COMANDANTE
La molteplicità e la varietà dei dialetti italiani, ma anche le numerose ricette conosciute dal cuoco di bordo stanno di fatto a rappresentare, in Comandante, la vera essenza della nostra nazione. Edoardo De Angelis ce lo ripete più e più volte. Troppe volte. Così tante volte da scadere nel retorico e nel buonismo quasi forzato, e da lasciarsi prendere pericolosamente la mano da ogni qualsivoglia cliché. Film d’apertura dell’80a Mostra del Cinema di Venezia, in corsa per il Leone d’Oro.
Ieri come oggi?
Indubbiamente Comandante – quinto lungometraggio per il cinema del regista partenopeo Edoardo De Angelis, nonché film d’apertura dell’80a Mostra del Cinema di Venezia, in corsa per l’ambito Leone d’Oro – racconta un episodio della Seconda Guerra Mondiale più unico che raro. Un episodio che, di fatto, ha molta attinenza anche con il presente che stiamo vivendo. Eppure, come ben sappiamo, ciò che conta, alla fine, è come il tutto venga messo in scena. Indubbiamente, infatti, tale operazione ha del potenziale, ma per trarre delle conclusioni bisogna innanzitutto fare un salto indietro nel tempo.
Ciò che accadde nel 1940
Nel 1940, il comandante di sommergibili della Regia Marina Salvatore Todaro trasse in salvo ventisei militari belgi del piroscafo Kabalo, da lui precedentemente affondato a cannonate. Malgrado la guerra e malgrado il sospetto che, nonostante la dichiarata neutralità, gli stessi potessero essere alleati degli inglesi, Todaro decise di “dimenticarsi” temporaneamente del conflitto (navigando addirittura a vista e mettendo a repentaglio, così, la sua stessa vita e quella dei suoi uomini), al fine di trasportare i naufraghi in salvo fino alle Isole Azzorre. Da tale episodio, dunque, De Angelis ha preso spunto per il suo Comandante, affidando il ruolo di Todaro a Pierfrancesco Favino. Saranno bastati, dunque, un evento di tale portata e un ottimo interprete a rendere questo suo lungometraggio realmente degno di nota? Presto detto.
Un uomo di mare
Un incidente invalidante. Una moglie amorevole (impersonata da Ilaria D’Amico) e un figlioletto appena nato. Salvatore Todaro – rimasto gravemente ferito nel 1939 e costretto, da allora, a indossare un busto – potrebbe fermarsi e godersi la vita famigliare. Eppure, un uomo di mare ha sempre bisogno di stare nel suo elemento. E di fatto, in Comandante, il protagonista ribadirà spesso di essere un uomo di mare, “un vero italiano”, pronto a sacrificarsi per portare avanti scelte moralmente e umanamente giuste.
Patatine fritte e mandolino
La molteplicità e la varietà dei dialetti italiani, ma anche le numerose ricette conosciute dal cuoco di bordo, stanno di fatto a rappresentare, qui, la vera essenza della nostra nazione. De Angelis ce lo ripete più e più volte. Troppe volte. Così tante volte da scadere nel retorico e nel buonismo quasi forzato, e da lasciarsi prendere pericolosamente la mano da ogni qualsivoglia cliché (la scena in cui, durante una cena a base di patatine fritte – rigorosamente belghe – il cuoco improvvisa al mandolino ‘O Surdato ‘Nnammurato è, probabilmente, il momento meno riuscito di tutto il film), al punto da “dimenticarsi” di contestualizzare la spedizione stessa a cui Todaro e il suo equipaggio stavano prendendo parte.
Scivoloni
Peccato. Perché, come già ribadito, l’episodio in sé è indubbiamente molto interessante. I suddetti cliché e una messa in scena che prevede – per gran parte della prima metà del film – un uso di voice over (ora del protagonista, ora di sua moglie, ora addirittura della moglie del cuoco di bordo a cui, dopo una breve scena iniziale, non viene più dedicata una singola inquadratura) talmente copioso da risultare eccessivo, stemperando con decisione i comunque riusciti effetti della macchina a spalla, dei primi piani dei protagonisti e dell’immortale musica di Mascagni, hanno però fatto perdere al tutto di impatto e di mordente. Comandante, dunque, si è rivelata purtroppo un’apertura della Mostra piuttosto deludente. Malgrado, appunto, le sue numerose potenzialità.
Locandina
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Scheda
Titolo originale: Comandante
Regia: Edoardo De Angelis
Paese/anno: Italia, Belgio / 2023
Durata: 155’
Genere: Drammatico
Cast: Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi, Giuseppe Brunetti, Giuseppe Lo Piccolo, Giustiniano Alpi, Alessandro Bandini, Giacomo Bottoni, Luca Chikovani, Mario Russo, Pietro Angelini, Tim Daish, Andrea Ferrara, Arianna di Claudio, Giulio Greco, Johan Heldenbergh, Johannes Wirix, Lucas Tavernier, Olivier Langhendries, Silvia D'Amico
Sceneggiatura: Sandro Veronesi, Edoardo De Angelis
Fotografia: Ferran Paredes
Montaggio: Lorenzo Peluso
Musiche: Robert Del Naja, Euan Dickinson
Produttore: Attilio De Razza, Pierpaolo Verga, Nicola Giuliano, Edoardo De Angelis
Casa di Produzione: O' Groove, VGroove, Tramp Ltd., Beside Productions, Rai Cinema, Indigo Film, Wise Pictures
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 31/10/2023