DAKOTA JOHNSON: CINQUANTA SFUMATURE? IL CAOS VERO
In un'intervista rilasciata a Vanity Fair, la Johnson ha parlato del difficile rapporto con la scrittrice E.L. James, che costringeva gli attori e la troupe a un vero tour de force.
Non le ha mandate di certo a dire, Dakota Johnson che in un’intervista a Vanity Fair ha raccontato l’esperienza da incubo della trilogia cinematografica ispirata a Cinquanta sfumature, il best-seller erotico di E.L James (pseudonimo di Erika Leonard) dedicato alla relazione sado-masochistica tra il miliardario Christian Grey e la studentessa Anastasia Steele.
Soprattutto, per quanto riguarda il rapporto con la scrittrice E.L. James. Una vera tiranna, da quanto emerge dalle parole della Johnson.
Il primo film, Cinquanta sfumature di grigio, uscì nel 2015. Seguito poi da Cinquanta sfumature di nero del 2017 e dall’ultimo capitolo del 2018, Cinquanta sfumature di rosso, e hanno lanciato Dakota Johnson nell’Olimpo della star di Hollywood. Non senza qualche grattacapo.
“Erika aveva un grandissimo controllo creativo e ogni santo giorno pretendeva che le cose andassero come lei desiderava. Ma certe cose funzionano nei libri, non al cinema. Tipo i monologhi interiori detti ad alta voce diventavano davvero dozzinali. Era una battaglia continua” ha detto.
“Così, facevamo le riprese che a Erika piacevano e poi quelle che piacevano a noi. A volte mi è capitato di dover riscrivere dei dialoghi per aggiungere una battuta qua e là. Ogni volta era il caos!” ha continuato.
“Se avessi saputo come sarebbe andata a finire, non lo avrei fatto e come me tutti. Ma non parlerei di rimpianto. Alla fine, non mi pento” ha poi concluso.