DEMON SLAYER: KIMETSU NO YAIBA – IL CASTELLO DELL’INFINITO
Primo capitolo della trilogia conclusiva dell’Arco del Castello Infinito del celebre anime, il lungometraggio Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba - Il Castello dell'Infinito sceglie di narrare gli eventi in medias res: scelta audace che appassionerà chi segue l’anime da tempo, ma troverà più disorientato chi si avvicina per la prima volta a questo mondo. Il film ha una qualità tecnica notevole, ma la parte animata dei personaggi a volte striderà con la complessità delle scenografie incredibili del Castello Infinito demoniaco. Nel complesso un lavoro gradevole, che sembra rendere giustizia alla conclusione dell’anime destinata alle sale cinematografiche.
Castello infinito, combattimento continuo
Prima di entrare nel dettaglio di questo tanto atteso Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba – Il Castello dell’Infinito, lungometraggio che apre alla conclusione di un anime molto amato, ci soffermiamo un attimo sugli elementi che hanno reso celebre Demon Slayer come anime tv, ancor prima dell’approdo cinematografico con Demon Slayer – Il treno Mugen (2020) e – successivamente – con due altri film (che a differenza del primo e del ciclo conclusivo sono nati come compilation degli episodi anime), ovvero Demon Slayer – Verso il villaggio dei forgiatori di katana (2023) e Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – Verso l’allenamento dei Pilastri (2024).
Spunti tradizionali nipponici e occidentali

Demon Slayer deve molto del suo successo all’integrazione tra diverse tradizioni di leggende e folklore; questo perché, se di primo acchito l’ispirazione potrebbe sembrare nipponica a causa dei richiami al periodo Taishō (1912-1926) e alle arti marziali dei samurai, di fatto la lotta contro i demoni, caratteristica del manga, è una lotta per lo più contro demoni/vampiri.
A differenza di altri manga e anime di successo quali Yu degli Spettri, l’apprezzatissimo Inuyashae il contemporaneoDanDaDan, i demoni in Demon Slayer solo per lo più vampiri che mangiano gli uomini per sopravvivere e così vivere in eterno o, perlomeno, il più a lungo possibile. Dunque, non pensare alla letteratura europea e anglosassone e, poi, alle sue declinazioni cinematografiche, diventa impossibile. Chiaramente quella scelta in Demon Slayer è una rappresentazione di demoni che si nutre delle leggende vampiriche occidentali e vi aggiunge un’estetica propria delle tradizioni giapponesi e shintoiste.
La lotta per vivere e sopravvivere

Questa la premessa culturale che ci sembrava doverosa. La trama di Demon Slayer ruota attorno a due giovani (fratello e sorella): Tanjiro e Nezuko. Entrambi orfani di padre, vedono sterminata la propria famiglia, mentre la sola Nezuko viene tramutata in demone, con suo fratello Tanjiro che inizierà un percorso per divenire un ammazza demoni e cercare una cura per far tornare la sorella umana. Come accennavamo, nulla della storia di Tanjiro viene spiegato in questo primo film della trilogia conclusiva de il Castello Infinito. Sotozaki, dopo la tiepida accoglienza della critica riservata ai due film precedenti, cambia registro.
Appare affascinante la scelta di catapultare letteralmente lo spettatore ne Il Castello Infinito, dimora tridimensionale del demone capostipite Muzen, la cui resa scenografica e cinematografica in 3d catturerà lo spettatore, presentandosi come fiore all’occhiello del lavoro sulla tecnica artistica e sulla grafica; tuttavia, Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba – Il Castello dell’Infinito resterà ostico sia per chi non conosca il mondo fantastico di Tanjiro e compagni, sia per chi, pur conoscendolo, non abbia visto gli episodi della quarta serie dell’omonimo anime. La novità introdotta dai produttori di Demon Slayer è infatti quella di utilizzare il mezzo cinematografico per concludere la stessa serie tv anime con tre capitoli finali di cui questo è solo il primo.
Le scelte artistiche

Dunque, la scelta di entrare da subito nel vivo della narrazione di Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba – Il Castello dell’Infinito presenta un fascino irresistibile, insieme alla difficile lettura che si presenterà a chi questo mondo non lo conosce ancora.
In generale, il senso complessivo di questa operazione, oltre alla tenuta tecnica pensata chiaramente per il cinema, è la trasmissione di quella emozione di combattimento continuo, che sembra quasi infinito, come il Castello.
In effetti, all’inizio quasi sembrerà di trovarsi all’interno di una piattaforma di combattimento gamer, su diversi piani e con differenti scontri tra Demoni e Pilastri (gli ammazza demoni più abili); a seguire, però, ogni combattimento si amplierà con dialoghi tra antagonisti e soprattutto con i flashback sulle Lune Crescenti (i demoni più forti).
Anche in questo aspetto drammaturgico sulla storia dei demoni si intravede l’influenza della tradizione occidentale: il demone è qualcuno che si è perso, moralmente parlando.
Nell’attesa di vedere se il secondo capitolo sarà all’altezza del primo, Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba – Il Castello dell’Infinito non potrà che restare impresso nella memoria di tutti per l’incredibile resa tecnica dell’ambientazione del castello, oltre che per l’accuratezza dei combattimenti: il mezzo cinematografico viene sicuramente utilizzato secondo le sue potenzialità, ma resta una sensazione di incompletezza per quanto riguarda l’adattamento della trama e le scelte dei tempi narrativi.
Locandina

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Scheda
Titolo originale: Gekijô-ban Kimetsu no Yaiba Mugen Jô-hen
Regia: Hikaru Kondô, Haruo Sotozaki
Paese/anno: Stati Uniti, Giappone / 2025
Durata: 155’
Genere: Avventura, Animazione, Azione, Fantastico
Cast: Kana Hanazawa, Saori Hayami, Akari Kitô, Katsuyuki Konishi, Mamoru Miyano, Natsuki Hanae, Yoshitsugu Matsuoka, Akira Ishida, Kaede Hondo, Kengo Kawanishi, Kenji Hamada, Yoshimasa Hosoya
Sceneggiatura: Hikaru Kondô
Fotografia: Yûichi Terao
Montaggio: Manabu Kamino
Musiche: Yuki Kajiura, Go Shiina
Produttore: Akifumi Fujio, Masanori Miyake, Yûma Takahashi
Casa di Produzione: Aniplex, Crunchyroll, Shueisha, Ufotable, Sony Pictures Releasing, Toho Pictures
Distribuzione: Eagle Pictures
Data di uscita: 11/09/2025

