OCEANIA 2
Il secondo capitolo di Oceania ritorna esattamente nel luogo in cui avevamo lasciato Vaiana e il semidio Maui: accostandosi nuovamente ai riti e alle mitologie di Samoa, i registi riescono in questo Oceania 2 a costruire una seconda tappa di un viaggio dell’eroe al femminile. Se l’impatto visivo è coinvolgente, altrettanto sarà per il commento sonoro e i personaggi.
Un viaggio dell’eroe
Il primo lavoro della saga di Oceania (2016) era passato un po’ in sordina rispetto ad altri titoli Disney, eppure questo sequel riesce a mettere in evidenza alcune caratteristiche di Oceania, che – pur nella loro semplicità – in questo frangente storico sono di grande importanza.
A rendere Oceania 2 un lavoro interessante non è semplicemente il fatto che al centro vi sia un’eroina femminile (come capita sempre più spesso nell’immaginario Disney), ma il fatto che la forza di Vaiana (con la voce originale di Auli’i Cravalho) – come anche quella di Maui (Dwayne Johnson) – stia nella spiccata sensibilità.
Vaiana e Maui appaiono come personaggi forti, ma anche molto vulnerabili. È questo il tratto più interessante di Oceania 2, in fondo: Maui e Vaiana sono entrambi accomunati da entusiasmo, curiosità e generosità, ma i dubbi che li attanagliano – nel primo Oceania così come in questo sequel – sapranno renderli personaggi contemporanei.
La propria direzione
Se nel primo capitolo Vaiana si ritrova a fare i conti con le contrarietà provenienti dal padre e dal villaggio nel voler essere una navigatrice, in questo secondo episodio la protagonista ha ben chiara la propria identità e il proprio ruolo nel mondo.
Oceania 2 si presenta perciò come il consolidamento dei valori legati alla navigazione nel senso ampio del termine: la capacità di orientarsi – e dunque scegliere in che direzione andare – la curiosità per l’ignoto e la scoperta, l’apertura verso popoli diversi, la capacità inclusione e – ovviamente – l’amore per l’avventura.
Il tema della navigazione è perciò efficacemente utilizzato come compendio di tutto ciò di cui si sente la mancanza oggi: la capacità di integrazione tra popoli diversi, un amore per la conoscenza entusiasta e non supponente, una sensibilità spiccata che diventa punto di forza e non debolezza.
Come altri film di animazione recenti – pensiamo a Il robot selvaggio (2024), Prendi il volo (2023) o Flow – Un mondo da salvare (2024) – Oceania 2 utilizza quindi una metafora semplice per abbracciare un intero arco di suggestioni, sicuramente esistenziali, ma anche di natura sociale e politica.
All’odierna pressione per la chiusura dei confini, che fa seguito ai processi dinamici di globalizzazione, Oceania 2 fa eco ricordando quanto il desiderio dell’ignoto sia qualcosa di atavico e innato negli uomini, a partire dalle culture e tradizioni più antiche e lontane, come quella di Samoa, da cui prende spunto Oceania.
La storia di Vaiana, perciò, è un’avventura ricavata dagli spunti delle leggende e dei riti dei popoli di Samoa, nella quale il semidio Maui funge da aiutante dell’eroina umana contro divinità spesso capricciose e ostili (in questo caso Naru). Il pantheon divino rappresentato in entrambi i capitoli di Oceania, seppur diverso esteticamente e caratterialmente da quello greco e romano, risulta da subito familiare e vicino a tutti, proprio per le dinamiche di invidie, gelosie ed imprese eroiche che lo caratterizzano e che sono assimilabili anche alle saghe dell’Iliade e dell’Odissea, e alle parodie che ne sono sempre derivate.
Un film attuale
Ma, ancor più, va sottolineata – come ricorda il regista David G. Derrick Jr. – la rappresentazione della Natura come qualcosa di vivo e vitale, che partecipa alla storia dei personaggi e ne diviene parte integrante, in questo caso soprattutto attraverso l’Oceano.
L’Oceano sembra porsi a tutti gli effetti come il vero terzo protagonista facendo seguito a Vaiana e Maui, a cui si accompagneranno stavolta anche i due amici Moni e Loto oltre al vecchio contadino Kele, con la comparsa di un’altra interessante divinità femminile quale Matangi (doppiata da Giorgia nella versione italiana).
Oceania 2 è davvero un viaggio dell’eroe in chiave pop, con all’interno echi di tradizioni antiche e lontane e il richiamo all’avventura, che contraddistingue sempre un buon film di animazione. Ben piantato nella tradizione dell’animazione Disney, sa abbracciare la maggior parte dei temi scottanti della nostra attualità: la differenza di genere, la ricerca dell’integrazione e dell’inclusività e l’ecologismo.
Locandina
Gallery
Scheda
Titolo originale: Moana 2
Regia: David G. Derrick Jr., Jason Hand, Dana Ledoux Miller
Paese/anno: Stati Uniti, Canada / 2024
Durata: 100’
Genere: Commedia, Avventura, Animazione, Fantastico
Cast: Alan Tudyk, Temuera Morrison, Dwayne Johnson, Jemaine Clement, Rachel House, Auli’i Cravalho, David Fane, Nicole Scherzinger, Noemi Josefina Flores, Ata Johnson, Awhimai Fraser, Bentley Pupuhi-Fernandez, Bryson Chun, Gerald Faitala Ramsey, Hualalai Chung, Jasmine Johnson, Khaleesi Lambert-Tsuda, Rose Matafeo, Setarosa Tuitasi-Ledoux, Tiana Johnson, Tofiga Fepulea’i
Sceneggiatura: Dana Ledoux Miller, Jared Bush
Montaggio: Jeremy Milton, Michael Louis Hill
Musiche: Mark Mancina
Produttore: Tucker Gilmore, Stephanie Hachem, Lisa Bechard, Christina Chen, Yvett Merino
Casa di Produzione: Disney Television Animation, Walt Disney Pictures, The Walt Disney Company, Walt Disney Animation Canada, Walt Disney Animation Studios
Distribuzione: Walt Disney Pictures
Data di uscita: 27/11/2024