BLUE MOON

Blue Moon di Richard Linklater è una profonda e mai banale riflessione non solo sull’arte e sull’amore, ma, più in generale, sulla bellezza in ogni sua forma e allo stato più puro. Un’opera che, nonostante i copiosi dialoghi e la scelta di ambientare il tutto praticamente in un’unica location, scivola via come una sorsata d’acqua fresca. In concorso alla Berlinale 2025.
Guai a dimenticare il buon vecchio Lorenz Hart
Vero e proprio fiore all’occhiello del concorso di questa 75a edizione della Berlinale è indubbiamente Blue Moon, ultima fatica dell’acclamato regista statunitense Richard Linklater, nonché il lungometraggio che maggiormente ha stuzzicato la curiosità di pubblico e critica già dal suo annuncio all’interno del programma della storica manifestazione cinematografica. Sarà riuscito, dunque, il cineasta di Houston, a soddisfare le aspettative? E, soprattutto, in che modo stavolta ha arricchito la sua già di per sé vasta e variegata filmografia?
In un momento storico
Ammettiamolo pure: già da una prima lettura del titolo, non può non venirci in mente la celebre canzone scritta nel 1934 da Richard Rodgers e Lorenz Hart, più e più volte rifatta da numerosi artisti nel corso degli anni. E, di fatto, Blue Moon racconta proprio un capitolo della vita di Hart (impersonato per l’occasione da un ottimo Ethan Hawke), o, meglio ancora, una serata in particolare che tanta importanza ha avuto per la vita e la carriera del celebre paroliere: la sera del 31 marzo 1943, quando stava avendo luogo la prima del musical Oklahoma!, scritto dallo stesso Richard Rodgers (Andrew Scott), per la prima volta in collaborazione con Oscar Hammerstein II (Simon Delaney), prima che i due diventassero ufficialmente il celebre duo Rodgers & Hammerstein.
Discorrendo davanti a un drink…
In questo preciso momento storico, dunque, il nostro Lorenz Hart si trova al bancone di un bar nei pressi del teatro dove stanno dando il musical. Visibilmente in crisi non soltanto per la nuova svolta di carriera del suo storico collaboratore, ma anche – e soprattutto – per il suo innamoramento (non corrisposto?) nei confronti della giovane e arrivista studentessa Elizabeth Weiland (Margareth Qualley), anch’ella attesa per la serata a teatro, l’uomo si confiderà con il paziente barista (Bobby Cannavale) e con lo scrittore e saggista E. B. White (Patrick Kennedy). Al via, dunque, una serie di argute riflessioni sull’arte, sull’amore, sulla bellezza, sulla vita.
Il tempo, grande protagonista
Come possiamo già intuire da una breve, sommaria lettura della sinossi, dunque, in Blue Moon Richard Linklater torna a lavorare sul concetto del tempo (a lui da sempre tanto caro), facendo coincidere praticamente alla perfezione il tempo della messa in scena con quello della storia stessa e lasciando che i dialoghi (ma talvolta addirittura i monologhi) svolgano fin dall’inizio un ruolo a dir poco centrale (analogamente a quanto era accaduto nella sua celeberrima trilogia – che vedeva protagonista lo stesso Ethan Hawke insieme a Julie Delpy – comprendente Prima dell’alba, Prima del tramonto e Before Midnight).
Ricordando Lorenz
Blue Moon, dunque, è una profonda e mai banale riflessione non solo sull’arte e sull’amore, ma, più in generale, sulla bellezza in ogni sua forma e allo stato più puro (lo stesso Lorenz Hart si definisce un irrimediabile “ubriaco di bellezza”). A lui, a questa figura che, col tempo, è stata dimenticata da molti (anche se lo stesso non vale per le sue canzoni), Richard Linklater ha voluto rendere omaggio in questo suo ultimo lungometraggio. Un lungometraggio che malgrado, appunto, i copiosi dialoghi e la scelta di ambientare il tutto praticamente in un’unica location, scivola via come una sorsata d’acqua fresca. Sembrerebbe quasi retorico, tuttavia, affermare che grazie al presente Blue Moon Lorenz Hart è divenuto meritatamente immortale. Immortale, di fatto, lo era già grazie alla sua arte. Richard Linklater, per fortuna, ha voluto comunque rinfrescarci la memoria.
Locandina

Scheda
Titolo originale: Blue Moon
Regia: Richard Linklater
Paese/anno: Stati Uniti / 2025
Durata: 100’
Genere: Drammatico, Biografico, Musicale
Cast: Ethan Hawke, Bobby Cannavale, Margaret Qualley, Andrew Scott, Patrick Kennedy, Aisling O’Mara, Cillian Sullivan, DanielMickRyan, Elaine O’Dwyer, Ian Dillon, John Doran, Jonah Lees, Simon Delaney
Sceneggiatura: Robert Kaplow
Fotografia: Shane F. Kelly
Montaggio: Sandra Adair
Musiche: Graham Reynolds
Produttore: Richard Linklater, John Sloss, Joshua A. Foster, Catherine Gonzales, Lara Morgan, Mike Blizzard
Casa di Produzione: Concord Originals, Not to Be Seen Productions, Sony Pictures Classics, Cinetic Media, Wild Atlantic Pictures, Detour Pictures, Renovo Media Group, Under the Influence Productions