CINQUE SECONDI

CINQUE SECONDI

Cinque secondi fa il suo debutto alla ventesima Festa del Cinema di Roma, sezione Grand Public, ribadendo quanto e come Paolo Virzì sia uno dei pochi registi italiani a sapersi mantenere in equilibrio tra commedia e dramma, riuscendo sempre a parlare a un pubblico vasto e trasversale. Quest’ultimo lavoro è prima di tutto una storia sulla tenerezza e la paternità, quella paternità autentica che non è ostentata, ma resta nelle retrovie per proteggere e custodire chi ama.

Lo svelamento della tenerezza

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Cinque secondi di Paolo Virzì potrebbe apparire un film abbastanza classico, sia per la linea di continuità con i precedenti lavori del regista, che per il tema della paternità e delle relazioni familiari. E – invece – per diversi aspetti possiamo dire che sia un film controcorrente. Lo è, poiché in un’epoca in cui lottiamo ogni giorno contro una cultura che è ancora stancamente e tristemente patriarcale, gerontocratica nonché paternalistica, Virzì mostra cosa sia una paternità vera, autentica e perciò anche discreta e mai invadente (o morbosa).

Il regista sceglie consapevolmente di puntare l’attenzione su un soggetto che parli della sofferenza – e poi della gioia – di persone che sono capaci di amare davvero, senza aspettarsi nulla in cambio, anche quando questo li danneggia o richiede un sacrificio imponente in termini sociali.

L’apparenza inganna

Cinque secondi, Valerio Mastandrea in una foto del film
Cinque secondi, Valerio Mastandrea in una foto del film

Partiamo dall’inizio. Nulla lo spettatore può sapere o capire dell’enigmatico personaggio di Adriano Sereni (Valerio Mastrandrea), rifugiatosi in una villa in campagna in totale solitudine e isolamento. A rompere questa ricercata solitudine giungono due eventi e – potremmo dire – due donne: l’irruzione di un gruppo di giovani agronomi dediti a salvare i vigneti abbandonati, e le visite dell’amica e socia Giuliana Marziali (Valeria Bruni Tedeschi).

Due donne dicevamo, perché a guidare i giovani troviamo la contessina Matilde (una perfetta Galatea Bellugi), ragazza ricca sì, ma proveniente da una storia familiare devastante lasciata nel film solo intravedere, intenzionalmente.

Presente e passato

Cinque secondi, Valerio Mastandrea e Valeria Bruni Tedeschi in una scena del film
Cinque secondi, Valerio Mastandrea e Valeria Bruni Tedeschi in una scena del film

Questo Cinque secondi si presenta come un continuo gioco di rimandi tra presente e passato recente: quello del misterioso – e apparentemente bisbetico – Adriano e quello di Matilde; di primo acchito Adriano sembrerebbe un misantropo, mentre Matilde apparirebbe come una giovane donna spensierata e senza problemi.

La sceneggiatura del film – scritta splendidamente, così come splendidi si rivelano i dialoghi – svela poco a poco la verità sui due protagonisti principali, proprio nel mentre della lenta e reciproca conoscenza.

In questa recensione non andremo oltre nel racconto della trama, proprio per non togliere quel gusto di progressivo svelamento di una verità nascosta e protetta, che è al centro del film e dello scriptstesso.

D’obbligo, però, è fare cenno al personaggio secondario interpretato dalla magnetica Valeria Bruni Tedeschi, ovvero la socia e avvocata Giuliana Marziali; se il film di Virzì riesce a trasmetterci con forza un’aura di tenerezza non è solo per il rapporto che si intesse tra Adriano e la giovane Matilde, ma per la tenera amicizia (ai limiti dell’amore platonico) che esiste da anni tra il protagonista e la sua collega/amica Giuliana: l’unica – oltre a Matilde – capace di scrollarlo da una quotidianità divenuta pesante e quasi insopportabile.

Tradizione e originalità

Cinque secondi, Galatea Bellugi in una scena del film
Cinque secondi, Galatea Bellugi in una scena del film

L’ultimo lavoro di Paolo Virzì, con una sceneggiatura e dei dialoghi impeccabili, pone quindi al centro una storia tenera, di progressivo e graduale svelamento di una verità nascosta, anche se non occultata esplicitamente. La struttura, pur potendo apparire semplice e lineare, è in realtà complessa e capace di avvalersi di pochi ma incisivi flashback, che non appesantiscono affatto la narrazione.

Dal punto di vista tematico emerge una paternità tenera, e più in generale un sentimento di tenerezza, così raro di questi tempi nonostante costituisca la cifra più elementare dell’amore, così come dell’amicizia; il regista riesce a mostrare come un sentimento di affetto genuino sia proprio quello di chi si sacrifica in silenzio e non ostenta il proprio sentire, preferendo custodire e proteggere le persone care.

In ultimo ricordiamo quanto il cast sappia dare un’ottima prova attoriale: Valerio Mastrandrea, così come la giovane Galatea Bellugi e la splendida Valeria Bruni Tedeschi risultano tutti perfettamente calati nei rispettivi ruoli.

In sintesi, Cinque secondi è un film italiano che si iscrive in una lunga tradizione, ma al tempo stesso sa andare controcorrente e scegliere una strada propria e indipendente.

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Locandina

Cinque secondi, la locandina del film di Paolo Virzì

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Scheda

Titolo originale: Cinque secondi
Regia: Paolo Virzì
Paese/anno: Italia / 2025
Durata: 105’
Genere: Drammatico
Cast: Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Anna Ferraioli Ravel, Ilaria Spada, Galatéa Bellugi, Anna Lazzeri, Francesco Maria Dominedò, Sofia Conti
Sceneggiatura: Francesco Bruni, Carlo Virzì, Paolo Virzì
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Jacopo Quadri
Musiche: Carlo Virzì
Produttore: Daniel Campos Pavoncelli, Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Alessandro Mascheroni, Marco Cohen
Casa di Produzione: Greenboo Production, Motorino Amaranto, Vision Distribution, Indiana Production
Distribuzione: Vision Distribution

Data di uscita: 30/10/2025

Trailer

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Appassionata di filosofia con un’attenzione particolare rivolta alla storia delle religioni, all’antropologia e alla diverse forme d’arte, si è specializzata in pratiche filosofiche nel 2018, presso la SUCF di Roma. Come giornalista si occupa di cultura, cinema, politica e attualità.

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