LA STANZA ACCANTO

LA STANZA ACCANTO

Con La stanza accanto, Pedro Almodóvar ci ha regalato un prodotto semplice e complesso allo stesso tempo, che si distingue per la mai scontata capacità di indagare nell’animo umano attraverso il ritratto di due personaggi incredibilmente vivi e pulsanti. In concorso all’81esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Per non restare da sole

Pubblicità

I personaggi raffigurati nel celebre dipinto di Edward Hopper People in the Sun (1960), pur trovandosi vicino l’un l’altro mentre si rilassano sotto il sole su alcune sdraio, sembrano quasi “isolati” da ciò che accade intorno a loro, immersi come sono nei loro pensieri. Eppure, data la condivisione del momento, si potrebbe anche affermare che tra di loro, paradossalmente, è presente anche una certa connessione. Proprio come accade per Ingrid e Martha, protagoniste del lungometraggio La stanza accanto, ultima fatica del celebre cineasta spagnolo Pedro Almodóvar, presentato in corsa per l’ambito Leone d’Oro all’81a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. In che modo, dunque, le due donne sembrano così distanti, pur essendo allo stesso tempo così legate tra loro? Presto detto.

Rivedersi dopo molti anni

La stanza accanto, Julianne Moore in una scena del film
La stanza accanto, Julianne Moore in una scena del film

Ingrid (impersonata da Julianne Moore) è una scrittrice di successo, che, dopo aver vissuto molti anni lontano da casa, torna nella sua città natale al fine di promuovere il suo nuovo libro. Martha (Tilda Swinton) è invece una reporter di guerra, che ha dedicato l’intera sua vita al suo lavoro, spesso trascurando addirittura il suo rapporto con sua figlia. Le due donne sono amiche d’infanzia, ma, per un motivo o per l’altro, nel corso degli anni hanno finito per perdersi di vista. Nel momento in cui Ingrid verrà a sapere da un’amica in comune che Martha è gravemente malata, andrà immediatamente a trovarla. Quest’ultima, tuttavia, avrà un insolito favore da chiederle.

Netti contrasti

Ciò che immediatamente colpisce durante la visione di La stanza accanto è la perfetta compostezza visiva dell’intera opera, ulteriormente valorizzata da un’accuratissima scelta cromatica che si rifà spesso e volentieri proprio ai dipinti di Hopper, rivelandosi al contempo perfettamente in linea con ciò che ci viene raccontato per immagini. Una compostezza visiva che, in un certo senso, sembra quasi stridere con la visceralità, la “confusione” e la chiassosità dei lungometraggi del primo Almodóvar, ma che ben rispecchia i sentimenti delle due protagoniste: calma apparente in contrasto con le più forti e controverse emozioni.

Confronti

La stanza accanto, Julianne Moore e Tilda Swinton in una sequenza del film
La stanza accanto, Julianne Moore e Tilda Swinton in una sequenza del film

Già, perché, di fatto, La stanza accanto è la storia non di una ma di tante prove difficili che, in un modo o nell’altro, portano le due protagoniste a confrontarsi con una nuova, inaspettata parte di sé. Martha è da tempo consapevole che la sua vita sta per volgere al termine. Eppure, ella non vuole spegnersi lentamente e tra mille sofferenze, ma preferisce andarsene serenamente e in modo dignitoso. Ha solo bisogno di qualcuno che le stia accanto. Ingrid, dal canto suo, ha sempre rifiutato il concetto della morte, considerata – come ella stessa spiega a una sua lettrice in apertura del lungometraggio – come qualcosa di innaturale. E se proprio lei fosse costretta a confrontarsi con la morte in prima persona?

Pubblicità

Il cinema secondo Pedro

In La stanza accanto il cinema di Pedro Almodòvar c’è tutto. Ci sono storie di donne alle prese con momenti cruciali delle loro vite, ci sono rapporti conflittuali con la figura materna, c’è la vita, c’è la morte, c’è la religione. E ci sono anche i temi più “scottanti” del momento, quali i cambiamenti climatici e la questione del #MeToo (entrambi trattati quasi di sfuggita e, fortunatamente, senza retorica alcuna). Il regista, con questa sua ultima opera, ci ha regalato infatti un prodotto semplice e complesso allo stesso tempo, che si distingue per la mai scontata capacità di indagare nell’animo umano attraverso il ritratto di due personaggi incredibilmente vivi e pulsanti. Un lungometraggio che ci colpisce come un pugno allo stomaco e che non smette mai di sorprenderci, di commuoverci, ci fornirci interessanti spunti di riflessione.

Locandina

La stanza accanto, la locandina italiana del film di Pedro Almodóvar

Gallery

Scheda

Titolo originale: The Room Next Door
Regia: Pedro Almodóvar
Paese/anno: Stati Uniti, Spagna / 2024
Durata: 110’
Genere: Drammatico
Cast: Tilda Swinton, Julianne Moore, Alessandro Nivola, John Turturro, Alvise Rigo, Juan Diego Botto, Raúl Arévalo, Alex Høgh Andersen, Anton Antoniadis, Esther McGregor, Francesc Tort, Melina Matthews, Paolo Luka Noé, Sarah Demeestere, Tom Johnson, Victoria Luengo
Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Fotografia: Eduard Grau
Montaggio: Teresa Font
Musiche: Alberto Iglesias
Produttore: Agustín Almodóvar
Casa di Produzione: El Deseo, Washington Square Films, Movistar Plus+
Distribuzione: Warner Bros.

Data di uscita: 05/12/2024

Trailer

Dagli stessi registi o sceneggiatori

Pubblicità
Dopo la laurea in Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione presso l’Università La Sapienza di Roma, mi sono diplomata in regia e sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma, con un workshop di critica cinematografica presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 2013 scrivo di cinema con il blog Entr’Acte, con il quotidiano Roma e con le testate CineClandestino.it, Mondospettacolo, Cabiria Magazine, e, ovviamente, Asbury Movies. Presidente del Circolo del Cinema "La Carrozza d'Oro", nel 2019 ho fondato la rivista Cinema Austriaco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.