labrousse, Wajdi Mouawad
Sceneggiatura: Justine Triet, Arthur Harari
Fotografia: Simon Beaufils
Montaggio: Laurent Sénéchal
Produttore: Marie-Ange Luciani, Philippe Martin, David Thion
Casa di Produzione: Ciné+, Cinécap 5, Les Films Pelléas, Les Films de Pierre, Auvergne Rhône-Alpes Cinéma, Cinémage 17, Cofinova 18, France 2 Cinéma, Indéfilms 11, Cinéventure 8, France Télévisions, Centre national du cinéma et de l'image animée (CNC), Canal+, Cinéventure 7
Distribuzione: Teodora Film

Data di uscita: 26/10/2023

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Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

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